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Tag: Sostenibilità sociale

Sostenibilità per imprese artigiane? La visione di Samuele Broglio

Sostenibilità per imprese artigiane? Non utili le soluzioni pensate per grandi imprese “pantografate in piccolo” per le aziende artigiane. A dirlo è Samuele Broglio1, già Presidente Nazionale Categoria legno, Normatore e titolare della Falegnameria Snc. Nel suo lucido e schietto intervento al secondo forum della Sostenibilità2 Broglio indica, in coerenza con gli interventi precedenti e il nostro agire sul territorio, LA strada da percorrere per evitare di trasformare la Sostenibilità nell’ultima frontiera della burocrazia3.

Ma c’è molto di più. Dal botta e risposta tra Guido Lena4 e Samuele Broglio nell’ultimo panel dell’evento emergono anche le specificità delle imprese artigiane e dei servizi su misura per loro.

Sostenibilità per imprese Artigiane, una voce autorevole

So che lei è delegato per le norme tecniche della Federazione legno arredo ed è stato anche presidente ed è ancora membro anche di vari comitati dell’UNI e del CEN.

Si, io posseggo una classica azienda artigiana: un’impresa  che produce serramenti speciali. La mia è una di quelle realtà artigiane che ha addirittura il laboratorio sotto casa, perché una parte dei lavori si sviluppa sotto l’abitazione della famiglia. 

Sono poi uno scrittore di norme; la vita nel lungo periodo mi ha portato a fare anche questo.

Quale è la sostenibilità per imprese Artigiane secondo lei?

La mia azienda come tutte le altre artigiane tende ad essere sostenibile perché è un’azienda calata nel suo territorio . L’azienda artigiana è a  diretto contatto con i dipendenti. L’azienda artigiana è a diretto contatto con il suo paese. 

L’imprenditore non è un soggetto staccato, che sta da un’altra parte o che si occupa meramente di organizzazione di capitale. L’ artigiano è una persona che vive l’azienda come un pezzo stesso del suo essere e del suo Paese. Questa è la realtà delle imprese artigiane.

La sostenibilità dal punto di vista ambientale (environment) è parte dell’impresa Artigiana: perché non puoi inquinare l’ambiente nel quale vivi e nel quale lavori.

Sostenibilità economica (Governance) perché l’azienda deve essere una realtà solidamente appoggiata. Non siamo aziende con grossi livelli di indebitamento rispetto a quello che è la struttura o quant’altro. 

E soprattutto sostenibilità sociale   perché se un imprenditore artigiano vive nel suo paese  e si comporta male va a finire come il mio collega che. ..al bar s’è preso un pugno in faccia perché non pagava adeguatamente i dipendenti.

Ieri il nostro Presidente Granelli ha detto che non c’è modello di impresa più naturalmente sostenibile di quella artigiana. Quindi sembra che lei sia d’accordo con questa affermazione

E’ così, dev’essere così. Perché, ripeto, l’impresa artigiana non è un soggetto staccato. Se una PMI o una grossa azienda è organizzazione, capitali e lavoro, l’artigiano è per la grande quantità lavoro.

Ma cosa vuol dire? Vuol dire essere calato all’interno del mondo nel quale vivi. Senza grandissimi progetti;  sono le piccole cose che cambiano il mondo per prime. L’artigiano è una ditta di piccole cose, nulla di più e nulla di meno.

Sostenibilità per imprese artigiane; nuova frontiera della burocrazia?

Ma secondo lei  quali sono gli ostacoli principali che impediscono a questi questi semi già interni all’impresa artigiana di attecchire e di germogliare?  Quali sono gli ostacoli principali?

Se un’impresa ha un enorme bilancio e trae vantaggio dalle sue dimensioni, può avere da parte dei soldi sia per fare la parte reale che la parte burocratica della sostenibilità.  Cioè può investire sia per cercare di essere realmente sostenibile sia per dimostrare di esserlo.

L’ostacolo principale è che il mondo sta diventando troppo costoso per piccole imprese. Perché sia essere sostenibili che rendicontare la propria sostenibilità sono attività che hanno un costo.

