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Patente a crediti: le istruzioni operative dell’Ispettorato del Lavoro

Dal 1° ottobre entra in vigore l’obbligo della “patente a crediti” per le imprese e i lavoratori autonomi operanti in cantieri temporanei o mobili. Questo strumento, introdotto dal Decreto-legge n. 19/2024, mira a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro e combattere il lavoro sommerso.

La relativa disciplina è contenuta, oltre che nella citata disposizione, anche nel D.M. recentemente pubblicato nella G.U. n. del 20 settembre 2024, il quale demanda all’Ispettorato del Lavoro (INL) la definizione di diversi profili applicativi.

L’ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha quindi emanato la circolare n. 4 del 23 settembre 2024 fornendo le prime indicazioni in tema di rilascio della cosiddetta Patente a crediti.
 
Si ricorda che soggetti tenuti al possesso della patente  sono “tutte le imprese e i lavoratori autonomi – non necessariamente qualificabili come imprese edili – che operano in cantieri temporanei e mobili, ad esclusione di coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale”.
 
A decorrere dal 01 ottobre 2024 le imprese e i lavoratori autonomi potranno presentare la domanda per ottenere la patente a crediti tramite il portale dei servizi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

al seguente indirizzo: https://servizi.ispettorato.gov.it.  

E’ ancora in fase di emanazione una nota tecnica con le istruzioni dettagliate per effettuare la richiesta.
 
Dal 23 settembre 2024, fino alla data del 31 ottobre 2024,  sarà comunque possibile presentare un’autocertificazione/dichiarazione sostitutiva (scarica modello) concernente il possesso dei requisiti previsti dall’articolo 27 comma 1 del Decreto Legislativo 81/2008

La stessa dovrà necessariamente essere inviata tramite PEC all’indirizzo dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it: resta inteso che le imprese e i lavoratori autonomi dovranno possedere i requisiti già all’atto della sottoscrizione dell’autocertificazione/dichiarazione sostitutiva per il rilascio della patente a crediti.

A decorrere dal 01 novembre 2024 non sarà più possibile operare in cantiere in forza della sola autocertificazione; bensì sarà indispensabile aver effettuato la richiesta di rilascio della patente a crediti tramite il portale.

Considerata l’imminente operatività della norma in questione, si consiglia alle imprese e ai lavoratori autonomi  che hanno già un proprio consulente in materia di formazione e sicurezza,

di verificare quanto prima  con tale figura la regolarità della propria posizione. 

Della presentazione della domanda occorre informare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST) entro 5 giorni dal deposito.
 
Per ulteriore informazioni e supporto, le imprese e i lavoratori autonomi interessati possono rivolgersi alle Sezioni Territoriali di Confartigianato Imprese Sondrio.
 
Confartigianato ha organizzato per le ore 11.30 di oggi, mercoledì 25 settembre, un webinar sulle novità del decreto attuativo e della circolare operativa, aperto anche alle imprese.

Considerato lo scarso preavviso informiamo sin d’ora che il webinar sarà registrato e sarà nostra cura renderlo disponibile alle imprese che non potranno collegarsi nella mattinata di oggi.

per collegarti clicca sull’immagine:

Verso un nuovo ciclo dell’edilizia. Il report dell’Ufficio Studi per l’Assemblea di ANAEPA

Ad aprile 2024 la produzione nelle costruzioni registra un aumento del +2,3% rispetto al mese precedente, dopo due mesi di flessione.

Nel trimestre febbraio-aprile 2024 la dinamica congiunturale resta negativa, con un calo dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

L’analisi delle ultime tendenze congiunturali è proposta nel report che l’Ufficio Studi di Confartigianato presenta

in occasione dei lavori dell’Assemblea di ANAEPA-Confartigianato Edilizia che si è tenuta l’11e 12 luglio a Roma.

Tiene la fiducia delle imprese dell’edilizia – A giugno, il clima di fiducia delle imprese mostra il terzo calo consecutivo, posizionandosi sul valore più basso da novembre 2023.

