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Tag: Comunicato Stampa

Accademia di Belle Arti di Sanremo in Valchiavenna per un progetto formativo con le imprese artigiane del territorio

In collaborazione con la Ital Graniti Srl di Samolaco

Lo scorso 13 marzo 2024 presso la Sala Consiliare del Comune di Samolaco e alla presenza del Sindaco, Michele Rossi, si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto di collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Sanremo e l’impresa Ital Graniti Srl.


L’iniziativa vede la partecipazione di un centinaio di studenti del percorso universitario di architettura d’interni della sede di Milano dell’Accademia che si cimenteranno nella progettazione degli spazi del nuovo showroom dell’azienda di Samolaco. I giovani saranno suddivisi in gruppi di circa 3 persone ciascuno e dovranno collaborare nello sviluppare una trentina di idee progettuali da presentare all’impresa. A fine giugno è prevista la selezione dei migliori 3 gruppi con la facoltà, da parte di Ital Graniti srl, di individuare il progetto migliore e avviare le pratiche per la realizzazione.


Dopo la presentazione ufficiale, i ragazzi si sono recati presso la sede dell’impresa per prendere visione degli spazi che saranno interessati dal progetto. Si tratta infatti di un’area di circa 700 mq e per questa i giovani talenti dovranno studiare le migliori soluzioni ; l’area sarà composta da spazi espositivi, area giardino, zona giorno e servizi.


Spetterà agli studenti realizzare gli abbinamenti più armoniosi presentando ai docenti e ai titolari dell’impresa i disegni tecnici, concept, render e modellini.
La realizzazione dello showroom verrà avviata in futuro con il coinvolgimento di altre imprese artigiane del territorio che, oltre a collaborare alla realizzazione delle opere, potranno utilizzare gli stessi spazi per esposizioni proprie, incontri di lavoro e vetrina del proprio “saper fare”.


“L’idea è nata dall’esigenza di creare una nuova area espositiva in alcuni spazi della nostra sede a Samolaco – afferma Fabiano Del Giorgio, rappresentante della Ital Graniti srl – con l’obiettivo quello di creare uno showroom condiviso per le imprese del territorio e al tempo stesso avviare una collaborazione costante tra realtà produttive e mondo universitario”.


La forza di questo progetto – da qui il sostegno e l’apprezzamento di Confartigianato Imprese Sondrio di cui Fabiano Del Giorgio è pure rappresentante – sta quindi sia nel coinvolgimento di giovani studenti e futuri collaboratori delle imprese sia nel fatto che la sinergia con l’Accademia potrà essere replicato con altre realtà aziendali e in altri territori.

BUS sostitutivi – Confartigianato Sondrio ai Prefetti di Sondrio e Lecco: “Subito azioni concrete per tutelare sicurezza e incolumità di operatori e utenti”

Nei giorni scorsi – oltre alle notizie diffuse dai media locali – sono giunte a Confartigianato Sondrio numerose segnalazioni da parte delle imprese che operano nei servizi di trasporto sostitutivi del treno sulla tratta Milano – Lecco – Sondrio –Tirano.


Gli operatori professionali hanno chiesto all’associazione di attivarsi affinché siano poste in essere azioni e misure per contrastare i fenomeni di aggressività che hanno coinvolti gli operatori professionali e che rischiano se non arginati di coinvolgere gli stessi utenti dei servizi.


Una richiesta che Confartigianato ha girato prontamente al Prefetto di Sondrio Dr. Roberto Bolognesi e al Prefetto di Lecco Dr. Sergio Pomponio in una lettera in cui si chiede che vengano poste in essere azioni per tutelare l’incolumità e la sicurezza con particolare riferimento alle aree di arrivo e partenza dei mezzi e lungo le tratte interessate dai bus sostitutivi delle corse ferroviarie serali e notturne.


L’allarme e la preoccupazione nascono soprattutto sui bus sostitutivi dovuti ai lavori di manutenzione della rete ferroviaria delle tratte sulla linea Milano – Lecco – Sondrio – Tirano.


Le preoccupazioni degli operatori fanno seguito alle aggressioni ed ai comportamenti intimidatori accaduti sia nei piazzali esterni delle stazioni sia all’interno dei mezzi di trasporto, creando un clima di insicurezza diffuso tra gli utenti e tra il personale, che è sempre meno disponibile a svolgere questi turni di servizio.


I rischi concreti sono da un lato quelli relativi alla sicurezza dei viaggiatori, sia nelle fasi di attesa negli stalli sia nel corso del tragitto sui mezzi, dall’altro la disponibilità degli autisti che si rifiutano di svolgere il servizio per comprensibili timori per la propria incolumità.


