Dopo il via libera del Consiglio dei ministri il 13 maggio, il provvedimento da 55 miliardi di indebitamento entra così in vigore
Il testo integrale del Decreto Rilancio
Tregua fiscale per imprese e
cittadini, più spazio alla cassa integrazione e via libera ai bonus
Non è l’ultimo miglio in quanto
il decreto Rilancio è ora atteso all’esame del parlamento. Ma le misure per la
ripresa dell’economia italiana travolta dall’emergenza Covid-19 contenute in
questo provvedimento, dopo una lunga fase di gestazione e di trattative
all’interno della maggioranza, sono operative.
Nel giro di due-tre giorni – ha
assicurato il ministro dell’ Economia Gualtieri – saranno corrisposti i 600
euro per i 4 milioni di lavoratori autonomi assegnatari, e da oggi, 20 maggio,
sarà possibile richiedere i 1.200 euro per il bonus babysitter o per i centri
estivi per bambini. Al via da giugno ai contributi a fondo perduto per le
imprese e la terza tranche fino a 1.000 euro per gli autonomi.
Qui di seguito alcune delle
principali proposte messe sul tavolo dall’esecutivo.
AZIENDE
Cancellato saldo e acconto Irap per tutti fino a 250 milioni di
fatturato
La cancellazione della rata di
giugno dell’Irap (saldo e acconto) riguarda tutte le imprese fino a 250 milioni
di euro di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di
compensi. Sono stati cancellati i vincoli previsti dalla prima versione della
norma, che limitavano il beneficio alle imprese fra 5 e 250 milioni che
avessero subito una perdita di almeno il 33% nel fatturato ad aprile 2020
rispetto ad aprile 2019. La norma prevede l’esenzione dal versamento del saldo
Irap dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto
dell’Irap dovuta per il 2020 dalle imprese con un volume di ricavi compresi tra
0 e 250 milioni e dai lavoratori autonomi con un corrispondente volume di
compensi. Rimane fermo l’obbligo di versamento degli acconti per il periodo di
imposta 2019.
Rinvio pagamento tasse di marzo, aprile e maggio al 16 settembre
Scatterà dal 16 settembre e non
dal 20 maggio la ripresa dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei
contributi sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subito
cali di fatturato, rientrano tra le filiere maggiormente colpite o sono nelle
province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia. Si potrà pagare in
unica soluzione o dilazionando il versamento in quattro rate di pari importo a
partire sempre dal mese di settembre. Sono poi sospesi fino al 31 agosto 2020 i
pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’agente della
riscossione. Prevista inoltre la sospensione dei pagamenti per avvisi bonari e
avvisi di accertamento: per i pagamenti in scadenza tra l’8 marzo e il giorno
antecedente all’entrata in vigore del decreto, i versamenti potranno essere
effettuati entro il 16 settembre.
Spinta da 12 miliardi per sbloccare i debiti PA
La manovra anticrisi mette in
moto un meccanismo sblocca-pagamenti da 12 miliardi per la liquidazione dei
debiti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2019 da parte di enti
territoriali e Asl. Una situazione che grava spesso sulle spalle delle imprese.
Di queste risorse 6,5 miliardi sono destinati a Comuni, Province e Città
metropolitane, 1,5 miliardi sono per le Regioni e 4 miliardi sono riservati
alle aziende sanitarie locali. Le risorse sono gestite da Cdp con anticipazioni
da restituire in 30 anni.
Sostegni pubblici alle imprese
Nel decreto Rilancio è previsto
un doppio livello di aiuti di Stato per le imprese. Per quelle sopra i 50
milioni di euro, l’intervento sarà attuato attraverso l’operazione «Patrimonio
destinato» di Cassa depositi e prestiti. Per le imprese da 10 a 50 milioni di
euro dovrebbe applicarsi il cosiddetto «pari passu», in cui lo Stato
“accompagna” le ricapitalizzazioni private con somme analoghe a quelle messe
dai soci. Previsto a questo riguardo lo stop a dividendi e distribuzioni di
riserve.
Indennizzi a fondo perduto per le Micro-Piccole Imprese
Per le piccole imprese (inclusi
lavoratori autonomi titolari di partita Iva o di reddito agrario) il decreto
Rilancio prevede un contributo a fondo perduto con una doppia condizione
d’accesso e una tempistica precisa: per ottenere l’indennizzo i soggetti
interessati devono presentare un’istanza, esclusivamente online, all’agenzia
delle Entrate entro 60 giorni dall’avvio della procedura telematica per la
trasmissione delle domande. Quanto ai due paletti per accedere al beneficio, il
provvedimento prevede un giro d’affari annuo nel 2019 inferiore ai 5 milioni di
euro e una perdita del fatturato o dei compensi, tra aprile 2020 e lo stesso
mese del 2019, di almeno un terzo. Con un ammontare dell’indennizzo calcolato
applicando una percentuale alla differenza di fatturato registrata: 20% per i
soggetti che nel 2019 hanno registrato ricavi o compensi al di sotto dei
400mila euro; 15% sopra i 400mila euro e fino a un milione di euro; 10% oltre
un milione e fino a 5 milioni (il contributo nel caso di indennizzo più alto
può arrivare così a 41mila euro).
