Il comparto edile produce grandi volumi di rifiuti da demolizione ed esprime un’elevata propensione al loro recupero ma, talora, la circolarità del settore non si completa con l’impiego nei manufatti dei nuovi materiali da costruzione ottenuti: gli aggregati recuperati.
La recente entrata in vigore delle norme End of Waste per gli inerti da demolizione e dei CAM Strade apre nuove prospettive per questi materiali e per l’attuazione del Green Public Procurement (“appalti verdi”).
Confartigianato Imprese Sondrio è uno dei partner organizzativi di un Seminario per illustrare tutte le novità sul tema che si terrà giovedì 10 aprile a partire dalle ore 9.00 presso la sede di APF Valtellina, in via C. Besta, 3 a Sondrio.
Il seminario è rivolto alle stazioni appaltanti, ai professionisti, ai gestori di impianti ed alle imprese edili.
I rappresentanti di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, intervenuti lo scorso 13 marzo 2025 in audizione alla Camera in Commissione “Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”, hanno valutato positivamente le due Proposte di Legge in materia di edilizia residenziale pubblica (AC 1562 e AC 1169), che introducono disposizioni per ampliare le possibilità di accesso alla locazione e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
ANAEPA-Confartigianato Edilizia ha evidenziato la necessità di una ricognizione del patrimonio edilizio e di una pianificazione nazionale per avere una mappatura chiara e dettagliata del patrimonio esistente e comprendere il reale fabbisogno abitativo. Inoltre, alla luce delle disposizioni della cd. Direttiva Case Green, si ritiene opportuno che tale ricognizione sia inserita all’interno del Piano Nazionale di Ristrutturazione Edilizia (che ciascun stato membro ha l’obbligo di presentare alla Commissione entro il 31 dicembre 2025), così da integrarla in un quadro strategico più ampio e coerente, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e riqualificazione energetica.
Riguardo il finanziamento degli interventi, l’AC 1562 prevede la creazione di un Fondo per l’edilizia residenziale pubblica, mentre l’AC 1169 propone un meccanismo di finanziamento che coinvolge Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto di immobili destinati all’edilizia sociale. Se ben integrati, questi strumenti potrebbero rafforzare in modo decisivo la capacità di rilancio del settore, garantendo la disponibilità delle risorse necessarie e massimizzando l’impatto degli interventi.
Relativamente agli incentivi fiscali, le proposte prevedono detrazioni fiscali con possibilità di cessione del credito e agevolazioni per l’affitto e l’accesso all’abitazione: si tratta di strumenti positivi che necessitano tuttavia di adeguati sistemi di controllo e monitoraggio.
In conclusione, ANAEPA-Confartigianato Edilizia auspica che il dibattito su queste proposte possa rappresentare un’opportunità per il riordino del sistema degli incentivi fiscali in edilizia nel medio-lungo termine e per la promozione di interventi strutturali capaci di rispondere alle sfide abitative del nostro Paese.
“Un passo significativo per la lotta all’illegalità e la promozione della sicurezza nei cantieri legati a un evento di rilevanza internazionale come le Olimpiadi Milano-Cortina”. Così le associazioni datoriali dell’edilizia ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Ance, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai Edilizia, Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Confapi Aniem definiscono il Protocollo d’intesa per la sicurezza, la regolarità e la qualità del lavoro nei cantieri relativi alle opere e infrastrutture per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, sottoscritto oggi presso il Viminale.
“L’accordo conferma l’impegno comune della filiera delle costruzioni”, aggiungono i rappresentanti delle associazioni datoriali, “per promuovere in sinergia con le istituzioni un contesto di legalità e trasparenza, essenziale per garantire il rispetto delle normative e la tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori e per lo sviluppo economico del Paese e la competitività delle imprese”.
A siglare l’intesa i rappresentanti delle associazioni datoriali con i sindacati del settore edile (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil), la Commissione Nazionale per le Casse Edili – CNCE e il direttore della Struttura per la prevenzione antimafia, prefetto Paolo Canaparo.
