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La liquidità delle microimprese al centro delle priorità.

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Il territorio faccia sistema.

di Gionni Gritti – Presidente Confartigianato Imprese Sondrio 

In questi giorni stanno arrivando i “sospirati 600 euro”, una elemosina ma come si suol dire “piuttosto che niente, prendiamo piuttosto”. I 600 Euro erano previsti per il mese di marzo e stando all’impegno, ci aspettiamo arrivino anche per il mese di aprile con cifre più cospicue. 

Appare del tutto evidente che tali somme sono irrisorie rispetto alle necessità personali dei lavoratori autonomi e soprattutto ai costi generali di una piccola impresa. 

Per le imprese con dipendenti che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga pare che la Regione Lombardia abbia deciso di intervenire. 

Nei prossimi giorni però il problema della “liquidità” passerà da una fase di “necessità” ad una fase di “emergenza”. 

Le piccole imprese devono garantire la retribuzione ai propri collaboratori e non tutte hanno la forza finanziaria per proseguire in assenza di fatturato e di entrate.  In aggiunta a tutto ciò sta emergendo un quadro crescente di “mancati pagamenti” e le piccole imprese finiscono per essere l’anello più fragile sotto il profilo finanziario. 

Il Decreto “liquidità” e stiamo parlando solo di finanziamenti e purtroppo non di contributi a fondo perso – ad oggi non ha dato alcun segnale concreto; il sistema bancario – fatta eccezione per la moratoria – non ha definito l’iter.

Le microimprese hanno la vitale necessità di poter contare su misure per affrontare la liquidità per alimentare i flussi di cassa e quindi per sopravvivere

Noi siamo convinti che il Governo centrale non abbia percepito tutto questo e i proclami televisivi non ci consegnano un quadro rassicurante.

Sui territori la “potenza di fuoco” non c’è e non si è vista. Un territorio piccolo, ma virtuoso, come il nostro, potrebbe sviluppare al proprio interno un meccanismo per affrontare il tema della liquidità. 

L’esperienza del passato – con alcune misure come “Fiducia Valtellina” – insegna che l’unione delle forze può dare risultati positivi.  

Noi proponiamo ad esempio un “Fondo di Rotazione” finanziato con fondi delle istituzioni locali riservato alla “liquidità” da gestire in convenzione con le banche presenti sul territorio e i Confidi ; uno strumento che superi le criticità degli strumenti nazionali e che assicuri un tasso “zero”.

In questi giorni abbiamo letto con favore l’impegno espresso dal Presidente della Provincia di voler verificare – con gli altri enti fra cui in primis il BIM – le risorse disponibili e da qui attivare misure per sostenere il sistema imprenditoriale locale.

L’auspicio è che l’impegno espresso dalla Provincia sia supportato da tutti gli enti a cui chiediamo di posticipare la realizzazione di  progettualità non urgenti e di liberare così risorse finanziarie. 

A livello nazionale il sistema dovrebbe avere il coraggio di avviare procedure di emergenza e, in deroga, per avviare tutti i progetti in cantiere superando le pastoie burocratiche e liberare così risorse per il sistema economico e produttivo. 

Oggi la parola giusta è “CORAGGIO”; coraggio per scelte, azioni, interventi, sostegno e per superare una crisi terribile di fronte alla quale l’Europa si sta rivelando completamente assente.

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