Ho sentito dire prima che i dati sono già tutti presenti in azienda. Molti dati però per essere reali e credibili richiederebbero il supporto di professionisti esterni, di consulenti e questi costano. Quindi a questo punto l’azienda artigiana può trovarsi di fronte al tragico dilemma di decidere dove investire il suo poco denaro: investo nella rendicontazione  o nell’essere realmente sostenibile?

Togliamoci dalla testa che la sostenibilità non abbia costi. La sostenibilità per imprese artigiane ha dei costi che non possono essere spalmati più di tanto sull’oggetto prodotto.

Qualcuno sta creando dei sistemi di valutazione che non sono pensati a misura di piccola impresa perché impongono esborsi ulteriori per la rendicontazione della sostenibili e non per la sostenibilità. Stiamo ripetendo quello che è successo anni fa nell’ambito della sicurezza. 

Dove investiamo il poco -perché è poco- denaro? Lo investiamo nel rendicontare e nel burocratizzare o nell’essere veramente  sicuri e sostenibili ?

Perché rischiamo di non avere il denaro per fare tutto. Se poi ci sono sanzioni o comunque preclusioni saremo costretti a investire il denaro -come si fa molte volte nella sicurezza- per rendicontare/dimostrare anche se in realtà non abbiamo implementato nulla o poco.

L’impresa artigiana è completamente un’altra cosa

Quello che lei dice è che il sistema che si sta sviluppando attualmente è un sistema  burocratico, più che altro orientato alla produzione di documenti di carta e obbliga le aziende a soprattutto le microimprese a un sistema di gestione che non è loro. Un  messaggio che si può dare anche a EFRAG è di creare standard meno quantitativi e più qualitativi, meno orientati a compilare documenti.

Lo standard EFRAG lo conosco: é bello ma non pensato per un’azienda come la mia che ha sette persone.

Cioè chi ha pensato quello standard ha semplicemente preso qualcosa che ha studiato per imprese gigantesche ed ha cercato di farlo un po’ più piccolo, senza però  costruire un abito su misura per le aziende piccole.

Ma c’è una bella differenza tra le possibilità d’investimento di un’azienda che ha 50, 60, 100 dipendenti e fattura qualche milione di euro ed un’azienda che ha sei/sette dipendenti e non giunge nemmeno al milione di euro di fatturato.

Non è che l’azienda che non giunge al milione di euro ed ha sei o sette dipendenti sia qualcosa di simile all’azienda con 50 dipendenti ma solo un po’ più piccola. Il piccolo è completamente un’altra cosa.

pdf.

Note

1)Rivedi la prima giornata del Forum (clicca qui). Rivedi la seconda giornata del forum (clicca qui) e l’intervento di Samuele Broglio integrale (clicca qui)

2)Secondo forum Sostenibilità (clicca qui)

3) Vedi mail inviate per il corso Conoscere , misurare e comunicare la sostenibilità ESG (mail 1, 2,) e articoli sul sito artigiani.sondrio.it (link)

4) Coordinatore Area Sostenibilità e Transizione Ecologica Confartigianato Lombardia e componente Area Ambiente e Sostenibilità, Direzione Politiche Economiche Confartigianato Imprese

Conoscere, misurare e comunicare la sostenibilità aziendale (ESG)

Come Imparare a misurare e migliorare continuamente la sostenibilità aziendale (ESG) come previsto dalla legge e imposto dal mercato? Grazie alla seconda edizione del corso pensato e calibrato per le imprese artigiane e PMI di Sondrio. 4 appuntamenti di 3 ore ciascuno il 2, 8, 14, 22 marzo. Corso online in collaborazione con DElab società benefit e B corp.

Iscrizioni

Sostenibilità, la nuova frontiera della burocrazia?

Normalmente quando un’impresa artigiana o una PMI sente parlare di sostenibilità  comincia ad avvertire un certo disagio.

Il primo pensiero è: ci saranno altri obblighi o adempimenti, consulenti da pagare per produrre un po’ di carta.

I più attenti avranno già sentito parlare di green washing: grosse aziende locali, nazionali e internazionali che hanno cambiato poco o niente ma han dato una pennellata di verde al proprio sito o alla propria pagina facebook.

Eppure, nonostante la diffidenza di base e gli esempi negativi presenti, la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) per una azienda è cosa seria, serissima e.. lo sarà sempre di più.