Il Protocollo si inserisce nell’ambito delle Linee guida adottate dal Cipess per il contrasto alle infiltrazioni criminali nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici e prevede misure stringenti di controllo e monitoraggio dei flussi di manodopera, con l’istituzione di specifici tavoli di monitoraggio presso le prefetture e i commissariati del Governo interessati.
Tra gli obiettivi principali dell’accordo quello di rafforzare la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori nei cantieri, assicurando la corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali, nonché delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. Il Protocollo prevede inoltre l’adozione di criteri di aggiudicazione basati sulla qualità dell’offerta, con particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro e l’introduzione di misure di tutela retributiva per le lavoratrici e i lavoratori impiegati negli appalti e subappalti.
Stefano Crestini, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, ha commentato: “Ringrazio per l’opportunità di confronto anche in occasione della firma dell’accordo. Ritengo fondamentale la premessa del protocollo che pone l’attenzione sull’intero settore edile, inclusi i lavoratori autonomi, e sulla valorizzazione del sistema bilaterale. Le Olimpiadi dovranno essere un fiore all’occhiello non solo sotto il profilo atletico, ma anche per il comparto dell’edilizia in tutte le sue articolazioni. ANAEPA è pronta a collaborare attivamente sul territorio per contribuire a questa grande sfida”.
le linee guida sono un importante strumento a supporto degli Enti territoriali nell’attuazione delle disposizioni del DL Salva Casa.
In premessa, nel documento predisposto dal MIT viene precisato che “le disposizioni del decreto-legge sono di per sé auto-applicative
e non richiedono ulteriori interventi attuativi da parte dello Stato.
Ne deriva l’esigenza di garantire piena e tempestiva attuazione alle disposizioni in esame sull’intero territorio nazionale,
fatta salva la possibilità per la legislazione regionale di adottare norme di dettaglio
nel rispetto della ratio di ciascuna disposizione novellata dal DL Salva Casa e dei limiti del rapporto tra legislazione statale e legislazione regionale nella materia in esame”.
Il documento si articola in quattro sezioni:
una prima sezione dedicata alle questioni afferenti allo stato legittimo degli immobili (articolo 9-bis del Testo unico);
una seconda sezione dedicata alle modifiche in tema di mutamento della destinazione d’uso (articolo 10, comma 2, e 23-ter del Testo unico);
una terza sezione dedicata alle nuove procedure di regolarizzazione delle difformità edilizie: tolleranze costruttive ed esecutive (articolo 34-bis del Testo unico), casi particolari di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo (nuovo articolo 34-ter del Testo unico), ridefinizione della cd. doppia conformità (nuovo articolo 36-bis del Testo unico);
una quarta sezione dedicata alle disposizioni afferenti all’adeguamento degli standard edilizi: sottotetti (articolo 2-bis del Testo unico), edilizia libera (articolo 6 del Testo unico), certificato di agibilità (articolo 24 del Testo unico).
In relazione alle predette quattro aree di intervento, sono riportate:
le informazioni di inquadramento delle disposizioni del Testo unico, così come novellate dal DL Salva Casa, organizzate per sotto-paragrafi tematici;
un riquadro grigio, nel quale viene riportato il testo della disposizione del Testo unico oggetto di trattazione;
appositi riquadri, contenenti indicazioni operative e chiarimenti interpretativi, in forma di domanda e risposta.
“Fondamentale”, la Filiera delle Costruzioni ha presentato alla Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti” lo spot di e con Luca Zingaretti, prodotto da Indigo Film
Attraverso la storia dei monumenti, un manifesto di orgoglio e speranza, si lancia un messaggio per ricordare che siamo i protagonisti del nostro futuro, un futuro fatto di lavoro, innovazione, sostenibilità e sicurezza.
attraverso una campagna di comunicazione innovativa che è stata progettata e costruita in modo autoriale con il pieno coinvolgimento creativo di Luca Zingaretti.
