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Tag: COVID-19

CORONAVIRUS: BILATERALITA’ ARTIGIANA

Covid-19: le novità dell’INAIL e l’assistenza del Patronato INAPA. La sicurezza sul lavoro. Le prestazioni di WILA.

L’emanazione dei vari DPCM, del “Protocollo condiviso” del 14 marzo tra le associazioni di categoria datoriali e sindacali con il Governo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro nonché le prossime fasi di riapertura delle attività, ci vedono coinvolti nella più ampia diffusione di alcune importanti notizie per le aziende artigiane.

Per questo portiamo alla vostra attenzione:

– Covid-19 malattia/infortunio: circolare 13/2020 INAIL – Assistenza del Patronato
– Protocollo sicurezza delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro 
– prestazione WILA per l’acquisto dei DPI – assistenza ufficio welfare e bilateralità

COVID-19 malattia/infortunio, le novità dell’Inail e l’assistenza del Patronato INAPA

Nel caso di azienda chiusa il cui lavoratore sia colpito dal Virus Covid 19 l’assenza deve essere trattata come “malattia” e questo vale anche per il periodo di quarantena.
Il Decreto Legge “Cura Italia” 18/2020 ha previsto alcune regole specifiche che riguardano la tutela infortunistica per chi è stato contagiato in occasione dell’attività lavorativa, considerando tale contagio a tutti gli effetti come un infortunio sul lavoro, estendendo al Coronavirus una tutela già esistente per altre patologie di origine virale. 
La norma quindi ammette che, in caso di contagio da Covid-19 sul lavoro, il lavoratore sia coperto dalla tutela assicurativa INAIL, riconducendo tale patologia alla causa virulenta.
Precisiamo che il contagio avvenuto in occasione di lavoro non comporta che per qualsiasi contagio si acceda alle tutele INAIL, ma devono essere presenti delle specifiche condizioni. Un evento viene considerato infortunio quando sono contemporaneamente presenti: la causa violenta, la lesione e l’occasione di lavoro. 
Mancando anche solo uno di questi elementi non siamo in presenza d’infortunio, ma di malattia comune.

L’occasione di lavoro in una situazione di infezione virale generalizzata come quella che stiamo vivendo, è senza dubbio l’elemento più difficile da valutare e diviene veramente difficile individuare se il virus sia  stato contratto in ambiente di lavoro o fuori da questo.

La circolare INAIL n. 13/2020 precisa che ci sono situazioni in cui la presunzione di origine professionale/lavorativa è facile da individuare ; ad esempio per tutti gli operatori in ambito sanitario quali medici, infermieri, inservienti e coloro che si occupano dei servizi di pulizia, manutenzione, cucina e simili; ovvero le figure che garantiscono il funzionamento di una struttura sanitaria. 
La motivazione della applicazione della “presunzione” che la contrazione del virus dipenda dall’occasione di lavoro è da ricercarsi nella altissima possibilità che gli operatori della sanità hanno di venire contagiati in relazione alla necessità di operare in presenza delle persone che devono essere assistere.

Ad una situazione di alto rischio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/utenza. In via esemplificativa : gli addetti al front-office, i cassieri, addetti alle vendite/banconisti etc.

Per questo la circolare prevede che per aprire un caso di malattia-infortunio ci devono essere: un certificato medico che metta in stretta correlazione il lavoro eseguito con il contagio avvenuto, con indicazioni precise da parte del medico, una denuncia d’infortunio telematica da parte del datore di lavoro e un documento che confermi la diagnosi di contagio.
Nei casi in cui l’INAIL non ravveda la presenza di tutte queste concause e soprattutto che il virus sia stato contratto in occasione di lavoro, la pratica d’infortunio verrà declassata a malattia e verrà trasmessa direttamente all’INPS.
Altro elemento importante da tenere presente è che l’infortunio indennizzato dall’INAIL, con il riconoscimento del nesso causale tra la prestazione lavorativa e l’infezione contratta, non è computato ai fini della determinazione dell’oscillazione in malus del tasso applicato all’azienda, non determinando così nessun effetto negativo sul premio INAIL dell’azienda.