Chi spinge sulla sostenibilità aziendale – ESG

Legge,  mercato e consumatori, tutti spingono sulla sostenibilità!! Cominciamo dal legislatore. Quello  europeo, consapevole delle storture presenti in ogni Paese ha legiferato. Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Direttiva Europea CSRD che impone una metodologia  per misurare e rendicontare la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) delle imprese. 

In questo modo le imprese DEVONO   confrontarsi anche per le proprie performance di sostenibilità e non solo per il prezzo del bene/servizio offerto e il rating bancario.

Il 1 gennaio 2024 è entrato in vigore l’obbligo di report integrato per le aziende con più di 250 dipendenti. Dal 1 gennaio 2026 anche per le PMI.

Se non ottieni un punteggio ESG minimo sei fuori

C’è poi Il mercato che  anche questa volta è arrivato prima e più in profondità del legislatore.
Già da 4/5 anni imprese piccole,  piccolissime od anche con un solo addetto attive nella provincia di Sondrio  si son viste imporre – dal capo filIera o dal principale committente – il raggiungimento di determinate performance di sostenibilità ambientale, sociale e di governance .

Non solo ma in molti casi il capo filiera ha imposto anche lo strumento per misurare tali  performance ESG ed ha dato un out-out all’azienda artigiana: o ottieni un punteggio di xx o tra due mesi non sei più il nostro fornitore. Il primo caso risale a fine 2018 e lo trovi pubblicato sul nostro sito (link).

La soluzione pensata per te da  Confartigianato

Lo scorso 28 giugno a Roma c’è stato il primo Forum della Sostenibilità e lì Confartigianato Imprese ha comunicato a tutti gli oltre 400 presenti quello che deve essere
lo stile di Confartigianato nel  guidare le imprese nel cambiamento epocale in atto: concreto, qualificato e non ideologico.

Confartigianato Imprese Sondrio  ancora una volta tra i primi a livello nazionale propone ai propri soci un percorso formativo gratuito e a numero chiuso    per imparare a conoscere, misurare, comunicare e.. migliorare continuamente la propria sostenibilità aziendale.

Il percorso di 12 ore si articola in 4 appuntamenti di 3 ore  dalle 15:45 alle 18:45 del 2, 8, 14, 22 marzo

Elenco non esaustivo dei contenuti del percorso formativo dedicato alla sostenibilità aziendale:

1. Pianificazione strategica, governance e rendicontazione di sostenibilità ambientale  
2. Impronta ecologica, consumi energetici e uso sostenibile delle risorse energetiche
3. Comunicazione della sostenibilità e Stakeholder engagement
4. Best practice di gestione aziendale della sostenbilità
5. Rischi all’interno della catena di fornitura
6. Importanza e vantaggi del procurement sostenibile
7. Monitoraggio della catena di fornitura
8. Modelli di report di sostenbilità
9. Trasparenza e aggiornamento dei dati
10. Miglioramento nel lungo periodo

Iscrizioni

Il corso è a numero chiuso e ad iscrizione e frequenza  obbligatoria (link). Possono iscriversi tutte le aziende ad esclusione dei consulenti di ambiente e sicurezza, commercialisti e società di cosulenza di ogni genere.

Il costo del corso è di 169,17 euro ed è interamente coperto da Confartigianato Imprese Sondrio.

In caso di assenza ad una lezione, per qualsiasi motivo, verrà addebitato l’intero costo del corso. 
Per informazioni Ufficio categorie e mercato, referente Dottor Pietro Della Ferrera (3473698217- pietro.dellaferrera@artigiani.sondrio.it

I 3 volti della sostenibilità: ambientale, sociale e di governance ESG

Imparare a misurare e migliorare continuamente la propria sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG). Come? Grazie al primo corso pensato e calibrato per le imprese artigiane e PMI Sondrio. 4 appuntamenti di 3 ore ciascuno il 17 e 24 ottobre e il 14 e 21 novembre 2023 (link)

Iscrizioni

Sostenibilità, la nuova frontiera della burocrazia?

Normalmente quando un’impresa artigiana o una PMI sente parlare di sostenibilità  comincia ad avvertire un certo disagio.

Il primo pensiero è: ci saranno altri obblighi o adempimenti, consulenti da pagare per produrre un po’ di carta.