Per la prima volta, sotto l’ombrello di “Fondamentale”, le principali organizzazioni datoriali e sindacali (ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Ance, Fiae Casartigiani, Claai, Cna, Confapi Aniem, Legacoop Produzione e Servizi,
Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil) si sono unite con l’obiettivo comune di rilanciare e valorizzare l’intero settore per le generazioni future.
“Noi che veniamo da lontano”, diretto e interpretato da Luca Zingaretti, è stato presentato il 9 gennaio 2025 presso la Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti”, alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali e moderato da Maria Latella.
LO SPOT. La voce di Zingaretti accompagna immagini di monumenti che sono diventati simboli universali: la Reggia di Caserta, il Colosseo, la Mole Antonelliana, gli acquedotti. Capolavori che non sono solo costruzioni, ma espressioni di una cultura,
di un ingegno che ha segnato il cammino dell’umanità. E sono anche il fondamento da cui parte il nostro presente e il nostro futuro, fatto di eccellenze e competenze che il mondo ci invidia.
Le immagini delle macchine ipertecnologiche che scavano gallerie, delle tecniche all’avanguardia che trasformano la terra in infrastrutture moderne e sicure,
sono la metafora perfetta di un settore che non è mai fermo, ma che guarda sempre avanti.
Si tratta di una testimonianza visiva di come il settore delle costruzioni, da sempre cuore pulsante della nostra economia e cultura,
stia evolvendo verso nuove sfide e opportunità, attorno a valori vecchi e nuovi: tradizione, innovazione, lavoro, sicurezza, sviluppo e sostenibilità.
La forza emozionale di questa campagna, prodotta da Indigo Film, non è solo nei suoi contenuti, ma nel modo in cui riesce a trasmettere un senso di orgoglio collettivo e di consapevolezza per il nostro passato, senza perdere di vista l’impulso verso il futuro.
LA CAMPAGNA “Fondamentale” è un invito all’azione, un’esortazione affinché il nostro patrimonio di competenze e conoscenze non venga messo da parte, ma rilanciato, dando vita a nuove opportunità per le generazioni future.
“Noi che veniamo da lontano” ci ricorda che siamo gli eredi di una tradizione che ha contribuito a scrivere la storia del mondo, ma che siamo anche i protagonisti del futuro che vogliamo costruire.
IL SETTORE. Con un valore aggiunto di quasi 100 miliardi di euro, pari al 5,3% del PIL, il settore delle costruzioni è uno dei principali pilastri economici del nostro paese.
Non solo contribuisce in modo sostanziale alla creazione di ricchezza, ma è anche un motore di crescita e sviluppo che alimenta direttamente oltre 780.000 imprese e dà lavoro a 1,7 milioni di persone.
La sua rilevanza non è soltanto economica, ma anche sociale, poiché è al centro delle dinamiche urbanistiche e infrastrutturali
che caratterizzano la vita quotidiana delle persone, dalle abitazioni agli ospedali, dalle scuole agli uffici, fino alle strade, ai ponti e agli impianti energetici.
La ricerca realizzata da Tecnè[1] per “Fondamentale” evidenzia una scarsa conoscenza del settore da parte degli italiani. Il 73,9% degli intervistati ritiene che il comparto sia percepito negativamente, un’opinione alimentata da pregiudizi radicati (63,8%), come quelli che riguardano l’età dei lavoratori dell’edilizia. Inoltre, il 54,7% del campione afferma che il settore non è adeguatamente rappresentato dai media.
La visione che prevale è quella di un mondo in cui la sicurezza non è mai garantita, i ritmi di lavoro sono eccessivi e l’ambiente non viene curato.
Una visione che non corrisponde alla realtà di un settore che, soprattutto negli ultimi anni, ha investito ingenti risorse per migliorare la sicurezza nei cantieri,
favorire l’adozione di pratiche più ecologiche e offrire condizioni di lavoro più moderne e sicure.