La fiducia peggiora in tutti i comparti indagati ad eccezione di quello delle costruzioni,

nel quale migliorano sia i giudizi sull’attività di costruzione che le attese su ordini e piani di costruzione.

Il calo degli investimenti – Le più recenti previsioni macroeconomiche delineano la frenata dell’edilizia nel biennio 2024-2025,

dopo la fase di espansione sostenuta dal recupero posta-pandemia sostenuto dalle detrazioni fiscali.

Secondo l’ultimo esercizio previsivo coordinato dell’Eurosistema, Banca d‘Italia indica che gli investimenti in costruzioni segnano una tenuta (+0,6%) nel 2024, a cui seguiranno cali del 3,5% nel 2025 e del 1,7% nel 2026.

Più severe le previsioni di primavera della Commissione europea, che indicano un calo del 2,0% nel 2024 e del 5,9% nel 2025.

Le prospettive nella fase del post-superbonus

Il sostegno del PNRR –  L’analisi dell’impatto del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza (PNRR) evidenzia che il 38% della crescita del valore aggiunto 

indotta dal Piano tra il 2021 e il 2026 si genera nella filiera delle costruzioni, immobiliare e attività professionali,

determinano un impulso significativo alla domanda di lavoro: in un paper pubblicato da Banca d’Italia si stimano  62 mila nuovi occupati nelle costruzioni derivanti dal PNRR, pari ad un aumento del 6,5% degli occupati pre-pandemia.

Gli interventi per le case green – La lotta al cambiamento climatico passa attraverso un piano ordinato di interventi sugli edifici. In Europa il 40% dei consumi finali di energia e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra è rappresentato dagli edifici.

Gli interventi sugli edifici determinano effetti ad ampio spettro, influenzando la domanda di energia, l’efficienza energetica, le emissioni di CO2, la tutela del territorio, la rigenerazione urbana e i processi di recupero dei materiali.

Secondo la direttiva 2024/1275 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 aprile 2024 sulla prestazione energetica nell’edilizia, per gli edifici residenziali,

i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.

Entro il 2023 dovrà essere ristrutturato il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.

La platea di edifici interessati dagli interventi è ampia. In relazione alla classe energetica rilevata nei passaggi di proprietà, quasi i due terzi (63,8%) degli immobili residenziali sono collocati nelle classi energetiche meno efficienti, con il 26,5% nella classe F e il 37,3% nella classe G.

Per garantire la transizione green degli edifici serve un adeguato sistema di incentivi fiscali, ma l’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo potrebbe mettere a rischio questo sostegno.

Al contrario, solo un sistema di incentivi stabili nel tempo può dare certezze a famiglie e imprese per la pianificazione di costosi interventi sugli immobili. Come ha indicato il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, “dobbiamo passare dall’era disordinata del superbonus a quella ordinata del ‘climabonus’”.

Tenuto conto degli obiettivi ambiziosi, appare necessario un intervento dell’Unione europea basato sullo schema di NextGenerationEU per garantire l’attuazione del Green Deal.

Dl Casa, ANAEPA: necessario per sbloccare il mercato immobiliare

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 24 maggio 2024 un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.

Le misure previste del decreto-legge sono essenzialmente finalizzate a rimuovere quegli ostacoli – ricorrenti nella prassi – che determinano lo stallo delle compravendite a causa di irregolarità formali. Si tratta infatti di trovare adeguata regolamentazione a tutte quelle situazioni minori che impediscono il pieno godimento dei beni immobili, determinate da incertezza del quadro normativo di settore o che rendono difficile la dimostrazione dello stato legittimo di un immobile, inibendo, conseguentemente, la valorizzazione economica del bene e anche la possibilità di interventi di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico.