I più attenti avranno già sentito parlare di green washing: grosse aziende locali, nazionali e internazionali che hanno cambiato poco o niente ma han dato una pennellata di verde al proprio sito o alla propria pagina facebook.

Eppure, nonostante la diffidenza di base e gli esempi negativi presenti, la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) per una azienda è cosa seria, serissima e.. lo sarà sempre di più.

Chi spinge sulla sostenibilità ambientale, sociale e di governance – ESG

Legge,  mercato e consumatori, tutti spingono sulla sostenibilità!! Cominciamo dal legislatore. Quello  europeo, consapevole delle storture presenti in ogni Paese ha legiferato. Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Direttiva Europea CSRD che impone una metodologia  per misurare e rendicontare la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) delle imprese. 

In questo modo le imprese DEVONO   confrontarsi anche per le proprie performance di sostenibilità e non solo per il prezzo del bene/servizio offerto e il rating bancario.

Dal 1 gennaio 2024 entrerà in vigore l’obbligo di report integrato per le aziende con più di 250 dipendenti. Dal 1 gennaio 2026 anche per le PMI.

Se non ottieni un punteggio ESG minimo sei fuori

C’è poi Il mercato che  anche questa volta è arrivato prima e più in profondità del legislatore.
Già da 4/5 anni imprese piccole,  piccolissime od anche con un solo addetto attive nella provincia di Sondrio  si son viste imporre – dal capo filIera o dal principale committente – il raggiungimento di determinate performance di sostenibilità ambientale, sociale e di governance .

Non solo ma in molti casi il capo filiera ha imposto anche lo strumento per misurare tali  performance ESG ed ha dato un out-out all’azienda artigiana: o ottieni un punteggio di xx o tra due mesi non sei più il nostro fornitore. Il primo caso risale a fine 2018 e lo trovi pubblicato sul nostro sito (link).

La soluzione pensata per te da  Confartigianato

Lo scorso 28 giugno a Roma c’è stato il primo Forum della Sostenibilità e lì Confartigianato Imprese ha comunicato a tutti gli oltre 400 presenti quello che deve essere
lo stile di Confartigianato nel  guidare le imprese nel cambiamento epocale in atto: concreto, qualificato e non ideologico.

Confartigianato Imprese Sondrio  ancora una volta tra i primi a livello nazionale propone ai propri soci un percorso formativo gratuito e a numero chiuso    per imparare a conoscere, misurare, comunicare e.. migliorare continuamente la propria sostenibilità aziendale.

Il percorso di 12 ore si articola in 4 appuntamenti di 3 ore  dalle 15:45 alle 18:45 del 17 e 24 ottobre, 14 e 21 novembre.

Elenco non esaustivo dei contenuti del percorso formativo:

1. Pianificazione strategica, governance e rendicontazione di sostenibilità ambientale  
2. Impronta ecologica, consumi energetici e uso sostenibile delle risorse energetiche
3. Comunicazione della sostenibilità e Stakeholder engagement
4. Best practice di gestione aziendale della sostenbilità
5. Rischi all’interno della catena di fornitura
6. Importanza e vantaggi del procurement sostenibile
7. Monitoraggio della catena di fornitura
8. Modelli di report di sostenbilità
9. Trasparenza e aggiornamento dei dati
10. Miglioramento nel lungo periodo

Iscrizioni

Il corso è a numero chiuso ed iscrizione e frequenza  obbligatoria (link). Possono iscriversi tutte le aziende ad esclusione dei consulenti di ambiente e sicurezza, commercialisti e società di cosulenza di ogni genere.

Il costo del corso è di 169,17 euro ed è interamente coperto da Confartigianato Imprese Sondrio.

In caso di assenza ad una lezione, per qualsiasi motivo, verrà addebitato l’intero costo del corso. 
Per informazioni Ufficio categorie e mercato, referente Dottor Pietro Della Ferrera (3473698217- pietro.dellaferrera@artigiani.sondrio.it

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Forum sulla sostenibilità, i tre criteri del fare impresa oggi

Il 1° Forum sulla sostenibilità ‘Territorio in transizione’, organizzato il 27 e il 28 giugno a Roma, ha visto lapartecipazione di quasi 400 rappresentanti d provenienti da tutta Italia. Due giorni di confronto con le istituzioni, con i vertici di Arera e Gse, con i big player dell’automotive e del credito, con economisti e con gli imprenditori associati e da cui è scaturita la conferma della necessità di creare le condizioni per un nuovo sviluppo sostenibile e a misura di piccole imprese.