Per invertire questa tendenza e scardinare i pregiudizi che tanto limitano l’immagine delle costruzioni, è necessario partire da un’educazione maggiore e da un dialogo più stretto con le nuove generazioni.
La ricerca evidenzia, infatti, che l’88,1% degli intervistati ritiene che le scuole dovrebbero promuovere maggiormente le opportunità di carriera nell’edilizia. Il 60,7% degli italiani è convinto che il settore possa rappresentare un ambiente di lavoro attraente per i giovani, grazie alle opportunità di crescita professionale.
Oggi, infatti, il settore sta vivendo una trasformazione epocale, non solo per quanto riguarda i processi produttivi e tecnologici, ma anche sotto il profilo della formazione. Le competenze richieste non sono più solo tecniche, ma anche digitali e gestionali.
Le nuove generazioni hanno bisogno di vedere il settore come un mondo in cui possano crescere, in cui ci sia spazio per l’innovazione e per il miglioramento continuo.
Il 71,5% degli intervistati riconosce inoltre che il settore delle costruzioni offre opportunità di formazione e di crescita professionale,
un dato che conferma la consapevolezza della sua capacità di generare occupazione qualificata e ben remunerata.
Un altro aspetto fondamentale che emerge dai dati riguarda il ruolo strategico nella lotta contro il cambiamento climatico.
Il 69,8% degli intervistati ritiene che il settore possa contribuire in modo determinante a questa causa, riducendo l’impatto ambientale attraverso l’adozione di soluzioni eco-sostenibili
come edifici a energia zero, l’uso di materiali riciclati e la progettazione di infrastrutture verdi.
Inoltre, il 74,9% degli italiani è convinto che il settore giochi un ruolo cruciale nell’innovazione urbana delle città, contribuendo a rendere le aree urbane più moderne, vivibili e sostenibili.
Questi numeri indicano chiaramente che gli italiani sono pronti ad abbracciare un’immagine più moderna e all’avanguardia del settore delle costruzioni.
La ricerca realizzata da Tecnè suggerisce che “per migliorare la propria immagine e superare i pregiudizi che ancora lo caratterizzano,
il settore delle costruzioni deve avviare un ampio processo di comunicazione e sensibilizzazione.
In questo contesto, una strategia vincente sarebbe anche quella di collaborare maggiormente con gli istituti educativi, partecipare a eventi scolastici,
fiere del lavoro e promuovere iniziative che possano far conoscere ai giovani le opportunità di carriera offerte dal settore”.
[1]La ricerca è stata effettuata tra il 27 e il 31 maggio 2024 sulla base di un campione probabilistico di 5.000 casi, stratificato per area geografica,
rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia. Il margine di errore è pari a +- 1,4%.
Approvato in Consiglio dei ministri il 23 dicembre 2024 il cosiddetto “Correttivo” al Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 31 marzo 2023 numero 36),
introducendo importanti modifiche che rispondono positivamente alle richieste avanzate da Confartigianato.
In attesa della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale, Confartigianato ritiene che le nuove disposizioni rappresentino un passo verso la valorizzazione delle piccole imprese nell’ambito degli appalti pubblici.
Tra le novità di maggiore interesse, l’art. 2 modifica l’art. 11 del Codice “Principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore. Inadempienze contributive e ritardo nei pagamenti”, introducendo l’allegato I.01 che sana una criticità evidenziata già all’indomani della pubblicazione del d.lgs. 36/2023,
indicando tra l’altro che “Per gli appalti relativi al settore dell’edilizia, si considerano equivalenti, nei limiti di quanto previsto dal comma 1, i contratti collettivi nazionali di lavoro classificati mediante codice unico alfanumerico CNEL/INPES F012, F015, F018”, dove il codice F015 indica il CCNL Edilizia Artigianato.