Bollette più leggere per le MPI
Il decreto prevede bollette più
leggere per tre mesi per le piccole e medie imprese. Il taglio, che vale 600
milioni, passa attraverso una rimodulazione delle componenti fisse della
bolletta, come i costi di trasporto e gestione del contatore e gli oneri
generali, per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione.
L’intervento potrebbe riguardare 3,7 milioni di MPI.
Contratti a termine
Il decreto Rilancio prova a
sostenere le imprese nell’utilizzo del lavoro flessibile tutelato stabilendo
che, fino al 30 agosto, le causali non servono nei casi di rinnovo o proroga
dei contratti a termine (anche a scopo di somministrazione) in corso di
esecuzione alla data di entrata in vigore del provvedimento stesso.
Niente IMU sugli alberghi e TOSAP bloccata fino a ottobre
È cancellato l’acconto Imu di
giugno per gli alberghi e gli stabilimenti balneari, a patto che proprietario e
gestore coincidano. La misura vale 163,5 milioni e ferma anche la quota statale
dell’Imu, che gli alberghi pagano come imprese e centri commerciali. Esentati
fino al 31 ottobre gli spazi aggiuntivi di occupazione di suolo pubblico
necessari agli esercenti di pubblico servizio per rispettare il distanziamento
sociale.
Fondo da 50 milioni a sostegno del turismo
Viene istituito un fondo con una
dotazione di 50 milioni di euro per il 2020 per la concessione di contributi in
favore delle imprese turistico ricettive, delle aziende termali e degli
stabilimenti balneari, come concorso nelle spese di sanificazione e di
adeguamento conseguente alle misure di contenimento contro la diffusione del
COVID-19.
Bonus 600 euro partite IVA
Ad aprile i 600 euro vanno a
professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata,
artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del
turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo,
lavoratori agricoli. A maggio mille euro sono riconosciuti ai liberi
professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del
reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e ai
Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro.
FAMIGLIE
Superbonus al 110% per le ristrutturazioni
Il decreto Rilancio prevede un
superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica.
Gli interventi verdi finanziati con il superbonus dovranno garantire «il
miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante
l’attestato di prestazione energetica (Ape)». La norma del decreto prevede la
detrazione nella misura del 110 per cento delle spese sostenute tra il 1°
luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per specifici interventi volti a incrementare
l’efficienza energetica degli edifici (ecobonus), la riduzione del rischio
sismico (sismabonus) e per interventi connessi relativi all’installazione di
impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Per
questi interventi, in luogo della detrazione, il contribuente potrà optare per
un contributo sotto forma di sconto in fattura da parte del fornitore, che
potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti,
comprese banche e intermediari finanziari, ovvero per la trasformazione in un
credito di imposta.
Lo sconto fiscale per lavori
ammessi all’ecobonus e al sismabonus è riconosciuto anche per gli interventi
effettuati sulle “seconde case”, a patto però che non siano villette
unifamiliari. I soggetti che rilasceranno attestazioni e asseverazioni infedeli
per ecobonus e sismabonus potenziati al 110% rischieranno una sanzione
pecuniaria da un minimo di 2mila euro fino a un massimo di 15mila euro per ogni
attestazione o asseverazione infedele rilasciata ai cittadini che avviino i
lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici.
Smart working
I genitori dipendenti del settore
privato con almeno un figlio minore di 14 anni hanno diritto a svolgere il
lavoro agile da remoto fino al termine dello stato di emergenza. Sono previsti
due paletti. Il primo: nel nucleo familiare non deve esserci un altro genitore
beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. Il secondo: nel nucleo
familiare non deve esserci un genitore non lavoratore.
Congedi e baby sitter
Il provvedimento proroga i
congedi parentali fino a un massimo di 30 giorni per genitori lavoratori
dipendenti del privato con figli di età non superiore ai 12 anni. Queste
persone riceveranno un’indennità al 50% della retribuzione. In alternativa è
consentito cumulare il bonus baby sitter da 600 euro del Dl Cura Italia, che
diventa pari a 1.200 euro per chi non l’ha ancora ottenuto. Il budget può
essere speso anche per i centri estivi e i servizi integrativi all’infanzia.
Bonus vacanze
Arrivano 500 euro per le famiglie
(tre o più persone), 300 per una coppia e 150 per un single. Può essere speso
nelle strutture ricettive (alberghi, bed&breakfast) da luglio e fino al 31
dicembre 2020. Requisito: avere un Isee fino a 40mila euro.
