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Tag: Edilizia

Patente a crediti e appalti: obbligo o alternativa? Il TAR fa chiarezza

Con la sentenza 8 maggio 2025, n. 3670, il Tar Campania ha fornito importanti chiarimenti in merito alla legittimità del possesso della patente a crediti quale requisito di partecipazione alle gare pubbliche, ai sensi dell’art. 29, comma 19, del D.L. n. 19/2024.

La normativa vigente prevede che le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili – come definiti dall’art. 89 del d.Lgs. n. 81/2008 – siano tenuti al possesso della patente a crediti. Tuttavia, tale obbligo non si applica alle imprese in possesso di attestazione SOA di classifica pari o superiore alla III, che costituisce requisito alternativo.

Nel caso in oggetto, un operatore economico ha impugnato un bando per un appalto, contestando la clausola che imponeva il possesso della patente a crediti anche ai membri di RTI, consorzi o reti. Secondo il ricorrente, tale requisito:

  1. Non era pertinente, poiché l’appalto non rientrava nei cantieri temporanei o mobili;
  2. Avrebbe dovuto essere sostituibile con la SOA di classifica III o superiore, come previsto dal d.Lgs. 81/2008;
  3. Violava i principi di proporzionalità, ragionevolezza, par condicio e favor partecipationis.

Il TAR ha ritenuto infondato il ricorso, confermando la legittimità della clausola del bando di gara che richiedeva il possesso della patente a crediti, ritenendo tale previsione coerente con la natura delle attività previste dall’appalto, riconducibili ai cantieri temporanei o mobili.

Nella sentenza è stato ribadito che il possesso della SOA di classifica III o superiore costituisce un’alternativa legittima alla patente a crediti, come previsto dall’art. 27, comma 15, del medesimo decreto legislativo.

Il TAR ha inoltre dichiarato inammissibile la censura relativa all’obbligo di sopralluogo, ritenendolo un adempimento strumentale alla corretta formulazione dell’offerta e non una clausola immediatamente escludente.

Infine, è stata ritenuta inammissibile anche la doglianza sulla mancata applicazione dei CAM, in quanto la ricorrente non ha dimostrato un interesse concreto e attuale, né ha fornito elementi tecnici a supporto della propria tesi.

Borse di Studio Sanedil per studi in ambito medico/sanitario


Sanedil, il Fondo Sanitario per i lavoratori dell’Edilizia,
 conferma anche per l’anno 2025 il proprio impegno a favore della formazione universitaria in ambito medico-sanitario, pubblicando il nuovo Bando per l’assegnazione di borse di studio, con riferimento all’anno accademico 2023/2024, riservato ai lavoratori iscritti e ai loro figli fiscalmente a carico.

Per offrire un sostegno ancora più ampio e inclusivo a chi ha scelto di investire sulla propria formazione, il Fondo Sanedil ha deciso di aumentare il numero delle borse di studio a disposizione, che passano dalle 36 previste nell’edizione 2024 alle 76 messe in palio dal nuovo bando.

La suddivisione delle borse di studio è la seguente:

  • n° 6 borse di studio di  5.000,00 ciascuna, per il conseguimento di laurea magistrale a ciclo unico o di laurea magistrale;
  • n° 5 borse di studio di  3.000,00 ciascuna, per il conseguimento di laurea triennale;
  • n° 65 borse di studio di  1.000,00 ciascuna, a copertura parziale delle spese per la frequenza di corsi di studio universitari.

Possono partecipare alla selezione coloro che, nell’anno accademico 2023/2024, hanno conseguito un titolo di laurea o frequentato con profitto corsi di studio presso Atenei pubblici.

Le domande dovranno essere inviate (anche da un indirizzo di posta elettronica non certificato) esclusivamente all’e-mail fondosanedil@pec.it dalle ore 00:01 del 3 giugno 2025 fino alle ore 23:59 del 30 giugno 2025.

Per tutte le informazioni è possibile consultare il bando integrale dove sono disponibili tutti i requisiti e le modalità di partecipazione.