Il servizio del Patronato Inapa per i datori di lavoro e i loro lavoratori  

A seguito di quanto sopra ricordiamo che Confartigianato, da sempre vicino alle esigenze delle imprese, tramite il proprio Patronato INAPA sarà a disposizione per seguire le pratiche dei lavoratori coinvolti, in modo completamente gratuito, successivamente alla denuncia d’infortunio fatta dall’azienda .
Il Patronato Inapa ha stipulato una collaborazione con un medico specializzato, al fine di garantire una corretta valutazione sanitaria legata all’epidemia in essere. 
Per questo invitiamo i datori di lavoro a segnalare ai propri dipendenti tale opportunità.
Ricordiamo che il Patronato Inapa a titolo completamente gratuito è altresì a disposizione per i titolari, i soci, i collaboratori delle imprese che necessitano di assistenza per gli eventi d’infortunio o malattia professionale.

La sicurezza sul lavoro, Protocollo e prescrizioni in vista della fase 2 (apertura)  

Le imprese che riapriranno dovranno seguire sia le disposizioni del “Protocollo condiviso” sia le altre prescrizioni che le autorità (nazionali e regionali) stanno elaborando in questi giorni e che saranno rese note in vista della fase 2 (riapertura).
Gli adempimenti in materia di sicurezza e prevenzione avranno un ruolo centrale in quanto si pongono il fondamentale obiettivo di salvaguardare la  salute di tutti gli operatori (artigiani titolari, dipendenti, collaboratori) rispetto al rischio di contagio da Covid 19 ( e non solo). 

Prestazione straordinaria WILA PER LE IMPRESE  

Il Consiglio di Amministrazione di WILA – fondo riservato ai lavoratori – in via straordinaria e vista la situazione ha previsto una prestazione a favore delle imprese con dipendenti,regolarmente iscritti al Fondo Wila, in attività o che riprenderanno nei prossimi mesi e che dovranno dotare i loro lavoratori dei presidi sanitari di protezione individuale per Covid-19.
La prestazione prevede il rimborso parziale del costo dell’acquisto, effettuato nel periodo che va dal 1°marzo al 31 ottobre 2020. 
Tale prestazione è richiedibile una sola volta, in caso di più fatture si dovrà presentare un’unica richiesta, allegando tutte le fatture. Il termine per la presentazione è di 24 mesi dalla data della fattura.
I presidi sanitari ammessi devono essere conformi alle norme vigenti e sono: 
•    mascherine 
•    guanti 
•    occhiali di protezione. 

Il rimborso è previsto nei limiti del massimale: 
• aziende da 1 a 5 dipendenti fino a € 100,00 
• aziende da 6 a 10 dipendenti fino a € 150,00 
• aziende da 11 a 15 dipendenti fino a € 200,00 
• aziende oltre i 16 dipendenti fino a € 250,00


La documentazione da allegare :
– modello di richiesta Wila
– uniemens aziendale del mese di ripresa per l’azienda sospesa; l’ultimo disponibile per l’azienda in attività
– fatture di acquisto
– copia del pagamento fattura (bonifico o altro).

Il nostro ufficio welfare e bilateralità è disponibile a dare informazioni ed istruire la pratica in modo completamente gratuito.

Unicredit – Misure emergenza covid-19

Sul sito internet unicredit.it è stata creata una pagina dedicata al DL Liquidità – Misure per Imprese 
https://www.unicredit.it/it/piccole-imprese/iniziative-per-le-imprese-decreto-liquidita-per-le-imprese.html, nella quale le imprese possono tenersi informate sull’attuazione dei vari provvedimenti, anche in dipendenza delle delibere di attivazione da parte dei soggetti gestori (Fondo Centrale di Garanzia per le PMI / MCC e/o SACE), e sul relativo iter operativo. 

Con particolare riferimento al finanziamento fino a 25.000 euro garantito al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia, è indicato il processo operativo e la documentazione da produrre. Per comodità trovate:

  • allegato 4BIS (Modulo richiesta agevolazione soggetto beneficiario finale del Fondo di Garanzia);
  • format banca Unicredit di dichiarazione per informazioni aggiuntive per la richiesta di garanzia.