Stop a 30 milioni di atti e cartelle
Il Fisco concede una tregua a
imprese e cittadini. Con una norma del decreto Rilancio vengono rinviate al 1°
settembre le notifiche di qualcosa come 22 milioni di cartelle esattoriali e e
al prossimo anno la consegna di 8,5 milioni di atti di accertamento. Per questi
ultimi viene previsto che gli uffici dell’amministrazione potranno lavorare gli
atti entro la fine del 2020. Per le notifiche ci sarà tempo dal 1° gennaio al
31 dicembre del prossimo anno.
Bonus acquisto biciclette
Fino al 31 dicembre 2020 (salvo
esaurimento dei fondi, portati ora a 120 milioni), per tutti i residenti (a
patto che siano maggiorenni) nelle Città metropolitane (quindi nelle maggiori
città e nelle rispettive province) e nei comuni con più di 50.000 abitanti, è
possibile acquistare ovunque (dunque anche “fuori zona”) non solo bici, e-bike
e monopattini elettrici, ma anche segway, hoverboard e monowheel o abbonamenti
a servizi di sharing purché non di autovetture, con un bonus che copre il 60%
della spesa (nelle prime bozze del decreto era 70%) ma non può comunque
superare i 500 euro.Questo bonus può essere richiesto per una sola volta ed
esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste. Nel decreto anche
riduzioni tariffarie per gli abbonamenti annuali, ordinari e integrati, per il
trasporto pubblico locale a decorrere dal termine delle misure di contenimento.
Le risorse necessarie arriveranno da un fondo ad hoc costituito per il sostegno
al Tpl.
Reddito di emergenza
Arriva il reddito di emergenza
(Rem). Il nuovo strumento punta a tutelare i nuclei familiari in condizioni di
necessità economica a causa dell’emergenza Covid-19, non coperti dagli altri
sussidi. Il Rem varia da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare. La
richiesta va inoltrata all’Inps entro giugno. Le risorse sono erogate in due quote,
ciascuna pari all’ammontare riconosciuto. Per vedersi riconosciuto il reddito
di emergenza vanno rispettate(cumulativamente)4 condizioni: residenza in
Italia; reddito familiare ad aprile 2020 inferiore a una soglia di Rem
spettante; patrimonio mobiliare familiare nel 2019 inferiore a 10mila euro,
accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un
massimo di 20mla euro; Isee inferiore a 15mila euro.
LAVORATORI
Per la cassa integrazione altre 9 settimane
I datori di lavoro possono
utilizzare la cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 per una durata
massima di nove settimane per il periodo dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, ma
solo dopo aver esaurito tutto il periodo concesso potranno ottenere ulteriori
cinque settimane. Poi, una volta utilizzate tutte le 14 settimane, dal 1
settembre al 31 ottobre possono chiedere, con una nuova procedura, ulteriori
quattro settimane di trattamento. Per i settori del turismo, fiere, congressi e
spettacolo le 4 settimane si possono utilizzare anche prima del 1 settembre.
Trattamento in deroga più veloce
Diventa più veloce la procedura
per la Cassa in deroga: il datore di lavoro potrà rivolgersi direttamente
all’Inps superando il doppio canale-Inps-Regioni e i relativi rallentamenti.
L’Inps, in 15 giorni dall’arrivo dell’istanza, erogherà un anticipo
dell’assegno del 40 per cento.
Licenziamenti
Proroga dello stop ai
licenziamenti. Le imprese non potranno fare licenziamenti economici individuali
e collettivi per altri tre mesi. Sospese anche le procedure dei licenziamenti
collettivi e individuali per motivo oggettivo in corso.
Colf e badanti
Ai lavoratori domestici con uno o
più contratti di lavoro, alla data del 23 febbraio 2020, per una durata
complessiva superiore a 10 ore settimanali è riconosciuta per i mesi di aprile
e maggio 2020 un’indennità mensile di 500 euro, per ciascun mese. Condizioni: i
lavoratori domestici non devono convivere con il datore di lavoro, né aver
beneficiato di altre indennità introdotte dal Dl Cura Italia.
Reddito di cittadinanza
Il decreto Rilancio prevede che i
beneficiari del reddito di cittadinanza possano stipulare contratti a termine
fino a 30 giorni, rinnovabili per 30 giorni, per un ammontare retributivo
massimo di 2mila euro, con datori di lavoro del settore agricolo, senza subire
la perdita o la riduzione dei benefici.
Il testo originale è stato corretto in quanto tra le categorie
destinatarie del contributo a fondo perduto erano stati inseriti i
professionisti iscritti a casse private. Un’informazione non in linea con
quanto prevede il decreto nell’ultima versione.
FONTE: Il sole 24 ore