In sintesi, il perimetro delle c.d. lievi difformità oggetto dell’intervento normativo è riassumibile nelle seguenti:

  • difformità c.d. “formali”, derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile;
  • difformità edilizie interne (c.d. “tolleranze”), risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione o segnalazione, rendendo oggi difficile comprovare lo stato legittimo dell’unità immobiliare;
  • difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della c.d. “doppia conformità” che, richiedendo la conformità alla disciplina edilizia vigente sia al momento di realizzazione dell’intervento sia al momento della richiesta del titolo, non consentono di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi qualificati come parziali difformità, risalenti nel tempo, pur se conformi agli standard

Dette situazioni di lieve difformità sono nettamente distinte dalle ipotesi di abuso più gravi derivanti da interventi eseguiti in totale difformità dal permesso di costruire o di SCIA straordinaria.

In particolare, il decreto-legge, in attesa del testo definitivo, dalle bozze circolate, sembra prevedere:

  • modifiche puntuali al decreto del Testo unico edilizia (articolo 1, comma 1), con riguardo alle seguenti tematiche:
    • edilizia libera (comma 1, lettera a)) con l’ampliamento delle categorie di interventi che non richiedono alcun titolo abilitativo, né permesso e/o comunicazione, in quanto considerati non eccessivamente impattanti, in particolare con l’introduzione di una specifica lettera riferibile alle opere di protezione dal sole specificando che siano addossate o annesse agli immobili (l’installazione di tende, tende a Pergola, Pergotenda che prima erano comunque riferibili alla lettera d)),
    • stato legittimo degli immobili (comma 1, lettera b));
    • mutamento della destinazione d’uso in relazione a singole unità immobiliari (comma 1, lettera c));
    • sorte delle opere acquisite dal Comune eseguite in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, (comma 1, lettera d));
    • tolleranze costruttive (comma 1, lettera e));
    • superamento della c.d. doppia conforme, limitatamente alle parziali difformità dal permesso di costruire o dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 34, nonché alle ipotesi di assenza o difformità dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 37 (comma 1, lettere f) e g));
    • la destinazione, da parte dei Comuni, di una quota pari a un terzo delle entrate derivanti dall’applicazione delle sanzioni per abusi edilizi a interventi di rimozione delle opere abusive presenti sul territorio comunale, ovvero a interventi di rigenerazione urbana, di riqualificazione di aree urbane degradate, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione e per iniziative economiche, sociali, culturali o di recupero ambientale (articolo 1, comma 2);
    • disposizioni relative alle strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 prevedendo che queste possono rimanere installate in deroga al vincolo temporale di legge (di cui all’art. 6, co. 1, lett. e-bis) del DPR n. 380/01), in presenza di comprovate e obiettive esigenze idonee a dimostrarne la perdurante necessità (articolo 2).

“Si tratta di un provvedimento sostanzialmente positivo – commenta il Presidente di ANAEPA Confartigianato Edilizia Stefano Crestini – che auspichiamo sblocchi il settore immobiliare grazie all’adozione di disposizioni finalizzate a favorire le regolarizzazioni di “lievi” difformità edilizie e a risolvere una serie di non conformità che rendono gli immobili ad oggi non trasferibili”.

“Inoltre – prosegue Crestini – il superamento della doppia conformità è una misura necessaria e richiesta a più voci dal comparto dell’edilizia, di cui si è presa coscienza soprattutto con le asseverazioni necessarie per accedere al superbonus”.

“La ‘liberalizzazione’ dei processi edilizi è da ritenersi sempre positiva a patto che il committente ricorra ad imprese competenti che hanno una storia imprenditoriale nel settore e non a soggetti improvvisati: il fatto che alcune attività siano definite “edilizia libera” non vuol dire che necessitino di meno cure o attenzioni in fase esecutiva, ma indica esclusivamente la possibilità di ricorrere a una procedura amministrativa semplificata, non richiedendo alcun titolo abilitativo, né permesso e/o comunicazione per avviare i lavori, che devono sempre essere svolti da imprese qualificate”, conclude il Presidente di ANAEPA.

Superbonus e crediti in 10 anni, ANAEPA: “No a obbligatorietà e retroattività”

“Se il Parlamento, in sede di conversione del decreto-legge n. 39/2024, introducesse, con effetto retroattivo, l’obbligo di spalmare in 10 anni i crediti maturati per gli interventi superbonus, si assumerebbe la grave responsabilità di ledere il principio del legittimo affidamento, garanzia imprescindibile per ogni Stato di diritto.