I Consulenti Business/Gestori Corporate di Unicredit, attivi in modalità Smart Working, sono sempre a disposizione delle Imprese Clienti, contattabili sui rispettivi cellulari aziendali/indirizzi e-mail ed in grado di operare da remoto per l’elaborazione delle richieste di finanziamento. 

UniCredit è inoltre operativa dal 6 aprile sull’anticipazione della cassa integrazione in favore dei dipendenti. Anche in questo caso tutte le informazioni utili alla pagina dedicata del sito UniCredit https://www.unicredit.it/it/contatti-e-agenzie/cig_informazioni-richiesta-anticipazione.html

I  finanziamenti fino a 25.000€ sono garantiti al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia. 
Si possono richiedere nuovi finanziamenti con le seguenti caratteristiche: 

  • durata massima di 72 mesi; 
  • preammortamento di 24 mesi; 
  • tassi di interesse e commissioni che tengono conto della copertura dei soli costi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria; 
  • importo non superiore al 25% dei ricavi del soggetto beneficiario (come risultante dall’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale o da autocertificazione per i soggetti beneficiari costituiti  dopo il 1.1.2019) e comunque massimo 25 mila euro.

A chi è rivolto
Alle micro, piccole e medie imprese, persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni. 

Garanzia

  • La garanzia pubblica è gratuita ed è pari al 100% 
  • È concessa attraverso modalità semplificate 

Documenti da presentare a mezzo PEC: 

  • Allegato 4 bis accompagnato da copia di un documento di riconoscimento 
  • Bilancio/dichiarazione redditi. Per i soggetti beneficiari costituiti dopo il 1° gennaio 2019, idonea documentazione o autodichiarazione 
  • Dichiarazioni per informazioni aggiuntive per la richiesta di garanzia su format banca. 
  • Per le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, certificato di attribuzione Partita IVA 

Costo della Garanzia:
La garanzia è gratuita, come previsto dal decreto liquidità e non è richiesta nessuna commissione per le garanzie concesse entro il 31.12.2020  

Confartigianato Benessere propone al Governo alcune misure per la riapertura di parrucchieri ed estetiste

La sospensione dei servizi di cura della persona s’è tradotta in un inasprimento dell’abusivismo.

Confartigianato categoria Benessere ha predisposto un documento contenente alcune azioni utili per consentire la riapertura di parrucchieri e centri estetici. Condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che garantiscano la sicurezza e la tutela della salute dei clienti, degli imprenditori e dei loro dipendenti.

La chiusura delle attività, anche se accolta con favore nella consapevolezza della criticità della situazione sanitaria, ha provocato oltre all’evidente danno economico anche un disagio tra i cittadini che si sono visti privati della possibilità di fruire dei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.

Purtroppo tra gli effetti collaterali dovuti alla chiusura dei saloni e dei centri si è reso evidente e si è concretizzato maggiormente quello dell’abusivismo, che deve essere contrastato con un’intensificazione dei controlli ed un inasprimento delle sanzioni.

“Alla luce di tutto questo sarebbe opportuno prevedere una riapertura dei saloni di acconciatura e dei centri estetici subordinata all’applicazione di misure di carattere igienico-sanitario – così afferma Confartigianato Benessere – Ferme restando le disposizioni dei decreti governativi (integrate dal Protocollo delle misure negli ambienti di lavoro), le imprese regolari siano in condizioni di riorganizzare le attività e rimodulare le modalità di erogazione dei servizi, in modo da operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori”.