L’intervento del Presidente Granelli

Il messaggio del Presidente di Confartigianato Marco Granelli, in apertura dei lavori, è chiaro: “Con questo primo evento, mettiamo a fattor comune le iniziative che si sviluppano durante l’anno all’interno di Confartigianato, ora riunificate sotto il comunque brand di “Confartigianato Imprese Sostenibili”. . Avere la capacità di riposizionare la nostra azione in termini di sostenibilità – economica, ambientale e sociale – significa, in primo luogo, avere la capacità di occuparsi del benessere delle persone e cercare di lavorare con l’obiettivo di preparare il terreno per uno sviluppo duraturo nel tempo, capace di dare risposte non solo al presente ma anche e soprattutto ai giovani ed alle generazioni future”.

Il Ministro Pichetto Frattini al forum sulla sostenibilità

Una scelta ben precisa, quindi, alla quale il Ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha risposto sottolineando l’impegno del Governo a realizzare la transizione green ma con un occhio ben attento alla realtà, quella dei cittadini e degli imprenditori, senza approcci ideologici. “Il futuro – ha detto – lo dobbiamo costruire insieme, confrontandoci con la realtà del Paese estremamente diversificata”. Il riferimento del Ministro è alla situazione del patrimonio immobiliare e agli obiettivi europei che impongono adeguamenti della classe energetica degli edifici. Così come ai target sulle emissioni inquinanti dei veicoli. “Tutte le azioni devono essere compatibili con l’ambiente, l’equilibrio economico, la convivenza sociale”, ha detto il ministro portando l’esempio del dibattito sulla mobilità elettrica.

Pagnoncelli Al forum sulla sostenibilità: servizi diversi non una nuova parola magica

L’impegno del Sistema Confartigianato sul fronte della sostenibilità è confermato dai risultati del sondaggio ad hoc realizzato da Ipsos e illustrato durante il Forum dal suo Presidente Nando Pagnoncelli. Emerge che le Associazioni territoriali hanno registrato un aumento di richieste da parte delle imprese, in particolare sul tema energetico. E così hanno ampliato la gamma dei servizi offerti, registrando apprezzamento da parte degli imprenditori ma rimanendo consapevoli della necessità di una ottimizzazione soprattutto per quanto riguarda i servizi di consulenza. Il sondaggio evidenzia, inoltre, che le Associazioni di Confartigianato possono giocare anche un ruolo educativo non soltanto nei confronti delle imprese ma anche rispetto a tutti gli stakeholder con cui sono in contatto.

Interpreti di un mercato in profonda trasmormazione

Le profonde trasformazioni dei mercati energetici e l’impatto sul sistema economico sono state illustrate Stefano Besseghini, Presidente di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), mentre Paolo Arrigoni, Presidente di Gse (Gestore Servizi Energetici), ha spiegato le opportunità in tema di energie rinnovabili per affiancare Associazioni e imprese nel cammino della transizione green. Opportunità che riguardano anche il fronte del credito, con la testimonianza di Anna Roscio, Executive Director, Sales&Marketing, di Intesa Sanpaolo che ha illustrato l’offerta della banca a sostegno della sostenibilità.
L’importanza ‘straordinaria’ del ruolo di Confartigianato è stata richiamata anche dal Professor Lucio Poma, capo economista di Nomisma, che nel suo intervento conclusosi con una standing ovation e applausi scroscianti ha evidenziato costi e benefici della sostenibilità. “Le trasformazioni della transizione green – ha detto Poma – impongono cambiamenti ineludibili anche alle Associazioni di Confartigianato. Le trasformazioni sono tensioni da liberare per lanciare la freccia dello sviluppo delle imprese che, proprio perché piccole, devono puntare verso l’alto”. Un intervento, quello del Professor Poma che illustra il cambiamento in corso, gli scenari futuri e i limiti della sostenibilità. Negli esempi portati dal Professore, risultano evidenti similitudini tra ciò che è accaduto ormai 4 anni fa ad una nostra impresa associata fornitrice di Levissima (clicca qui). Intervento centrale della due giorni, se ne consiglia la visione integrale (clicca qui)