Segnali di resilienza nell’edilizia, locomotiva della ripresa: +44,5% valore aggiunto in 5 anni

L’attività nelle costruzioni manifesta una maggiore resilienza rispetto alle attese, grazie al recupero del potere di acquisto delle famiglie e agli interventi del PNRR. Nelle previsioni di aprile della Banca d’Italia nel 2025 gli investimenti in costruzioni tornano in territorio positivo (+0,2%), con una revisione al rialzo rispetto alle previsioni di dicembre (-3,3%). Nel 2024 l’attività edilizia è stata sostenuta dalla crescita dell’8,6% degli investimenti in fabbricati diversi dalle abitazioni e altre opere, un aumento in larga parte attivato dalla spesa del PNRR.

L’edilizia ha sostenuto la ripresa post-pandemia in Italia. Tra il 2019 e il 2024 il valore aggiunto in Italia è salito del 6,1% grazie alla forte spinta delle costruzioni che hanno visto una crescita del +44,5% del valore aggiunto, a fronte di una stagnazione (-0,6%) nella media europea del settore.

I dati territoriali su valore aggiunto e struttura del sistema imprenditoriale del settore è contenuta nell’Appendice statistica “Artigianato: valore aggiunto delle Costruzioni e imprese, addetti e dipendenti dell’Edilizia per regione e provincia” che integra il Report ‘2025, le prospettive per l’edilizia’.

In chiave territoriale, il valore aggiunto delle Costruzioni cresce dell’8,2% nel 2023, ultimo anno per cui sono disponibili i dati a livello regionale. La performance delle Costruzioni risente in particolare del maggiore dinamismo di Centro e Mezzogiorno. In particolare, si segnalano crescite a doppia cifra per Lazio con il +13,1%, Abruzzo con il +12,9%, Trentino-Alto Adige con il +12,3%, Marche con il +10,7%, Valle d’Aosta con il +10,1% e Basilicata con il +10,0%.

È di grande rilevanza il contributo dell’artigianato al valore aggiunto nelle Costruzioni, che nel 2021 presenta una quota del 31,0%. A livello territoriale il peso dell’artigianato sul valore aggiunto delle Costruzioni supera un terzo nelle regioni Valle d’Aosta (50,0%), Liguria (41,0%), Trentino-Alto Adige (35,9%), Puglia (35,8%), Lazio (35,4%), Sardegna (34,8%), Abruzzo (34,3%) e Piemonte (34,3%). A livello provinciale la quota dell’artigianato supera il 40% a Rieti (47,9%), Imperia (47,4%), Livorno (44,3%), Savona (43,2%), Viterbo (42,2%), L’Aquila (41,6%), Trento (41,6%), Trieste (41,5%), Lecce (40,9%), Frosinone (40,8%), Vercelli (40,7%), Benevento (40,6%) e Brindisi (40,3%).

Le sfide della direttiva green – Le prospettive del settore edilizio sono caratterizzate dall’evoluzione degli interventi sugli edifici per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risparmio energetico necessari per contrastare gli effetti del cambiamento climatico come evidenziato nell’articolo “Costruzioni, i segnali di tenuta e le sfide della direttiva green” a firma di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato.

Gli edifici in Europa rappresentano una quota significativa dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, spingendo l’UE ad adottare la direttiva finalizzata a migliorarne l’efficienza.  Gli interventi di riqualificazione devono aggredire un patrimonio edilizio vetusto e poco efficiente, con oltre due terzi (68,0%) delle abitazioni occupate che sono in edifici costruiti entro il 1980, prima dello sviluppo della legislazione sul risparmio energetico degli edifici. Un immobile residenziale costruito prima del 1992, per unità di superficie, emette più del triplo (3,3 volte) di CO2 di un immobile costruito negli ultimi dieci anni.