Si evidenzia poi che l’art. 24 modificativo dell’art. 61 del Codice, introduce il concetto di “riserva di appalto” per piccole e medie imprese, storica istanza di ANAEPA-Confartigianato Edilizia: “2-bis. Per gli affidamenti di importo inferiore alle soglie di cui all’articolo 14, ad eccezione dei casi di cui all’articolo 48,
comma 2, tenuto conto dell’oggetto e delle caratteristiche delle prestazioni o del mercato di riferimento, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e di concessione o possono riservarne l’esecuzione a piccole e medie imprese.”
Tale principio è rafforzato anche all’articolo 41 (modificativo dell’articolo 119 del Codice appalti relativo alla disciplina del “Subappalto”), che recita:
“I contratti di subappalto sono stipulati, in misura non inferiore al 20% delle prestazioni subappaltabili, con piccole medie imprese […] gli operatori economici possono indicare nella propria offerta una diversa soglia di affidamento delle prestazioni
che si intende subappaltare le MPMI per ragioni legate all’oggetto alle caratteristiche delle prestazioni o al mercato di riferimento”.
Dalla lettura del testo appare pure positiva l’abrogazione dell’articolo 109 del Codice dei Contratti “Reputazione dell’impresa”, in accoglimento dell’istanza di Confartigianato,
che di fatto riproponeva il “rating d’impresa”, un meccanismo che rischiava di penalizzare le PMI, favorendo invece un sistema più inclusivo e accessibile.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la nota n. 9326/2024, ha fornito prime indicazioni in merito al regime sanzionatorio relativo alla c.d. patente a crediti.
Come noto, infatti, l’articolo 27, comma 11, del D.Lgs. n. 81/2008 (come modificato dal D.L. n. 19/2024), prevede, nei confronti di coloro che operano nei cantieri in assenza di patente o con una patente con meno di 15 crediti, una sanzione amministrativa – non diffidabile – pari al 10% del valore dei lavori e, comunque, non inferiore a 6.000 euro.
A tale riguardo l’Ispettorato precisa che il valore sul quale calcolare l’importo della sanzione non è quello riferito al complesso dei lavori ma quello riferito al singolo contratto sottoscritto dal trasgressore, contenente di norma un capitolato dei lavori affidati ed il relativo costo.
Diversamente, nell’ipotesi in cui, nell’ambito del singolo appalto o subappalto, il valore dei lavori non sia stato formalizzato ed indicato, nonché nel caso in cui il 10% del valore dei lavori sia inferiore alla soglia minima sanzionatoria, la sanzione sarà determinata prendendo a riferimento il limite minimo fissato per legge, ovvero 6.000 euro.
Ai fini della concreta determinazione della sanzione, l’Ispettorato precisa, inoltre, che trova applicazione l’articolo 16 della legge n. 689/1981, disposizione che consente il pagamento in misura ridotta pari ad 1/3 del massimo della sanzione prevista.
La nota, dopo aver precisato che la competenza all’accertamento e all’irrogazione della sanzione è rimessa non solo all’Ispettorato ma anche alle ASL, ricorda, infine, che a seguito dell’accertamento della violazione, il personale ispettivo provvederà ad allontanare l’impresa o il lavoratore autonomo dal cantiere ispezionato, informando gli stessi dell’impossibilità di operare all’interno di qualsiasi altro cantiere in assenza di patente o con una patente con meno di 15 crediti.
L’Inail, in collaborazione con FORMEDIL, ha pubblicato un utile opuscolo dal titolo “L’esposizione a silice cristallina respirabile nei cantieri edili e di ingegneria civile”,
in cui vengono presentati i dati di esposizione a silice cristallina e a polveri respirabili relativi alle mansioni tipiche dell’edilizia e dell’ingegneria civile.
Il documento si propone come strumento a supporto dei datori di lavoro per la riduzione del livello di rischio da inalazione di polveri silicotigene in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (art. 28 comma 3-ter).