Tre testimonianze da tre aziende artigiane

Il forum ha dato la parola proprio alle imprese che in molti casi, sul fronte della sostenibilità, hanno anticipato i tempi. Tre testimonianze esemplari, come nel caso di Marconi srl, azienda di Grosseto specializzata nella gestione delle risorse idriche, costruzione di impianti di sollevamento, acquedottistica, irrigazione, interventi sulla parte idraulica degli impianti di depurazione e potabilizzazione delle acque. L’azienda ha toccato con mano i vantaggi dei suoi investimenti in sostenibilità sia con la riduzione del 45% della Tari sia con la fidelizzazione dei clienti. Un’altra testimonianza è arrivata da Green Line, impresa di Recanati che si occupa di recupero degli scarti tessili per reimmettere sul mercato nuovi tessuti destinati ai grandi brand della moda. Playcar, azienda di Cagliari, ha investito sulla digitalizzazione della mobilità sostenibile, ampliando l’attività di car sharing.

Sostenibilità significa ricerca e innovazione tecnologica per ridurre l’impatto ambientale in settori come la mobilità. Confartigianato ha chiamato a darne testimonianza i rappresentanti di alcuni dei maggiori produttori internazionali di auto e veicoli industriali: Toyota Motor Italia, Iveco Group, Ferrari, Tesla, Stellantis, McLaren, Dallara.

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Informazioni:

dottor Pietro Della Ferrera (pietro.dellaferrera@artigiani.sondrio.it 3473698217)

1° Forum sulla sostenibilità economica e ambientale

Perché un forum sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale? Perché la sostenibilità è diventata un obiettivo strategico per le attività di Confartigianato e delle micro e piccole imprese associate. Un obiettivo ambizioso, ma necessario per costruire un futuro fatto di economia circolare e interconnessioni con la società e le comunità territoriali, di politiche energetiche attente al cambiamento climatico e alla deflagrazione dei prezzi”. Parole e indicazioni di Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, alla vigilia di Territorio in Transizione | 1° Forum sulla sostenibilità organizzato da Confartigianato il 27 e 28 giugno prossimi all’Auditorium Antonianum di Roma.

L’evento

“Si tratta di un evento pubblico di grande rilevanza, in cui interverranno istituzioni, banche e le multinazionali dell’automotive, per un confronto sulle azioni messe in campo fino ad oggi in tema di innovazione dei materiali, metodologie di progettazione sostenibile e nuovi carburanti – ha aggiunto il Presidente Granelli – Abbiamo coinvolto anche alcune imprese nostre associate che hanno investito su modelli di business basati sulla circolarità e sulla sostenibilità ambientale”. L’evento sarà eseguibile in diretta sul canale YouTube di Confartigianato Imprese

Forum sulla sostenibilità, il mondo cambia e Confartigianato c’è (!)

“Questo evento è parte integrante del percorso impostato da Confartigianato Imprese Sostenibili, la sigla del nostro Sistema che approfondisce i temi della sostenibilità e ne sviluppa strategie e iniziative progettuali – ha sottolineato il Segretario generale di Confartigianato, Vincenzo Mamoli – Al Forum abbiamo invitato i protagonisti della politica e delle istituzioni, del settore ambiente e delle tante imprese che stanno investendo nella direzione della sostenibilità”.

A Territorio in Transizione, organizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e della Rappresentanza italiana della Commissione europea, prenderà parte il Ministro Gilberto Pichetto Frattin, i vertici di ARERA e GSE e le tante imprese più o meno strutturate che stanno applicando in azienda i concetti e gli obiettivi della transizione energetica e ambientale.

Una due giorni di confronto e dibattito tra i principali protagonisti della sostenibilità per impostare le iniziative e i servizi a supporto degli artigiani e dei piccoli imprenditori italiani, anche grazie al sondaggio ISPOS che sarà presentato da Nando Pagnoncelli, cogliendo le opportunità di una rivoluzione che può offrire infiniti benefici, economici e ambientali.

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Piccola impresa, artigianato e sostenibilità sociale

Il quadro della struttura imprenditoriale in montagna e aree interne

In provincia di Sondrio sono 14.500 le Micro e Piccole imprese, pari al 99,4%.

