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Rapporto annuale PMI – presentata a Milano l’analisi sull’impresa lombarda

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Fra le imprese testimonial anche una impresa della Provincia di Sondrio 

Presentato lo scorso 17 ottobre a Milano, nello splendido Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli, il Rapporto sulla piccola e media impresa lombarda di Confartigianato Lombardia dal titolo “Impronte d’impresa. Un’identità d’avanguardia per le PMI”. L’evento ha visto confrontarsi il mondo economico e la politica, con Confartigianato Lombardia al tavolo con Regione e tante imprese a portare la propria concreta testimonianza, tra le quali ha spiccato anche la Watermelon Film & Animation srl (Morbegno) di Carlo De Agostini e Barbara Bongetta. 

L’occasione è stata importante per presentare la panoramica più attuale della PMI e dell’artigianato, raccontandolo attraverso i dati che ne descrivono le principali traiettorie di evoluzione. All’evento ha preso parte l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi. 

“Lo studio non è una fredda e asettica carrellata di numeri, l’approfondimento dei fenomeni nasce dall’indicazione delle imprese associate ha spiegato il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti. In preparazione allo studio quantitativo, infatti, sono stati organizzati due focus group per ascoltare dalla viva voce degli imprenditori le fatiche e i successi, i cambiamenti e gli ostacoli principali affrontati nell’ultimo anno”.

Un focus particolare è stato dedicato al capitolo persone, che per gli imprenditori sono capitale di conoscenza e competenze, oltreché – naturalmente – di relazioni. 

Tra le PMI della provincia di Sondrio con dipendenti circa il 40% sottolinea la fatica a trovare e trattenere manodopera, situazione migliore rispetto al 69% medio lombardo. Questo aspetto rappresenta ancor più un ostacolo per le imprese che impiegano tempi lunghi, superiori all’anno, per formare neoassunti (71,6%). In linea generale, le PMI hanno mediamente bisogno di 15 mesi per trasmettere il loro sapere/saper fare, pertanto è chiaro quanto diventino preziose le persone che hanno affrontato e positivamente concluso questo iter. La carenza di lavoratori preparati e formati è la prima causa dell’incapacità delle imprese di far fronte alla crescita degli ordini: un campanello di allarme che suona per il 46% delle aziende a target.

Tante imprese sul nostro territorio si sono già attivate per fidelizzare ed attrarre personale, più del 29% ha riconosciuto premi di produzione ai lavoratori, il 25% circa ha attivato o intensificato collaborazioni con scuole, il 24% ha introdotti pacchetti welfare aziendale (bonus benzina, ticket per il pasto, buoni acquisti e così via).

L’orientamento scolastico, sin dalle scuole secondarie di primo grado, rimane una delle principali leve per sopperire alla mancanza di personale del tessuto produttivo di Valtellina e Valchiavenna, tenendo presente inoltre che più del 50% degli ingressi del mondo del lavoro dovrà avere anche competenze green e non solo tecniche specifiche. 

Certo, la contrazione demografica e il disallineamento domanda-offerta di lavoro vengono in qualche senso attutiti dall’evoluzione della robotica e di tecnologie che supportano e sostituiscono talune attività umane. Una PMI su 4 ritiene che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) potrà avere impatti più o meno rilevanti sull’attività della propria impresa. Ma poiché le conseguenze sull’impresa dell’avanzare della tecnologia ha ancora margini incerti, solo l’8,2% dichiara di conoscere nel dettaglio i reali sviluppi sul proprio settore. È un tema dibattuto che si polarizza tra chi guarda all’IA e alla robotica avanzata come un pericolo, temendo che sia in grado di soppiantare il proprio operato, e chi inizia ad identificarne le opportunità. Nello specifico, il 10,3% degli intervistati ha perso delle commesse a seguito di automazione e robotizzazione dei processi produttivi dei committenti. A far da contrappeso, un 5,7% delle imprese offre beni e servizi in ambiti applicativi di robotica e IA.

Nel complesso, in provincia di Sondrio solo il 6,6% delle imprese ha investito in ambiti di applicazione dell’IA, dato inferiori rispetto alla media lombarda del quasi 10%. Se però guardiamo alle prospettive di investimento la percentuale di intenzione delle imprese del nostro territorio sale a oltre il 12%.

Altro aspetto centrale del Rapporto è la sostenibilità, che per le PMI si traduce nel triplice livello: ambientale, economico e sociale. Non esiste e non sussiste sul lungo termine l’uno senza l’altro. Il 72,8% delle PMI negli ultimi anni hanno svolto una o più azioni volte a tutelare l’ambiente. Eppure solo l’8%, per far fronte a questi investimenti, ha avuto accesso a bandi e incentivi; mentre 13% ha provato ad accedervi senza riuscirci.

La sostenibilità è, ormai, un obiettivo strategico per le PMI e gli artigiani, un orizzonte ambizioso ma necessario che il Rapporto 2023 e la testimonianza dell’impresa Watermelon Film & Animation srl dimostra essere già il presente dell’economia reale del nostro territorio.

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