Le misure principali di carattere organizzativo elaborate da Confartigianato sono:

  • Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail)
  • Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici
  • Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento
  • Adozione – per le imprese maggiormente strutturate – di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti

Limitatamente ai saloni di acconciatura che, contrariamente ai centri estetici, normalmente non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza ad un solo cliente per operatore:

  • delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile
  • utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti
  • distribuzione della clientela tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore)

Le azioni utili di carattere igienico sanitario sarebbero:

  • Utilizzo mascherina e guanti
  • Utilizzo di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro (per gli acconciatori limitatamente ai servizi di taglio/cura della barba)
  • Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio
  • Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
  • Utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto
  • Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela

Mentre per i centri estetici vengono proposte delle ulteriori misure, come:

  • Utilizzo di soprascarpe monouso
  • Utilizzo di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti
  • Accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento

Al momento tale iniziativa resta una proposta da parte di Confartigianato al Governo, in quanto non si hanno ancora ipotesi di date certe per le riaperture e nemmeno sulle condizioni alle quali si potrà riprendere a lavorare. Come già anticipato nei giorni scorsi da parte del Presidente provinciale della Categoria Benessere, Johnny Oregioni, l’invito è quello di attendere indicazioni certe prima di avviare azioni di sanificazione o investimenti in qualsiasi attrezzatura utile ad evitare il contagio da Coronavirus.

La liquidità delle microimprese al centro delle priorità.

Il territorio faccia sistema.

di Gionni Gritti – Presidente Confartigianato Imprese Sondrio 

In questi giorni stanno arrivando i “sospirati 600 euro”, una elemosina ma come si suol dire “piuttosto che niente, prendiamo piuttosto”. I 600 Euro erano previsti per il mese di marzo e stando all’impegno, ci aspettiamo arrivino anche per il mese di aprile con cifre più cospicue. 

Appare del tutto evidente che tali somme sono irrisorie rispetto alle necessità personali dei lavoratori autonomi e soprattutto ai costi generali di una piccola impresa. 

Per le imprese con dipendenti che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga pare che la Regione Lombardia abbia deciso di intervenire. 

Nei prossimi giorni però il problema della “liquidità” passerà da una fase di “necessità” ad una fase di “emergenza”. 

Le piccole imprese devono garantire la retribuzione ai propri collaboratori e non tutte hanno la forza finanziaria per proseguire in assenza di fatturato e di entrate.  In aggiunta a tutto ciò sta emergendo un quadro crescente di “mancati pagamenti” e le piccole imprese finiscono per essere l’anello più fragile sotto il profilo finanziario. 

Il Decreto “liquidità” e stiamo parlando solo di finanziamenti e purtroppo non di contributi a fondo perso – ad oggi non ha dato alcun segnale concreto; il sistema bancario – fatta eccezione per la moratoria – non ha definito l’iter.

Le microimprese hanno la vitale necessità di poter contare su misure per affrontare la liquidità per alimentare i flussi di cassa e quindi per sopravvivere

Noi siamo convinti che il Governo centrale non abbia percepito tutto questo e i proclami televisivi non ci consegnano un quadro rassicurante.

Sui territori la “potenza di fuoco” non c’è e non si è vista. Un territorio piccolo, ma virtuoso, come il nostro, potrebbe sviluppare al proprio interno un meccanismo per affrontare il tema della liquidità. 

L’esperienza del passato – con alcune misure come “Fiducia Valtellina” – insegna che l’unione delle forze può dare risultati positivi.  

Noi proponiamo ad esempio un “Fondo di Rotazione” finanziato con fondi delle istituzioni locali riservato alla “liquidità” da gestire in convenzione con le banche presenti sul territorio e i Confidi ; uno strumento che superi le criticità degli strumenti nazionali e che assicuri un tasso “zero”.

In questi giorni abbiamo letto con favore l’impegno espresso dal Presidente della Provincia di voler verificare – con gli altri enti fra cui in primis il BIM – le risorse disponibili e da qui attivare misure per sostenere il sistema imprenditoriale locale.

L’auspicio è che l’impegno espresso dalla Provincia sia supportato da tutti gli enti a cui chiediamo di posticipare la realizzazione di  progettualità non urgenti e di liberare così risorse finanziarie. 

A livello nazionale il sistema dovrebbe avere il coraggio di avviare procedure di emergenza e, in deroga, per avviare tutti i progetti in cantiere superando le pastoie burocratiche e liberare così risorse per il sistema economico e produttivo. 