Il volume presenta i dati di esposizione personale a silice cristallina e a polveri respirabili misurati dall’Inail in Italia dal 2000 a oggi relativi alle mansioni che operano nei lavori di costruzione edile e di ingegneria civile, compresi i cantieri di scavo gallerie con tecniche tradizionali.
In particolare, sono inclusi i dati di 1379 campioni, dei quali 541 rilevati in cantieri in galleria e 838 per le mansioni dell’edilizia civile.
I dati di esposizione sono raccolti utilizzando la classificazione delle mansioni elaborata dall’Inail con specifico riferimento alla valutazione dell’esposizione a silice cristallina.
Per assicurare la protezione dei lavoratori dall’esposizione a silice, la valutazione iniziale dei rischi deve essere effettuata prima dell’avvio del cantiere
e quindi i piani di sicurezza devono essere operativi prima che possano essere effettuate misurazioni dell’esposizione.
Fra i metodi e le possibili fonti di informazione che consentono una stima preliminare dell’esposizione,
la norma UNI EN 689 elenca anche i risultati di misurazioni da processi di lavoro simili (banche dati, letteratura),
il confronto con altri luoghi di lavoro, nella stessa impresa o in altre imprese, e la modellazione dell’esposizione.
Successivamente all’apertura del cantiere, la valutazione dei rischi, il piano di sicurezza e coordinamento
e il piano operativo di sicurezza potranno essere aggiornati effettuando anche specifiche misurazioni dell’esposizione.
Con la risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-03091 del 12 novembre 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fornito importanti chiarimenti sulla possibilità di utilizzare il valore dei materiali presenti “a piè d’opera” nel calcolo del limite del 30 per cento previsto in materia di cessione del credito e di sconto in fattura in luogo delle detrazioni fiscali.
Il quesito fa riferimento all’articolo 121, comma l-bis del decreto-legge n. 34 del 2020 secondo cui gli stati di avanzamento dei lavori non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo e ciascuno stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30 per cento del medesimo intervento.
A tal riguardo, secondo il MEF, ai fini del raggiungimento del limite di avanzamento richiesto, nella nozione di SAL è possibile includere solo le prestazioni effettivamente eseguite in cantiere. Tale tesi troverebbe conferma nello stesso decreto «Asseverazioni » (decreto ministeriale 6 agosto 2020) e nell’Allegato 2, il quale, nel disciplinare le asseverazioni del tecnico, fa esclusivo riferimento a lavori « realizzati ».
L’INPS, con la circolare INPS 11 novembre 2024, n. 93, illustra le modalità operative per il godimento della riduzione contributiva a favore delle imprese edili nella misura dell’11,5%, introdotta dall’articolo 29 del decreto-legge 23 giugno 1995, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1995, n. 341, e confermata per il 2024 dal decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali 16 maggio 2024.
Nel dettaglio, i periodi di paga da gennaio a dicembre 2024 hanno diritto all’agevolazione contributiva i datori di lavoro classificati nel settore industria con i codici statistici contributivi da 11301 a 11305 e nel settore artigianato con i codici statistici contributivi da 41301 a 41305, nonché caratterizzati dai codici Ateco 2007 da 412000 a 439909.
Il beneficio consiste in una riduzione sui contributi dovuti, nella misura dell’11,5%, per le assicurazioni sociali diverse da quella pensionistica e si applica ai soli operai occupati per 40 ore a settimana. Non spetta, quindi, ai lavoratori a tempo parziale.
L’INPS ricorda che possono accedere al beneficio i datori di lavoro:
in possesso dei requisiti di regolarità contributiva, attestata tramite il documento unico di regolarità contributiva, fermi restando gli altri obblighi di legge e il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
non condannati in giudicato per la violazione della normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nel quinquennio antecedente la data di applicazione dell’agevolazione.
Il beneficio può essere fruito utilizzando le denunce contributive UNIEMENS fino al mese di competenza “gennaio 2025”.
I datori di lavoro possono inviare le domande per l’applicazione di questa riduzione contributiva, fino al 15 febbraio 2025.