Questo il giudizio del presidente nazionale di ANAEPA-Confartigianato Edilizia Stefano Crestini commentando le dichiarazioni del ministro Giorgetti su un ulteriore intervento in materia di superbonus, e ribadendo quanto evidenziato dalla Filiera delle Costruzioni nella lettera inviata la scorsa settimana al ministro.

“Le imprese che, legittimante, hanno applicato ai propri clienti lo sconto in fattura vedrebbero venir meno i loro piani finanziari, con la grave conseguenza che, pur vantando crediti nei confronti dell’erario, sarebbero obbligate, comunque, a versare imposte e contributi. E’ evidente che tale situazione determinerebbe inevitabilmente un incremento delle situazioni debitorie non onorate e l’applicazione delle conseguenti sanzioni”.

Legge PNRR 2024: le novità in materia di lavoro

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile (S.O n.19) la legge 29 aprile 2024, n. 56, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

In sede di conversione, anche grazie all’azione di ANAEPA e di Confartigianato, rispetto al testo originario, è intervenuta una modifica estremamente rilevante in materia di trattamento del personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nel subappalto: è previsto l’obbligo di corrispondere un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (il testo originario del Decreto faceva riferimento a quello maggiormente applicato) applicato nel settore e per la zona strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto e del subappalto.

Relativamente alla patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili, rispetto al testo originario, è previsto che la patente possa essere estesa ad altri ambiti di attività individuati con decreto del ministero del Lavoro, sentite le organizzazioni sindacali dei datori di lavori e dei lavoratori comparativamente più rappresentative.

Restano esclusi dall’obbligo del possesso della patente i soggetti che eseguono mere forniture o prestazioni di natura intellettuale e quelli in possesso di un documento equivalente di un altro Stato e le imprese in possesso dell’attestato di qualificazione SOA in classifica pari o superiore alla III.

Un decreto del ministero del Lavoro (sentito l’INL Ispettorato Nazionale del Lavoro) individuerà le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente, presupposti e procedimento per l’adozione del provvedimento di sospensione della patente, l’individuazione di criteri di attribuzione di crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale, nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati.

La patente avrà un punteggio iniziale di 30 crediti, e non sarà consentito operare con una dotazione inferiore a 15 crediti, salvo il completamento dell’attività oggetto di appalto o subappalto in corso di esecuzione, quando i lavori eseguiti sono superiori al 30% del valore del contratto (tale deroga non opera, comunque, in caso di sospensione della patente da parte di INL).

Il punteggio della patente è decurtato in caso di provvedimenti definitivi (sentenze passate in giudicato e ordinanze-ingiunzione di sanzioni amministrative divenute definitive) emanati nei confronti dei datori di lavoro, dirigenti e preposti delle imprese, o nei confronti dei lavoratori autonomi, nei casi e nelle misure indicati nell’allegato della legge.

Inoltre, in fase di conversione sono state introdotte nuove disposizioni per la sicurezza nei cantieri per la ricostruzione in Italia centrale a seguito degli eventi sismici del 2016.

Confartigianato: ‘No a patente a crediti in edilizia. Sicurezza sul lavoro non si fa con burocrazia’

Confartigianato è contraria all’istituzione di una ‘patente a crediti’ in edilizia, misura annunciata lo scorso 26 febbraio 2024 dal Governo durante il confronto con le Parti Sociali, a cui ha partecipato il Presidente nazionale di ANAEPA Stefano Crestini.

Confartigianato la contesta, giudicandola un meccanismo farraginoso e pieno di incertezze e lacune applicative, destinata a non produrre alcun risultato positivo in termini di riduzione degli infortuni,

mentre rischia di trasformarsi nell’ennesimo balzello burocratico sulle spalle degli imprenditori edili, in particolare le piccole imprese, che duplica oneri economici e adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti.