Oggi la parola giusta è “CORAGGIO”; coraggio per scelte, azioni, interventi, sostegno e per superare una crisi terribile di fronte alla quale l’Europa si sta rivelando completamente assente.

Campagna straordinaria WILA COVID-19

Il CDA di WILA visto la difficile situazione causata da coronavirus ha deciso di aiutare i lavoratori attraverso una “CAMPAGNA STRAODINARIA COVID-19”.

Pur essendo il fondo WILA destinato SOLO ai lavoratori il CDA con grande senso di responsabilità ha previsto una prestazione specifica anche per le imprese.

Le prestazioni messe in campo sono le seguenti:

]PER I LAVORATORI ISCRITTI AL FONDO W.I.L.A. :

  • Rimborso del minimo non indennizzabile per Trattamenti Fisioterapici a seguito di infortunio o grave evento morboso
  • Rimborso della franchigia per Cure dentarie da infortunio

]PER I FAMIGLIARI (CONIUGI/CONVIVENTI e FIGLI) DEI LAVORATORI ISCRITTI AL FONDO W.I.L.A. positivi al Covid-19

  • Indennità per ricovero ospedaliero
  • Indennità per isolamento domiciliare

]PER LE IMPRESE DEI LAVORATORI ISCRITTI AL FONDO W.I.L.A. :

  • Rimborso per l’acquisto di dispositivi di protezione dei lavoratore per Covid-19

PER I LAVORATORI

I «Trattamenti fisioterapici a seguito di infortunio o di grave evento morboso»  prevedono una franchigia di 30 euro a carico lavoratore se effettuate in strutture NON convenzionate.

WILA per fatture dal 24 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020, già rimborsate da UniSalute, riconosce direttamente al lavoratore l’importo non indennizzato di € 30.

Le «Prestazioni odontoiatriche e ortodontiche, a seguito di infortunio» prevedono una franchigia di 1000 euro a carico lavoratore se effettuate in strutture NON convenzionate .

WILA per fatture dal 24 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020, già rimborsate da UniSalute, riconosce direttamente al lavoratore l’importo non indennizzato di € 100.

PER I FAMILIARI : CONIUGE/CONVIVENTE E FIGLI

POSITIVI AL COVID-19

] Ricovero ospedaliero

L’indennità è prevista nel caso di “Ricovero ospedaliero” di uno o più famigliari causato da Covid-19,  presso strutture pubbliche individuate per il trattamento del virus dal Ministero, l’Assicurato avrà diritto ad un’indennità di € 40 per ogni notte di ricovero per un periodo non superiore a 50 giorni.

Questa garanzia è valida retroattivamente dal 1°gennaio 2020 e fino al 30 giugno 2020.

] Isolamento domiciliare

L’indennità è prevista nel caso di “Isolamento domiciliare” di uno o più famigliari causato da Covid-19. 

Qualora, secondo le prescrizioni dei sanitari e con attuazione delle disposizioni in esso contenute, si renda necessario un periodo di isolamento domiciliare, a seguito di positività al virus, di uno o più famigliari, l’assicurato avrà diritto a un’indennità di € 40 al giorno per ogni giorno di permanenza presso il proprio domicilio, o altra collocazione stabilita dall’autorità sanitaria, per un periodo non superiore a 14 giorni. La diaria giornaliera verrà corrisposta anche qualora il famigliare non abbia preventivamente subito un ricovero.

Questa garanzia è valida retroattivamente dal 1°gennaio 2020 e fino al 30 giugno 2020.

PER LE IMPRESE  a tutela dei loro lavoratori

Per imprese con dipendenti regolarmente iscritti al Fondo Wila, in attività o che riprenderanno,nei prossimi mesi l’attività produttiva e che debbono dotare i loro dipendenti dei presidi sanitari di protezione individuale per Covid-19 , conformi alle norme vigenti, è previsto il rimborso parziale del costo dell’acquisto, effettuato nel periodo che va dal 1°marzo al 31 ottobre 2020.

Tale prestazione è richiedibile UNA SOLA VOLTA, in caso di più fatture si dovrà presentare un’unica richiesta.