Gli interventi previsti dalla direttiva 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia dovranno consentire il raggiungimento di ambiziosi target comunitari attraverso un robusto incremento del tasso di riqualificazione annuo del settore residenziale. Per sostenere questa accelerazione degli interventi sugli edifici servirà un sistema ordinato di incentivi fiscali. Non va nella giusta direzione la riduzione delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie contenuta nella manovra di bilancio 2025.

Come indicato da Confartigianato, per raggiungere gli obiettivi climatici servono incentivi stabili, anche alla luce dell’elevata dipendenza energetica e al peso dei costi dell’energia sui bilanci delle famiglie: la spesa per energia elettrica e gas per gli edifici delle famiglie vale 2 punti di PIL. Su questo fronte preoccupano i recenti segnali di tensione del costo dell’energia.

Dialogo sociale settoriale europeo, EBC diventa partner ufficiale

La European Builders Confederation (EBC) è stata ufficialmente riconosciuta come partner sociale settoriale europeo dalla Commissione europea.

Questo riconoscimento fa seguito allo studio sulla rappresentatività di Eurofound pubblicato a dicembre 2024, che ha evidenziato il ruolo unico di EBC nel rappresentare le micro e piccole imprese nel settore delle costruzioni.

Riunitosi il 27 marzo 2025 a Bruxelles, il Consiglio di amministrazione di EBC ha accolto con favore questo importante e storico passo avanti,

che avvicinerà ulteriormente le piccole imprese edili alle istituzioni europee e renderà più inclusivo il Comitato europeo per il dialogo sociale settoriale per le costruzioni (SSDC).

Questo traguardo è in linea con la firma, all’inizio del mese di marzo 2025, del Patto per il dialogo sociale europeo, finalizzato a rafforzare il dialogo tra le parti sociali.

Il nuovo status di EBC conferma la sua posizione di organizzazione più rappresentativa per le microimprese nel settore delle costruzioni, rappresentando il 56,8% di tutte le microimprese (meno di 10 dipendenti) incluse nello studio di Eurofound.

In qualità di partner sociale riconosciuto, EBC sarà ora formalmente consultata ai sensi dell’articolo 154 del trattato dell’UE sulle proposte legislative nel campo delle politiche sociali.

Questo riconoscimento rafforza significativamente la voce delle piccole imprese edili nella definizione delle politiche UE del mercato del lavoro, dell’occupazione e delle politiche sociali.

Il presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Stefano Crestini, presente al Board di EBC ha commentato: “Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento per EBC, per il ruolo essenziale svolto in tutti questi anni per dar voce, anche con il supporto di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, alle micro e piccole imprese nel settore delle costruzioni che anche in Europa rappresentano la maggioranza.

Con questo riconoscimento mi auguro che il dialogo sociale settoriale per le costruzioni diventi ancora più efficace nel rispondere alle sfide che il settore è chiamato ad affrontare”.

Piattaforme di Lavoro Elevabili (PLE) nei cantieri – Pubblicate le nuove Linee Guida regionali

Regione Lombardia ha pubblicato la Linea Guida sull’uso delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE) nei cantieri temporanei e mobili.

Questo documento che aggiorna e sostituisce i contenuti del precedente pubblicato nel 2014 (DDS n. 6551) ha l’obiettivo di fornire indirizzi comuni ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (PSAL) delle ATS di Regione Lombardia (da utilizzare come riferimento per l’attività di vigilanza e controllo di queste attrezzature), ai committenti, ai coordinatori per la sicurezza, alle imprese affidatarie o esecutrici di lavori (per facilitare la valutazione del rischio) e ai lavoratori, con riferimento all’utilizzo corretto e sicuro delle piattaforme.