Confartigianato si è rivolta alle Prefetture di Sondrio e Lecco nella convinzione che la sicurezza e l’incolumità sono valori imprescindibili che spetta solo ed esclusivamente alle autorità preposte, preservare e garantire.

“Senza proroga per i condomini rischio chiusura per 25mila cantieri”

Confartigianato sollecita un intervento immediato

“E’ sicuramente positivo che nell’agenda del dibattito parlamentare si torni a parlare, pur nella consapevolezza dei noti problemi di bilancio, di proroga del superbonus per gli interventi condominiali“.

Così si esprimono i rappresentanti di Anaepa-Confartigianato Edilizia Sondrio, gruppo di categoria presieduto da Paolo Panizza, che riprendono una nota della confederazione nazionale.

Non si è mai fermata, infatti, l’attività di Confartigianato di sollecito e sensibilizzazione nel corso di tutti gli incontri con Parlamento e Governo, di inserire un intervento nella manovra finanziaria per il 2024.

Per Confartigianato, la modifica deve essere improntata alla semplicità, evitando soluzioni subordinate che creerebbero solo ulteriore confusione in una materia che, considerata la sua complessità, senz’altro non ne ha bisogno.

Senza una proroga limitata a favore dei condomini per portare a termine gli interventi del Superbonus 110% – in base ai dati di Confartigianato – si metterebbero a rischio circa 25mila cantieri in tutta Italia. La riduzione del beneficio al 70% a partire dal primo gennaio 2024 provocherebbe devastanti effetti economici e sociali aggiungendosi alla già pesante situazione dei crediti incagliati, sulla quale sono ancora in attesa di risposte.

Un intervento legislativo, di ridotto impatto sulle finanze pubbliche, si rende quanto mai necessario per evitare contenziosi fra cittadini e imprese e pericolose “corse” per terminare i lavori; in tal senso andrebbe prevista una proroga di almeno tre mesi, per i cantieri presso i condomini, condizionata, però, dall’aver realizzato al 31 dicembre 2023 almeno il 60% dell’intervento globale.

Per Confartigianato, solo in tal modo, i lavori condominiali potranno essere terminati in condizioni di sicurezza che, unitamente alla cessione dei crediti, eviterà il rischio di opere incomplete e interminabili contenziosi e consentirebbe una exit strategy ordinata dal Superbonus 110%.

ANAEPA-Confartigianato Edilizia Sondrio accoglie con soddisfazione la notizia che il tema della proroga del Superbonus 110% sia ancora nell’agenda del Governo in quanto in ballo c’è il futuro prossimo di micro e piccole imprese e ripercussioni anche per i lavoratori coinvolti e le famiglie ancora in attesa di veder conclusi i lavori.

Rapporto annuale PMI – presentata a Milano l’analisi sull’impresa lombarda

Fra le imprese testimonial anche una impresa della Provincia di Sondrio 

Presentato lo scorso 17 ottobre a Milano, nello splendido Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli, il Rapporto sulla piccola e media impresa lombarda di Confartigianato Lombardia dal titolo “Impronte d’impresa. Un’identità d’avanguardia per le PMI”. L’evento ha visto confrontarsi il mondo economico e la politica, con Confartigianato Lombardia al tavolo con Regione e tante imprese a portare la propria concreta testimonianza, tra le quali ha spiccato anche la Watermelon Film & Animation srl (Morbegno) di Carlo De Agostini e Barbara Bongetta. 

L’occasione è stata importante per presentare la panoramica più attuale della PMI e dell’artigianato, raccontandolo attraverso i dati che ne descrivono le principali traiettorie di evoluzione. All’evento ha preso parte l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi. 

“Lo studio non è una fredda e asettica carrellata di numeri, l’approfondimento dei fenomeni nasce dall’indicazione delle imprese associate ha spiegato il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti. In preparazione allo studio quantitativo, infatti, sono stati organizzati due focus group per ascoltare dalla viva voce degli imprenditori le fatiche e i successi, i cambiamenti e gli ostacoli principali affrontati nell’ultimo anno”.

Un focus particolare è stato dedicato al capitolo persone, che per gli imprenditori sono capitale di conoscenza e competenze, oltreché – naturalmente – di relazioni. 