Ipresidi sanitari ammessi sono :

  • mascherine
  • guanti
  • occhiali di protezione.

Rimborso nei limiti del massimale per :

aziende da 1 a 5 dipendenti fino a € 100,00

aziende da 6 a 10 dipendenti fino a € 150,00

• aziende da 11 a 15 dipendenti fino a € 200,00

• aziende oltre i 16 dipendenti fino a € 250,00

San.arti :#sempre+con gli artigiani

Il Fondo SAN.ARTI., in questo difficile momento per il Paese, ha attivato nuove prestazioni straordinarie per offrire sempre più sostegno ALLE IMPRESE ED AI LAVORATORI ISCRITTI AL FONDO.

Non solo invia STRAORDINARIA, il Cda del Fondo, ha esteso la possibilità di richiedere l’indennità di ricovero e la diaria per l’isolamento domiciliare, se contagiati dal COVID-19, anche ai titolari di impresa che, pur non iscritti come volontari, versino il contributo a SAN.ARTI. per i propri dipendenti.

Sono state previste speciali indennità per :

–  RICOVERO in caso di positività al virus In caso di ricovero dovuto a contagio dal virus COVID-19 è riconosciuta una indennità per ogni notte di degenza presso la struttura sanitaria, per un periodo non superiore a 50 giorni

ISOLAMENTO DOMICILIARE in caso di positività al virus In caso di prescrizione dell’obbligo di isolamento domiciliare per avvenuto contagio dal virus COVID-19 è riconosciuta una indennità giornaliera per un periodo massimo di 14 giorni l’anno

RIMBORSO delle franchige: per accertamenti diagnostici e visite specialistiche effettuate dal 24 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020 presso la rete di strutture convenzionate UniSalute

PRESTAZIONE EROGATA DA UNISALUTE PER CONTO DI SAN.ARTI.

Destinatari: lavoratori dipendenti – titolari iscritti – familiari dei lavoratori dipendenti e dei titolari che hanno esteso l’iscrizione al proprio nucleo familiare.

Prestazione: Lavoratori dipendenti e volontari che dal 24 febbraio 2020 al 30 giugno 2020 risultino positivi al COVID-19, dal 14 aprile 2020 possono richiedere:

diaria per isolamento domiciliare di 40,00 euro al giorno per un periodo non superiore a 14 giorni l’anno;

indennità giornaliera per ricovero di 40,00 euro per ogni notte di ricovero per un periodo non superiore a 50 giorni.

Le due indennità sono cumulabili tra loro.

PRESTAZIONI EROGATE IN AUTOGESTIONE DA SAN.ARTI.

] INDENNITA’ STARORDINARIA PER TITOLARI D’AZIENDA NON ISCRITTI MA CHE ABBIANO VERSATO REGOLARMENTE PER I LAVORATORI ULTIMO SEMESTRE 2019

Destinatari : Titolari (delle imprese aderenti a SAN.ARTI.) che nell’ultimo semestre del 2019 abbiano regolarmente versato la contribuzione al Fondo per i lavoratori dipendenti in forza, se risultati positivi al COVID-19 dal 24 febbraio 2020 al 30 giugno 2020. Potrà accedere alla prestazione una sola persona per azienda.

La prestazione è erogata solo se risultati positivi al COVID-19.

Prestazione: Titolari di impresa che dal 14 aprile 2020 potranno richiedere:

• indennità per isolamento di 30,00 euro al giorno per un periodo massimo di 14 giorni l’anno in caso di isolamento domiciliare;

• indennità per ricovero di 40,00 euro per ogni notte di ricovero, per un periodo non superiore a 50 giorni.

Le due prestazioni sono tra loro cumulabili.

]RIMBORSO DELLE FRANCHIGE PER ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI E VISITE SPECIALISTICHE

Destinatari: lavoratori dipendenti in regolare copertura alla data di emissione della fattura/ricevuta da parte della struttura sanitaria convenzionata:

• Titolari iscritti al fondo come Volontari per l’anno 2020

• Familiari dei Lavoratori dipendenti e dei Titolari iscritti che hanno esteso l’iscrizione al proprio nucleo familiare

Prestazione : gli accertamenti diagnostici e le visite specialistiche presso strutture convenzionaterientrano tra le prestazioni che gli iscritti possono richiedere ad UniSalute che le erogaper conto del Fondo SAN.ARTI.