I contenuti del documento hanno diverse finalità:

  1. Illustrare le misure generali di sicurezza da adottare prima e dopo l’uso della piattaforma, e la procedura di emergenza
  2. Individuare correttamente l’ambito di utilizzo all’interno dei cantieri edile, con schede analitiche, l’utilizzo in ambiti specifici
  3. Evidenziare la possibilità di utilizzo delle PLE per “sbarco in quota”, modalità di utilizzo non consentita dalla normativa vigente tranne nel caso in cui l’utilizzatore abbia ottenuto l’approvazione del fabbricante mediante l’invio di linee guida specifiche
  4. Supportare sia l’Organo di vigilanza, nell’esercizio dei propri compiti istituzionali, che le aziende per gli aspetti legati alla valutazione del rischio mediante la compilazione della check list proposta
  5. Facilitare il dialogo tra le parti, riportando le definizioni tratte dalla normativa di riferimento

Gli Aggregati Recuperati: un Seminario per illustrare le Norme su End Of Waste e CAM Strade – A Sondrio il 10 aprile

Sondrio – 10 aprile 2025 ore 9.00

Il comparto edile produce grandi volumi di rifiuti da demolizione ed esprime un’elevata propensione al loro recupero ma, talora, la circolarità del settore non si completa con l’impiego nei manufatti dei nuovi materiali da costruzione ottenuti: gli aggregati recuperati. 

La recente entrata in vigore delle norme End of Waste per gli inerti da demolizione e dei CAM Strade apre nuove prospettive per questi materiali e per l’attuazione del Green Public Procurement (“appalti verdi”).

Confartigianato Imprese Sondrio è uno dei partner organizzativi di un Seminario per illustrare tutte le novità sul tema che si terrà giovedì 10 aprile a partire dalle ore 9.00 presso la sede di APF Valtellina, in via C. Besta, 3 a Sondrio.

Il seminario è rivolto alle stazioni appaltanti, ai professionisti, ai gestori di impianti ed alle imprese edili.

Edilizia residenziale pubblica: occasione per riordino del sistema degli incentivi fiscali

I rappresentanti di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, intervenuti lo scorso 13 marzo 2025 in audizione alla Camera in Commissione “Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”, hanno valutato positivamente le due Proposte di Legge in materia di edilizia residenziale pubblica (AC 1562 e AC 1169), che introducono disposizioni per ampliare le possibilità di accesso alla locazione e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

ANAEPA-Confartigianato Edilizia ha evidenziato la necessità di una ricognizione del patrimonio edilizio e di una pianificazione nazionale per avere una mappatura chiara e dettagliata del patrimonio esistente e comprendere il reale fabbisogno abitativo. Inoltre, alla luce delle disposizioni della cd. Direttiva Case Green, si ritiene opportuno che tale ricognizione sia inserita all’interno del Piano Nazionale di Ristrutturazione Edilizia (che ciascun stato membro ha l’obbligo di presentare alla Commissione entro il 31 dicembre 2025), così da integrarla in un quadro strategico più ampio e coerente, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e riqualificazione energetica.

Riguardo il finanziamento degli interventi, l’AC 1562 prevede la creazione di un Fondo per l’edilizia residenziale pubblica, mentre l’AC 1169 propone un meccanismo di finanziamento che coinvolge Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto di immobili destinati all’edilizia sociale. Se ben integrati, questi strumenti potrebbero rafforzare in modo decisivo la capacità di rilancio del settore, garantendo la disponibilità delle risorse necessarie e massimizzando l’impatto degli interventi.

Relativamente agli incentivi fiscali, le proposte prevedono detrazioni fiscali con possibilità di cessione del credito e agevolazioni per l’affitto e l’accesso all’abitazione: si tratta di strumenti positivi che necessitano tuttavia di adeguati sistemi di controllo e monitoraggio.

In conclusione, ANAEPA-Confartigianato Edilizia auspica che il dibattito su queste proposte possa rappresentare un’opportunità per il riordino del sistema degli incentivi fiscali in edilizia nel medio-lungo termine e per la promozione di interventi strutturali capaci di rispondere alle sfide abitative del nostro Paese.

Milano-Cortina 2026, firmato il protocollo per la sicurezza, la regolarità e la qualità del lavoro nei cantieri

“Un passo significativo per la lotta all’illegalità e la promozione della sicurezza nei cantieri legati a un evento di rilevanza internazionale come le Olimpiadi Milano-Cortina”. Così le associazioni datoriali dell’edilizia ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Ance, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai Edilizia, Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Confapi Aniem definiscono il Protocollo d’intesa per la sicurezza, la regolarità e la qualità del lavoro nei cantieri relativi alle opere e infrastrutture per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, sottoscritto oggi presso il Viminale.