L’alta diffusione dell’artigianato e micro e piccola impresa (MPI) nelle aree interne e di montagna rappresenta un fattore di coesione economica e sociale, come emerge dal quadro territoriale della struttura imprenditoriale pubblicato nei giorni scorsi, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato.

Alta vocazione alla micro e piccola impresa e all’artigianato

In Italia sono 510 mila le imprese totali attive localizzate in comuni montani (comuni ad altitudine non inferiore ai 600/700 metri), pari all’11,6% delle oltre 4 milioni di imprese che popolano il tessuto produttivo del nostro Paese. Sono 819 mila quelle presenti nelle aree interne (comuni significativamente distanti dall’offerta di servizi essenziali, in termini di tempi di percorrenza) pari al 18,6% del totale e 700 mila quelle dislocate nell’area appenninica (area appenninica che si estende dalla Liguria alla Sicilia) pari al 15,9% del totale. L’artigianato conta 146 mila imprese nell’area montana, il 28,7% del totale imprese localizzate in quest’area e il 14% del totale imprese artigiane presenti in Italia. Sono invece 241 mila le imprese artigiane nelle aree interne, il 29,5% delle imprese totali presenti nell’area e il 23,1% del totale, e 193 mila quelle localizzate nell’area appenninica, il 27,5% delle imprese totali registrate nell’area e il 18,4% del totale. L’incidenza dell’artigianato sul totale imprese risulta dunque superiore nelle aree montane, interne e appenniniche rispetto alla media nazionale pari al 23,7%.

L’occupazione nelle micro e piccole imprese in questi territori ha un peso maggiore rispetto alla media nazionale (72,0%) che va dall’82,0% degli addetti totali delle aree interne, al 77,5% dell’area appenninica al 76,8% dei comuni montani. Valori percentuali tutti maggiori del 68,0% rilevato nei comuni di pianura.

Gli addetti in imprese artigiane localizzate nei comuni montani sono complessivamente 371.305 e rappresentano il 21,5% del numero totale di lavoratori dipendenti e indipendenti delle aree montane (1.729.057) e il 13,9% degli occupati nell’artigianato presenti in tutta la penisola (2.663.277). Nei comuni delle aree interne gli addetti delle imprese artigiane sono 579.754 e rappresentano il 23,3% del totale lavoratori dipendenti e indipendenti delle aree interne (2.487.535) e il 21,8% degli occupati nell’artigianato in Italia. Nei comuni dell’Appennino gli addetti delle imprese artigiane sono 517.261 e rappresentano il 22,1% del totale lavoratori dipendenti e indipendenti dell’area appenninica (2.336.418) e il 19,4% degli occupati totali nell’artigianato.

In chiave regionale, il maggior numero di occupati dell’artigianato nelle aree montane si riscontra in Trentino-Alto Adige con 77.788 addetti, e Lombardia con 66.042 addetti suddivisi tra la provincia di Sondrio e le valli delle province di Bergamo, Brescia, Como e Lecco; seguono, a distanza, Liguria con 32.860 addetti e Piemonte con 28.309 addetti.

La provincia di Sondrio, con i suoi 77 Comuni ed i suoi poco più di 180.000 abitanti, è classificata come interamente territorio montano. In Valtellina e Valchiavenna, i Comuni che rientrano nelle Aree interne sono 60 per un totale di 135.000 abitanti. Le micro e piccole imprese, all’interno delle quali sono ricomprese anche le attività artigiane, sono circa 14.500 e corrispondono al 99,4% del totale delle aziende di tutta la provincia e occupano circa 44.600 addetti che corrispondono all’80,4% del totale della forza lavoro di Valtellina e Valchiavenna. 

“Riteniamo fondamentale e di supporto per le politiche e per le scelte dei decisori pubblici mettere a sistema i dati raccolti e le analisi svolte da parte degli Uffici Studi delle associazioni di categoria – commenta Alberto Pasina, Segretario provinciale di Confartigianato Imprese Sondrio – in quanto le rilevazioni sono sempre uno strumento utile ed indispensabile per inquadrare la situazione dei territori dei quali facciamo parte e prevederne l’andamento futuro.”

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