UniSalute sostiene le spese per la prestazione erogata all’iscritto che dovrà versare

una franchigia di 10, 20, o 30 euro direttamente alla struttura sanitaria convenzionata che effettua la prestazione.

SAN.ARTI. a fronte della emergenza sanitaria che vive il Paese ha esteso il proprio intervento a favore degli iscritti che dal 14 aprile 2020 possono richiedere il rimborso delle franchigie versate per accertamenti diagnostici e visite specialistiche

effettuate dal 24 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020 rivolgendosi alla rete di strutture convenzionate UniSalute.

Coronavirus, le indicazioni per gli spostamenti di persone e merci

Quali i limiti agli spostamenti di merci e persone nella Provincia di Sondrio imposte per arginare la diffusione del CORONAVIRUS? Un primo aiuto per applicare il DPCM dell’8 marzo 2020

Nel Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) firmato l’8 marzo 2020 il principale nuovo obbligo è relativo ad evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori indicati (Regione Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio dell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia), nonché di evitare spostamenti all’interno dei medesimi territori ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Il decreto non vieta il movimento di persone e merci, ma lo limita alle strette necessità di lavoro e di salute.

Questa disposizione ha generato dubbi e preoccupazioni in tutte le aziende in merito alla possibilità, già da domani (lunedì 9 marzo) che i dipendenti possano recarsi sul posto di lavoro e soprattutto che le aziende possano fare circolare i propri mezzi aziendali per motivi di lavoro (dal trasporto merci alle visite commerciali dai clienti).

Entro questa sera o al massimo nella mattinata di domani (lunedì 9 marzo) usciranno chiarimenti sia da parte del Governo che delle Prefetture.

Tuttavia possiamo ipotizzare ragionevolmente alcune evidenze:

– le imprese, le attività produttive e/o commerciali non si fermeranno e pertanto non dovranno chiudere;

– il personale dipendente delle aziende potrà spostarsi dalla propria abitazione e recarsi sul posto di lavoro;

– sarà consentito spostare mezzi di trasporto e merci per esigenze di lavoro dentro e fuori la nuova zona arancione (Lombardia e 14 province individuate dal Dpcm)

– le aziende dovranno adottare misure atte a ridurre gli spostamenti sul territorio al limite dell’indispensabilità.

Come comportarsi a proposito della riduzione degli spostamenti al limite dell’indispensabilità?

– gli imprenditori, in base alle specifiche caratteristiche organizzative e produttive delle proprie aziende, devono favorire il telelavoro e/o lo smartworking fra i propri dipendenti;

– Le imprese devono individuare nella propria programmazione, le attività che richiedono lo spostamento di persone sul territorio e che possono essere rinviate perché non connesse alla consegna imminente di una commessa o alla scadenza di fornitura;

– Le aziende devono incentivare, tra le mansioni e/o i lavoratori la cui presenza in azienda non è indispensabile, (e che non sono già stati avviati allo smartworking) l’utilizzo delle ferie.

Tutte queste misure concorrono nel loro insieme a ridurre gli spostamenti delle persone sul territorio della zona arancione.

Come “comprovare” (dimostrare) le esigenze delle attività che richiedono uno spostamento di persone?
Probabilmente attraverso l’esibizione di documenti contrattuali, certificati di deperibilità delle merci, dichiarazioni da consegnare al personale che si dovrà spostare per esigenze di lavoro.

CORONAVIRUS, LEGGI IL PROVVEDIMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI QUI

Ascolta la conferenza stampa di presentazione del DPCM 8 marzo 2020

VAI ALL’ARTICOLO PRECEDENTE “EMERGENZA CORONAVIRUS CONFARTIGIANATO IMPRESE A FIANCO DELLE IMPRESE CON DIPENDENTI”

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