“L’accordo conferma l’impegno comune della filiera delle costruzioni”, aggiungono i rappresentanti delle associazioni datoriali, “per promuovere in sinergia con le istituzioni un contesto di legalità e trasparenza, essenziale per garantire il rispetto delle normative e la tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori e per lo sviluppo economico del Paese e la competitività delle imprese”.

A siglare l’intesa i rappresentanti delle associazioni datoriali con i sindacati del settore edile (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil), la Commissione Nazionale per le Casse Edili – CNCE e il direttore della Struttura per la prevenzione antimafia, prefetto Paolo Canaparo.

Il Protocollo si inserisce nell’ambito delle Linee guida adottate dal Cipess per il contrasto alle infiltrazioni criminali nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici e prevede misure stringenti di controllo e monitoraggio dei flussi di manodopera, con l’istituzione di specifici tavoli di monitoraggio presso le prefetture e i commissariati del Governo interessati.

Tra gli obiettivi principali dell’accordo quello di rafforzare la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori nei cantieri, assicurando la corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali, nonché delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. Il Protocollo prevede inoltre l’adozione di criteri di aggiudicazione basati sulla qualità dell’offerta, con particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro e l’introduzione di misure di tutela retributiva per le lavoratrici e i lavoratori impiegati negli appalti e subappalti.

Stefano Crestini, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, ha commentato: “Ringrazio per l’opportunità di confronto anche in occasione della firma dell’accordo. Ritengo fondamentale la premessa del protocollo che pone l’attenzione sull’intero settore edile, inclusi i lavoratori autonomi, e sulla valorizzazione del sistema bilaterale. Le Olimpiadi dovranno essere un fiore all’occhiello non solo sotto il profilo atletico, ma anche per il comparto dell’edilizia in tutte le sue articolazioni. ANAEPA è pronta a collaborare attivamente sul territorio per contribuire a questa grande sfida”.

DL Salva Casa: pubblicate le Linee guida del MIT

Pubblicate integralmente le linee di indirizzo e criteri interpretativi sull’attuazione del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito,

con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2024, n. 105 (DL Salva Casa).

Presentate nel corso della riunione del Tavolo sulla Casa, a cui ha partecipato anche ANAEPA-Confartigianato Edilizia,

le linee guida sono un importante strumento a supporto degli Enti territoriali nell’attuazione delle disposizioni del DL Salva Casa.

In premessa, nel documento predisposto dal MIT viene precisato che “le disposizioni del decreto-legge sono di per sé auto-applicative

e non richiedono ulteriori interventi attuativi da parte dello Stato.

Ne deriva l’esigenza di garantire piena e tempestiva attuazione alle disposizioni in esame sull’intero territorio nazionale,

fatta salva la possibilità per la legislazione regionale di adottare norme di dettaglio

nel rispetto della ratio di ciascuna disposizione novellata dal DL Salva Casa e dei limiti del rapporto tra legislazione statale e legislazione regionale nella materia in esame”.

Il documento si articola in quattro sezioni:

  • una prima sezione dedicata alle questioni afferenti allo stato legittimo degli immobili (articolo 9-bis del Testo unico);
  • una seconda sezione dedicata alle modifiche in tema di mutamento della destinazione d’uso (articolo 10, comma 2, e 23-ter del Testo unico);
  • una terza sezione dedicata alle nuove procedure di regolarizzazione delle difformità edilizie: tolleranze costruttive ed esecutive (articolo 34-bis del Testo unico), casi particolari di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo (nuovo articolo 34-ter del Testo unico), ridefinizione della cd. doppia conformità (nuovo articolo 36-bis del Testo unico);
  • una quarta sezione dedicata alle disposizioni afferenti all’adeguamento degli standard edilizi: sottotetti (articolo 2-bis del Testo unico), edilizia libera (articolo 6 del Testo unico), certificato di agibilità (articolo 24 del Testo unico).

