Coronavirus – Riapertura non sarà ripresa
Il Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio avverte: la responsabilità degli artigiani non è stata ripagata, onoriamo gli impegni e sosteniamo l’economia del territorio
Nelle prossime ore le autorità decideranno alcune parziali riaperture che con tutta probabilità non coinvolgeranno – se non in minima parte – il tessuto imprenditoriale artigiano. Per queste sarà necessario attendere con tutta probabilità, i primi giorni del mese di maggio.
Come Confartigianato abbiamo tenuto fin dall’inizio ormai un mese fa’, una linea coerente e di rigore sia sui tavoli regionali sia su quelli nazionali. La linea è sempre stata quella di dare priorità alla salute convinti che non ci fosse posizione diversa sotto il profilo etico e di valore; ci siamo distinti in tal senso rispetto ad altre legittime sensibilità.
Certo confidavamo in una risposta ben diversa dalle autorità pubbliche sul piano del supporto alle micro imprese. L’auspicio era che vi fossero interventi più diretti per fronteggiare la prevedibile grave crisi di liquidità e un reale sostegno al reddito d’impresa e personale. Ad oggi così non è stato.
Con le sole forze interne molte imprese chiuderanno e non voglio fare stime oggi per non sbagliare per difetto. E ai primi di maggio per dirla con uno slogan la “Riapertura non sarà una ripresa”. E sarà così finché dureranno le limitazioni alla mobilità e non si tornerà alla vita quotidiana.
Nei giorni scorsi come associazione abbiamo rivolto un invito a tutti gli attori economici affinché onorino gli impegni assunti verso i fornitori, i dipendenti e i clienti. Una scelta necessaria per evitare che nel sistema si inneschi un “corto circuito” di mancati pagamenti; se così non fosse a farne le spese saranno le piccole imprese. Nessuna azienda può e deve fare da “banca” alle altre.
Un’altra convinzione si è riaffermata al nostro interno; ci battiamo da tempo per una valorizzazione della filiera corta e delle imprese del territorio. Oggi più che mai e soprattutto in questo scenario questo nostro messaggio va sostenuto e se possibile rafforzato.
Ai consumatori diciamo di rivolgersi agli operatori locali, alle botteghe di paese e agli artigiani del territorio; in questi giorni di ulteriore forzata chiusura e ancor più quando vi sarà la lenta fase di riapertura.
Gionni Gritti