Tra le PMI della provincia di Sondrio con dipendenti circa il 40% sottolinea la fatica a trovare e trattenere manodopera, situazione migliore rispetto al 69% medio lombardo. Questo aspetto rappresenta ancor più un ostacolo per le imprese che impiegano tempi lunghi, superiori all’anno, per formare neoassunti (71,6%). In linea generale, le PMI hanno mediamente bisogno di 15 mesi per trasmettere il loro sapere/saper fare, pertanto è chiaro quanto diventino preziose le persone che hanno affrontato e positivamente concluso questo iter. La carenza di lavoratori preparati e formati è la prima causa dell’incapacità delle imprese di far fronte alla crescita degli ordini: un campanello di allarme che suona per il 46% delle aziende a target.

Tante imprese sul nostro territorio si sono già attivate per fidelizzare ed attrarre personale, più del 29% ha riconosciuto premi di produzione ai lavoratori, il 25% circa ha attivato o intensificato collaborazioni con scuole, il 24% ha introdotti pacchetti welfare aziendale (bonus benzina, ticket per il pasto, buoni acquisti e così via).

L’orientamento scolastico, sin dalle scuole secondarie di primo grado, rimane una delle principali leve per sopperire alla mancanza di personale del tessuto produttivo di Valtellina e Valchiavenna, tenendo presente inoltre che più del 50% degli ingressi del mondo del lavoro dovrà avere anche competenze green e non solo tecniche specifiche. 

Certo, la contrazione demografica e il disallineamento domanda-offerta di lavoro vengono in qualche senso attutiti dall’evoluzione della robotica e di tecnologie che supportano e sostituiscono talune attività umane. Una PMI su 4 ritiene che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) potrà avere impatti più o meno rilevanti sull’attività della propria impresa. Ma poiché le conseguenze sull’impresa dell’avanzare della tecnologia ha ancora margini incerti, solo l’8,2% dichiara di conoscere nel dettaglio i reali sviluppi sul proprio settore. È un tema dibattuto che si polarizza tra chi guarda all’IA e alla robotica avanzata come un pericolo, temendo che sia in grado di soppiantare il proprio operato, e chi inizia ad identificarne le opportunità. Nello specifico, il 10,3% degli intervistati ha perso delle commesse a seguito di automazione e robotizzazione dei processi produttivi dei committenti. A far da contrappeso, un 5,7% delle imprese offre beni e servizi in ambiti applicativi di robotica e IA.

Nel complesso, in provincia di Sondrio solo il 6,6% delle imprese ha investito in ambiti di applicazione dell’IA, dato inferiori rispetto alla media lombarda del quasi 10%. Se però guardiamo alle prospettive di investimento la percentuale di intenzione delle imprese del nostro territorio sale a oltre il 12%.

Altro aspetto centrale del Rapporto è la sostenibilità, che per le PMI si traduce nel triplice livello: ambientale, economico e sociale. Non esiste e non sussiste sul lungo termine l’uno senza l’altro. Il 72,8% delle PMI negli ultimi anni hanno svolto una o più azioni volte a tutelare l’ambiente. Eppure solo l’8%, per far fronte a questi investimenti, ha avuto accesso a bandi e incentivi; mentre 13% ha provato ad accedervi senza riuscirci.

La sostenibilità è, ormai, un obiettivo strategico per le PMI e gli artigiani, un orizzonte ambizioso ma necessario che il Rapporto 2023 e la testimonianza dell’impresa Watermelon Film & Animation srl dimostra essere già il presente dell’economia reale del nostro territorio.

Fulvio Sosio: “Di questo passo dove andremo a finire?” Dalla Sezione di Bormio l’appello del mondo artigiano.

Nei giorni scorsi si è riunito il Consiglio della sezione di Bormio di Confartigianato Sondrio sotto la guida di Fulvio Sosio, imprenditore del settore legno.

“La discussione – sottolinea Sosio – si è soffermata sull’analisi delle preoccupazioni che da tempo assillano chi svolge un’attività artigiana sul territorio.

Siamo convinti sempre di più che fare gli artigiani – soprattutto in un territorio di montagna bellissimo ma difficile – significa lottare tutti i giorni con una pressione fiscale asfissiante, un aumento del costo delle materie prime esorbitante, l’energia e carburante alle stelle e ultimamente con un costo del denaro difficilmente sostenibile. A tutto questo si aggiunge la carenza ormai cronica di manodopera e non ultimo il problema della Svizzera che attrae risorse umane in maniera ineludibile.