In relazione alle predette quattro aree di intervento, sono riportate:

  • le informazioni di inquadramento delle disposizioni del Testo unico, così come novellate dal DL Salva Casa, organizzate per sotto-paragrafi tematici;
  • un riquadro grigio, nel quale viene riportato il testo della disposizione del Testo unico oggetto di trattazione;
  • appositi riquadri, contenenti indicazioni operative e chiarimenti interpretativi, in forma di domanda e risposta.

“Noi che veniamo da lontano”, al via campagna di comunicazione della filiera delle costruzioni

“Fondamentale”, la Filiera delle Costruzioni ha presentato alla Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti” lo spot di e con Luca Zingaretti, prodotto da Indigo Film

Attraverso la storia dei monumenti, un manifesto di orgoglio e speranza, si lancia un messaggio per ricordare che siamo i protagonisti del nostro futuro, un futuro fatto di lavoro, innovazione, sostenibilità e sicurezza. 

“Noi che veniamo da lontano” non è solo uno spot, ma un invito a valorizzare il settore delle costruzioni,

attraverso una campagna di comunicazione innovativa che è stata progettata e costruita in modo autoriale con il pieno coinvolgimento creativo di Luca Zingaretti.

Per la prima volta, sotto l’ombrello di “Fondamentale”, le principali organizzazioni datoriali e sindacali (ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Ance, Fiae Casartigiani, Claai, Cna, Confapi Aniem, Legacoop Produzione e Servizi,

Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil) si sono unite con l’obiettivo comune di rilanciare e valorizzare l’intero settore per le generazioni future. 

Noi che veniamo da lontano”, diretto e interpretato da Luca Zingaretti, è stato presentato il 9 gennaio 2025 presso la Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti”, alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali e moderato da Maria Latella.

LO SPOT. La voce di Zingaretti accompagna immagini di monumenti che sono diventati simboli universali: la Reggia di Caserta, il Colosseo, la Mole Antonelliana, gli acquedotti. Capolavori che non sono solo costruzioni, ma espressioni di una cultura,

di un ingegno che ha segnato il cammino dell’umanità. E sono anche il fondamento da cui parte il nostro presente e il nostro futuro, fatto di eccellenze e competenze che il mondo ci invidia.

Le immagini delle macchine ipertecnologiche che scavano gallerie, delle tecniche all’avanguardia che trasformano la terra in infrastrutture moderne e sicure,

sono la metafora perfetta di un settore che non è mai fermo, ma che guarda sempre avanti. 

Si tratta di una testimonianza visiva di come il settore delle costruzioni, da sempre cuore pulsante della nostra economia e cultura,

stia evolvendo verso nuove sfide e opportunità, attorno a valori vecchi e nuovi: tradizione, innovazione, lavoro, sicurezza, sviluppo e sostenibilità. 

La forza emozionale di questa campagna, prodotta da Indigo Film, non è solo nei suoi contenuti, ma nel modo in cui riesce a trasmettere un senso di orgoglio collettivo e di consapevolezza per il nostro passato, senza perdere di vista l’impulso verso il futuro.

LA CAMPAGNA “Fondamentale è un invito all’azione, un’esortazione affinché il nostro patrimonio di competenze e conoscenze non venga messo da parte, ma rilanciato, dando vita a nuove opportunità per le generazioni future.

“Noi che veniamo da lontano” ci ricorda che siamo gli eredi di una tradizione che ha contribuito a scrivere la storia del mondo, ma che siamo anche i protagonisti del futuro che vogliamo costruire.

IL SETTORE. Con un valore aggiunto di quasi 100 miliardi di euro, pari al 5,3% del PIL, il settore delle costruzioni è uno dei principali pilastri economici del nostro paese.

Non solo contribuisce in modo sostanziale alla creazione di ricchezza, ma è anche un motore di crescita e sviluppo che alimenta direttamente oltre 780.000 imprese e dà lavoro a 1,7 milioni di persone.