“La sicurezza sul lavoro – sottolinea Confartigianato – sta a cuore a noi imprenditori per primi e non si tutela con la burocrazia, ma con il rispetto di regole che devono essere chiare ed applicabili, con gli organismi paritetici tra Organizzazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori, con la prevenzione e la formazione, con l’applicazione corretta dei contratti nazionali di lavoro del settore,

attraverso l’associazionismo d’impresa che diffonde la cultura della legalità, incrociando le tante banche dati esistenti per porre in essere un efficace piano nazionale della prevenzione, con un sistema di ispezione sul lavoro rafforzato e senza inutili duplicazioni di competenze”.

“Il tema della sicurezza sul lavoro – aggiunge Paolo Panizza, Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Sondrio – è una priorità per noi piccoli imprenditori e per i nostri dipendenti, che ogni giorno viviamo attivamente il cantiere.

Vogliamo garantirla con la prevenzione e con la formazione di tutti gli operatori, del datore di lavoro e dei lavoratori, non con l’eccesso di burocrazia, e con l’accanimento sanzionatorio.

Per individuare le misure più utili a ridurre gli infortuni sul lavoro occorre avere piena conoscenza delle cause che determinano ogni evento e con un confronto costante tra i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori,

evitando l’errore di legiferare sotto l’impulso della pur comprensibile onda emotiva che segue ad un grave incidente sul lavoro”.

“La battaglia contro gli infortuni va combattuta senza ipocrisie e ideologismi, ma puntando in primo luogo sulla cultura della sicurezza,

che va insegnata a partire dalla scuola e dalla famiglia, coinvolgendo i giovani che sono i nostri futuri colleghi e collaboratori.”

Il valore dei dati della bilateralità: Confartigianato alla Giornata nazionale della CNCE

“Il valore del dato e gli osservatori del sistema bilaterale delle costruzioni. Dalla cybersecurity all’analisi del mercato”: è il titolo della Giornata Nazionale della CNCE, la Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili costituita tra gli altri da ANAEPA Confartigianato Edilizia, che si è svolta il 15 febbraio 2024 a Roma.

L’evento rientra in un percorso di valorizzazione delle banche dati partendo da una riflessione sull’importanza del “dato” come elemento strategico per la gestione delle attività istituzionali delle Casse, ma anche per una puntuale e concreta conoscenza del mercato del lavoro e delle costruzioni. E’ stata un’occasione per proporre una originale analisi sull’andamento del settore delle costruzioni sulla base dei dati degli Osservatori che fanno capo al sistema bilaterale.

Nel corso dell’evento sono stati approfonditi alcuni temi collegati alla sicurezza e alla qualità dei dati, nonché al contributo della digitalizzazione per la conoscenza e la valorizzazione delle informazioni conservate presso la rete della Casse edili.

Alle relazioni è seguita una tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti dei centri studi di ANCE, Banca d’Italia, Confartigianato e ISTAT, che si sono confrontati sul contributo offerto dalle banche dati alla conoscenza del mercato e della struttura delle costruzioni italiane.

Come ha evidenziato Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, “è fondamentale la valorizzazione dei dati della bilateralità, anche in chiave strategica, a vantaggio delle parti sociali e degli stakeholder, verso un percorso di necessaria integrazione degli osservatori CNCE e delle banche dati. Per i lavoratori delle micro e piccole imprese dell’edilizia, il welfare si sviluppa per il tramite della bilateralità, che offre servizi e iniziative in ambito della sicurezza e salute degli operatori. E’ necessario potenziare l’interoperabilità delle banche dati, quale risorsa per mappare e conoscere meglio il mondo delle costruzioni”.

In rappresentanza di ANAEPA Confartigianato Edilizia erano presenti il Segretario Nazionale, Daniela Scaccia, il Vice Presidente ANAEPA, Lovato e Marco Pantaleoni.

Anaepa su Dl infrastrutture G7: “Trasparenza su selezione operatori”

La ratio del provvedimento per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7 è condivisibile, ma proprio in virtù della disciplina derogatoria al Codice dei Contratti introdotta, si auspica non sia compromesso il principio dell’imparzialità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione.

