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Petizione Confartigianato Benessere

Confartigianato Benessere lancia una petizione online

Le imprese di acconciatura ed estetica devono poter riaprire anche in zona rossa. Acconciatori e estetiste: in Lombardia persi 450 milioni di ricavi nel 2020

In vista del DPCM di prossima emanazione,  Confartigianato in collaborazione con Cna e Casartigiani, si mobilita a sostegno di tutto il settore Benessere promuovendo una petizione affinché la riapertura delle imprese in zona rossa possa arrestare il dilagare dell’abusivismo.

 “La situazione economica è particolarmente grave in questo settore ad alta presenza di imprese artigiane – afferma Johnny Oregioni, Presidente regionale del comparto Acconciatori di Confartigianato – e gli effetti negativi della concorrenza sleale dell’abusivismo sulle imprese regolari del settore, ampliati a seguito dei lockdown e la chiusura delle attività del benessere, sono particolarmente pesanti: sulla base dei dati Istat,infatti, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 26,1%, per cui la chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre spazi di domanda per un’offerta irregolare caratterizzata da un esercito potenziale di abusivi composto in Lombardia da 7 mila soggetti.Dal 6 marzo all’inizio di aprile 2021 in Lombardia, in area rossa per 22 giorni, la chiusura delle attività regolari ha reso contendibile all’abusivismo il 71% dei ricavi.”

450 milioni di euro sono i mancati ricavi totalizzati nel 2020 nella sola Lombardia dalle quasi 25mila imprese del settore del benessere, tra i comparti più colpiti dagli interventi di contenimento della pandemia,secondo quanto emerso da un recente sondaggio dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia.

Il settore, a tutela di clienti e dipendenti, si è dotato di tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie.

A dimostrazione della non correlazione sulla trasmissione del virus da parte delle attività del comparto benessere vi è il dato certo che saloni di acconciatura e centri estetici, in questi mesi, non abbiano rappresentato fonte di contagio proprio in virtù delle modalità organizzative che hanno adottato lavorando su appuntamento e non generando assembramenti. Riteniamo quindi ingiustificato che il Governo confermasse il divieto di apertura di tali attività nelle zone rosse e altrettanto incomprensibile sarebbe reiterare la discriminazione che nei decreti dello scorso autunno aveva portato alla chiusura dei soli centri estetici.

Inoltre, ci preme evidenziare che a causa delle difficoltà economiche in cui versano le imprese, procrastinare la chiusura delle attività rappresenterebbe una condanna a morte per molte imprese del settore. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto.

Confartigianato, assieme a Cna e Casartigiani, chiedono, pertanto, al Governo segnali immediati di attenzione permettendo ai saloni di acconciatura e ai centri estetici di riprendere la propria attività anche in zona rossa. 

Per firmare la petizione basta andare sul portale Change.org oppure collegarsi direttamente al link http://chng.it/kQY4SsphXp

Il testo della petizione

Saloni di acconciatura e centri estetici sono luoghi sicuri, per clienti, dipendenti e imprenditori. La loro chiusura apre la strada agli abusivi, che approfittano dei divieti per entrare nelle case senza rispettare alcuna misura di sicurezza, con il rischio che il virus si diffonda più facilmente.

I provvedimenti del Governo hanno prima imposto alle imprese di acconciatura ed estetica di adeguarsi a loro spese ai protocolli anti-Covid e poi le hanno costrette a nuove, insostenibili chiusure, nonostante queste attività non abbiano rappresentato fonte di contagio, anche perché lavorando su appuntamento, non generano assembramenti.

Per questo ci stiamo battendo per chiedere al Governo che queste imprese siano autorizzate a riaprire anche nelle zone rosse. Se così non sarà, gli abusivi continueranno a operare indisturbati.

Imporre la chiusura delle attività è una condanna a morte per tante imprese regolari che non riusciranno a resistere ancora per molto. Ecco perché Confartigianato, di concerto con CNA e Casartigiani, invitano tutti, cittadini e imprenditori del settore, a firmare la petizione per chiedere a Governo e Parlamento di consentire ad acconciatori ed estetiste di riprendere la propria attività anche in zona rossa.

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