La sua rilevanza non è soltanto economica, ma anche sociale, poiché è al centro delle dinamiche urbanistiche e infrastrutturali

che caratterizzano la vita quotidiana delle persone, dalle abitazioni agli ospedali, dalle scuole agli uffici, fino alle strade, ai ponti e agli impianti energetici.

La ricerca realizzata da Tecnè[1] per “Fondamentale” evidenzia una scarsa conoscenza del settore da parte degli italiani. Il 73,9% degli intervistati ritiene che il comparto sia percepito negativamente, un’opinione alimentata da pregiudizi radicati (63,8%), come quelli che riguardano l’età dei lavoratori dell’edilizia. Inoltre, il 54,7% del campione afferma che il settore non è adeguatamente rappresentato dai media.

La visione che prevale è quella di un mondo in cui la sicurezza non è mai garantita, i ritmi di lavoro sono eccessivi e l’ambiente non viene curato.

Una visione che non corrisponde alla realtà di un settore che, soprattutto negli ultimi anni, ha investito ingenti risorse per migliorare la sicurezza nei cantieri,

favorire l’adozione di pratiche più ecologiche e offrire condizioni di lavoro più moderne e sicure.

Per invertire questa tendenza e scardinare i pregiudizi che tanto limitano l’immagine delle costruzioni, è necessario partire da un’educazione maggiore e da un dialogo più stretto con le nuove generazioni.

La ricerca evidenzia, infatti, che l’88,1% degli intervistati ritiene che le scuole dovrebbero promuovere maggiormente le opportunità di carriera nell’edilizia. Il 60,7% degli italiani è convinto che il settore possa rappresentare un ambiente di lavoro attraente per i giovani, grazie alle opportunità di crescita professionale.

Oggi, infatti, il settore sta vivendo una trasformazione epocale, non solo per quanto riguarda i processi produttivi e tecnologici, ma anche sotto il profilo della formazione. Le competenze richieste non sono più solo tecniche, ma anche digitali e gestionali.

Le nuove generazioni hanno bisogno di vedere il settore come un mondo in cui possano crescere, in cui ci sia spazio per l’innovazione e per il miglioramento continuo.

Il 71,5% degli intervistati riconosce inoltre che il settore delle costruzioni offre opportunità di formazione e di crescita professionale,

un dato che conferma la consapevolezza della sua capacità di generare occupazione qualificata e ben remunerata.

Un altro aspetto fondamentale che emerge dai dati riguarda il ruolo strategico nella lotta contro il cambiamento climatico.

Il 69,8% degli intervistati ritiene che il settore possa contribuire in modo determinante a questa causa, riducendo l’impatto ambientale attraverso l’adozione di soluzioni eco-sostenibili

come edifici a energia zero, l’uso di materiali riciclati e la progettazione di infrastrutture verdi.

Inoltre, il 74,9% degli italiani è convinto che il settore giochi un ruolo cruciale nell’innovazione urbana delle città, contribuendo a rendere le aree urbane più moderne, vivibili e sostenibili.

Questi numeri indicano chiaramente che gli italiani sono pronti ad abbracciare un’immagine più moderna e all’avanguardia del settore delle costruzioni.

La ricerca realizzata da Tecnè suggerisce che “per migliorare la propria immagine e superare i pregiudizi che ancora lo caratterizzano,

il settore delle costruzioni deve avviare un ampio processo di comunicazione e sensibilizzazione.

In questo contesto, una strategia vincente sarebbe anche quella di collaborare maggiormente con gli istituti educativi, partecipare a eventi scolastici,

fiere del lavoro e promuovere iniziative che possano far conoscere ai giovani le opportunità di carriera offerte dal settore”.

[1] La ricerca è stata effettuata tra il 27 e il 31 maggio 2024 sulla base di un campione probabilistico di 5.000 casi, stratificato per area geografica,

rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia. Il margine di errore è pari a +- 1,4%.

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