Fulvio Sosio
Fulvio Sosio

Purtroppo nelle nostre aziende vediamo sempre meno giovani e sempre più pensionati che dopo decenni di duro lavoro sono costretti di fatto a rimanere senza alcun vantaggio fiscale. Come associazione offriamo spesso la nostra disponibilità alle Scuole per incontri di orientamento ma non sempre dalle stesse otteniamo apertura e disponibilità.

Ma le difficoltà maggiori sono legate alla carenza di infrastrutture; senza queste diventa difficile vivere e fare impresa in Alta Valle e rimanere al passo con i tempi. Parecchi nostri artigiani producono per l’estero o per il mercato fuori provincia con innumerevoli difficoltà nella logistica e negli spostamenti; aspettiamo da decenni miglioramenti nella viabilità e purtroppo le cose non sono certo migliori nemmeno dopo Lecco.

Molti artigiani hanno figli e famigliari che si servono del treno ma il servizio ferroviario da Tirano a Milano – nonostante i lavori di miglioramento della rete – è un’ odissea.

La sanità

A corollario di tutto questo vi è il tema principe, la“sanità”, che interessa l’intera provincia ma in particolare l’alta valle. La tutela della salute deve essere la priorità per le istituzioni ma negli ultimi anni si assiste ad una lenta ma inesorabile retromarcia.

Mancano i medici di base e ultimamente riuscire ad averlo diventa un’impresa titanica. Le liste di attesa sono lunghissime e questo si verifica soprattutto per certe patologie che necessiterebbero al contrario di tempi veloci. Sono anni, per non dire decenni, che si parla dell’Ospedale di Sondalo e del suo destino.

Negli ultimi anni si sono raccolte firme, si è discusso a livello amministrativo e politico, si è costituito e attivato un Comitato, si è nominato il prof. Melazzini (al quale per inciso va la nostra profonda stima) ma con tutta probabilità vi sono cause più remote e le speranze di una soluzione al momento sono ben poche o nulle. Alla gente dell’alta valle non interessa il tipo di gestione ma la certezza di avere un ospedale efficiente.

Tutti questi aspetti legati al vivere e al fare impresa in alta valle sono determinanti per chi vive e lavora qui e sono alla base del progressivo allontanamento da parte dei giovani. I giovani da una parte e chi resiste dall’altra sono spesso sconfortati e senza speranze.

Queste considerazioni non le esprimiamo per un mero esercizio “critico” o per “spirito di polemica” ma con l’auspicio che appaia come l’ennesimo appello ai responsabili delle Amministrazioni; occorre agire subito prima che sia troppo tardi. Gli artigiani si sentono con la coscienza a posto in quanto hanno cercato da sempre di fare quello che sanno fare ovvero “lavorare” per se stessi e per il territorio ma chiedono di poter avere strutture e servizi che ci permettano di continuare a vivere in queste amate valli.

Senza dimenticare che larga parte delle migliorie apportate negli ultimi decenni sono state realizzate come reazione a degli eventi calamitosi e non per lungimiranza politica.

Fulvio Sosio

e il Consiglio della Sezione di Bormio

Crisi autotrasporto: ultim’ora – Assemblea Unatras a Bergamo Sospesa

A seguito delle novità emerse dopo la lunga trattativa svoltasi ieri 17 marzo 2022, tra la Vice Ministra delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova e le associazioni delle imprese di Autotrasporto, che ha portato alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa, in attesa di approfondire i contenuti del Protocollo e del decreto che verrà approvato nei prossimi giorni, le organizzazioni delle imprese di Autotrasporto aderenti a Unatras – Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto Merci, tra cui Confartigianato Trasporti hanno deciso di SOSPENDEREL’ASSEMBLEA prevista domani 19 Marzo alla Fiera di Bergamo

Il trasporto persone va tutelato. Difendere la professionalità e la qualità a favore degli utenti.

«Chiediamo stralcio art. 8 Ddl Concorrenza e l’avvio immediato del R.E.N. Proclamiamo lo stato di agitazione della categoria»

Confartigianato Imprese Sondrio aderisce all’iniziativa lanciata da Confartigianato Lombardia unitamente alle altre sigle del comparto, a tutela delle imprese del servizio del trasporto persone.

L’associazione infatti valuta il testo dell’art. 8 del DDL Concorrenza un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea ed esprime grande preoccupazione per gli assetti normativi che potrebbero compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento anche in attrito con la Costituzione che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione.

Daniele Gavazzi

Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina, infatti, le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”, vincolati a un regime di semi-dipendenza.

Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio come già sperimentato in altre nazioni nelle quali, dopo simili sperimentazioni,  si sta tornando all’assetto precedente. Deve essere marcata la differenza tra intermediazione e interconnessione, per evitare che si verifichi un vero e proprio attacco al lavoro che privilegi pericolosamente strumenti che lo intermediano anziché produrlo. Occorre quindi – a nostro giudizio – tutelare il lavoro, non l’intermediazione del lavoro.

Ricordiamo sempre che (art. 41 della Costituzione) l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Questi valori costituzionali sono sí dei limiti alla libertà d’impresa, ma anche una garanzia dovuta agli imprenditori nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve essere sempre garantita, in quanto servizio pubblico.

Il provvedimento, inoltre, non può prescindere dalla difesa dell’artigianato e della cooperazione – settori tutelati dall’art. 45 della Costituzione.

 “Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale, afferma Daniele Gavazzi, referente della Categoria Trasporto Persone operante all’interno di Confartigianato Imprese Sondrio. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato. La collettività o le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo, perché comprendano che non si tratta di una battaglia di parte; scardinare un servizio pubblico come il nostro sottrae valore, competenze e risorse alla collettività perché si propone di scavalcare questi fattori solo in nome del profitto, del libero mercato e di una squilibrata concorrenza”.

 “Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, e per contrastarne gli effetti – prosegue Gavazzi – hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini; hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, hanno svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Per tutto ciò ci attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori”.

Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, la categoria Trasporto Persone di Confartigianato Imprese:

  • proclamano lo stato di agitazione degli associati
  • chiedono lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con Parlamento e Governo per riattivare quel processo di riforme previsto con l’approvazione della legge 12/2019, mai portato a termine; 
  • attendono che la richiesta di incontro al Governo, formulata per le vie brevi, sia accolta per rispetto del contributo che le categorie hanno dato durante la pandemia come segno di comprensione delle difficoltà ancora oggi sostenute; 
  • si riservano – in futuro e in ragione del prosieguo della vertenza – di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione
  • organizzano, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, le proprie assemblee nazionali degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni e alle quali parteciperanno i rispettivi gruppi dirigenti nazionali di categoria, aperta a tutti i gli iscritti del territorio. E’ possibile collegarsi alla videoconferenza tramite questo link

Coronavirus – Riapertura non sarà ripresa

Il Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio avverte: la responsabilità degli artigiani non è stata ripagata, onoriamo gli impegni e sosteniamo l’economia del territorio

Nelle prossime ore le autorità decideranno alcune parziali riaperture che con tutta probabilità non coinvolgeranno – se non in minima parte – il tessuto imprenditoriale artigiano. Per queste sarà necessario attendere con tutta probabilità, i primi giorni del mese di maggio.

Come Confartigianato abbiamo tenuto fin dall’inizio ormai un mese fa’, una linea coerente e di rigore sia sui tavoli regionali sia su quelli nazionali. La linea è sempre stata quella di dare priorità alla salute convinti che non ci fosse posizione diversa sotto il profilo etico e di valore; ci siamo distinti in tal senso rispetto ad altre legittime sensibilità.

Certo confidavamo in una risposta ben diversa dalle autorità pubbliche sul piano del supporto alle micro imprese. L’auspicio era che vi fossero interventi più diretti per fronteggiare la prevedibile grave crisi di liquidità e un reale sostegno al reddito d’impresa e personale. Ad oggi così non è stato.

Con le sole forze interne molte imprese chiuderanno e non voglio fare stime oggi per non sbagliare per difetto. E ai primi di maggio per dirla con uno slogan la “Riapertura non sarà una ripresa”. E sarà così finché dureranno le limitazioni alla mobilità e non si tornerà alla vita quotidiana.

Nei giorni scorsi come associazione abbiamo rivolto un invito a tutti gli attori economici affinché onorino gli impegni assunti verso i fornitori, i dipendenti e i clienti. Una scelta necessaria per evitare che nel sistema si inneschi un “corto circuito” di mancati pagamenti; se così non fosse a farne le spese saranno le piccole imprese. Nessuna azienda può e deve fare da “banca” alle altre.

Un’altra convinzione si è riaffermata al nostro interno; ci battiamo da tempo per una valorizzazione della filiera corta e delle imprese del territorio. Oggi più che mai e soprattutto in questo scenario questo nostro messaggio va sostenuto e se possibile rafforzato.
Ai consumatori diciamo di rivolgersi agli operatori locali, alle botteghe di paese e agli artigiani del territorio; in questi giorni di ulteriore forzata chiusura e ancor più quando vi sarà la lenta fase di riapertura.

Gionni Gritti

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