Questo è in sintesi il giudizio espresso da Confartigianato e CNA, nel corso dell’audizione informale, che si è tenuta ieri presso la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame, in sede referente, del disegno di legge C. 1658 Governo, di conversione in legge del decreto-legge 19 gennaio 2024, n. 5.

In particolare, il Segretario di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, ing. Daniela Scaccia, ha evidenziato come la straordinarietà e l’urgenza non debbano compromettere il principio di inclusività, nell’esecuzione dei lavori, anche delle micro e piccole imprese. Pertanto, andrebbero previste clausole che obblighino il commissario a valutare, in prima istanza, le imprese presenti sui territori oggetto degli affidamenti e, in relazione a queste, le relative maestranze impiegate, sia in termini di rispetto delle regole di tutela, sia di qualificazione delle stesse.

Inoltre, secondo le due Confederazioni, occorre garantire evidenza pubblica, in termini di pubblicità degli atti relativamente alla selezione degli operatori economici, al fine di garantire l’interesse pubblico al più ampio numero di potenziali concorrenti, nel pieno rispetto dei principi di concorrenza, di imparzialità, di non discriminazione, di pubblicità e trasparenza, di proporzionalità.

Anaepa scrive a Salvini: ‘Gravi ritardi per erogazione risorse contro caro-materiali’

Anaepa-Confartigianato assieme ad altre confederazioni del comparto ha inviato una lettera al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per esprimere la preoccupazione della filiera in merito ai ritardi nella liquidazione delle risorse spettanti per effetto del caro materiali nei contratti pubblici.

Le misure introdotte dal Governo finalizzate al sostegno delle imprese per far fronte al caro materiali hanno imposto alle Regioni di adeguare costantemente i listini prezzi nonché l’istituzione del Fondo compensazioni, destinato a finanziare le stazioni appaltanti in caso di insufficienza delle risorse.

I presidenti di Anaepa-Confartigianato Edilizia, Stefano Crestini, e di Cna Costruzioni, Enzo Ponzio sottolineano che è “preoccupante constatare come numerose stazioni appaltanti abbiano accumulato significativi ritardi nell’erogazione delle risorse ascrivibili al fondo del ministero, impedendo così alle imprese di ricevere le somme a cui legittimamente hanno diritto. L’attuale scenario – proseguono – sta generando un contesto di estrema difficoltà, con gravi conseguenze che minacciano la stessa sopravvivenza delle aziende. Costrette a sopportare oneri economici aggiuntivi, queste imprese si trovano in una situazione insostenibile, private della possibilità di recuperare le somme spettanti”.

Alla luce delle gravi conseguenze già affrontate dal settore, Anaepa Confartigianato auspica un intervento del ministro per accelerare i tempi di erogazione delle risorse.

“Il nuovo codice degli appalti PNRR e opportunità per le MPMI” seminario

Roma 19 luglio 2023 ore 10.30-17.00

Sarà possibile seguire i lavori in videoconferenza su Webex

Confartigianato Imprese, in collaborazione con Confartigianato ANAEPA, ha promosso un importante seminario dal titolo “Il nuovo codice degli appalti, PNRR e opportunità per le MPMI“. L’evento si terrà presso la sede nazionale di Confartigianato a Roma il prossimo mercoledì 19 luglio a partire dalle ore 10.30.


Il seminario sarà incentrato sulle recenti novità introdotte dal nuovo codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), le cui prime disposizioni sono entrate in vigore lo scorso 1° luglio. Tale codice mira a semplificare ed accelerare le procedure di appalto, rispondendo alle richieste del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).


Nell’ambito dei lavori sarà presentata ufficialmente 4CNetWork, la prima rete nazionale di consorzi e reti di Confartigianato che coinvolge complessivamente, attraverso i cinque consorzi fondatori, oltre 360 imprese nei comparti dell’edilizia, dei servizi, dell’impiantistica, delle pulizie e della manutenzione.

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