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Tag: Edilizia

ANAC: illegittimo chiedere requisiti aggiuntivi alla SOA

Con delibera n. 430, approvata dal Consiglio di Anac del 5 novembre 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione è intervenuta sui lavori di manutenzione straordinaria (finanziamento Pnrr), messa in sicurezza ed efficientamento del sistema portuale di un’importante regione del Meridione (importo di 18.810.025 euro), chiedendo l’annullamento di tutti gli atti di gara per gravi vizi di illegittimità.

Tale richiesta di annullamento riguarda – si legge nel comunicato dell’ANAC – bando, disciplinare di gara e atti consequenziali medio tempore eventualmente adottati, “stante la presenza del vizio gravante la lex specialis”. Anac raccomanda alla stazione appaltante “in occasione della futura e successiva riedizione della procedura di gara, una rivalutazione della complessiva documentazione di gara anche alla luce degli ulteriori vizi evidenziati”.

A tal riguardo, l’Autorità ha assegnato, inoltre, un termine di 30 giorni dalla ricezione del parere per agire in conformità, “con avvertenza che, in mancanza, l’Autorità sarà legittimata ad impugnare la documentazione di gara esaminata”.

“Appare illegittima – scrive Anac nella delibera – la previsione del disciplinare di gara che prevede, in aggiunta alla certificazione SOA per gli importi precisati nel disciplinare, quale requisito di capacità economico finanziaria un ‘fatturato, maturato nei migliori tre anni del quinquennio precedente, almeno pari a cinque milioni di euro, Iva esclusa’.

In realtà, negli appalti di lavori pubblici l’attestazione SOA assolve alla funzione di dimostrare il possesso delle capacità economiche e tecniche necessarie all’esecuzione dell’opera, con la conseguenza che le Stazioni appaltanti non possono richiedere requisiti ulteriori (ad esempio fatturato e lavori analoghi). Il possesso di una adeguata attestazione SOA per la categoria dei lavori oggetto dell’affidamento è sufficiente per la dimostrazione del possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale richiesti. Il possesso di qualificazione SOA, infatti assolve ad ogni onere documentale circa la dimostrazione dell’esistenza dei requisiti di capacità tecnica e finanziaria ai fini dell’affidamento di lavori pubblici, e risponde al divieto di aggravamento degli oneri probatori in materia di qualificazione, con l’effetto che ogni ulteriore richiesta di requisiti ulteriori, a pena di esclusione, è da ritenersi illegittima.”

“L’introduzione di un requisito ulteriore, oltre a porsi in contrasto con le norme, limita la concorrenza, poiché ragionevolmente l’aumento delle condizioni di partecipazione riduce la platea dei potenziali concorrenti o comunque ne rende più complessa la partecipazione”.

Confermata per il 2025 la riduzione dei contributi previdenziali e assistenziali per il settore edile

Con il Decreto direttoriale del 29 settembre 2025, è stata confermata anche per l’anno 2025 la riduzione dei contributi previdenziali e assistenziali in favore dei datori di lavoro del settore edile nella misura dell’11,5%, in continuità con quanto previsto negli anni precedenti.

La riduzione si applica all’ammontare delle contribuzioni dovute all’INPSescluse quelle di pertinenza del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

La misura agevolativa riguarda esclusivamente gli operai impiegati a tempo pieno (40 ore settimanali) e non si applica ai lavoratori part-time né a quelli già beneficiari di altre agevolazioni contributive.

Per poter beneficiare della riduzione, le imprese devono:

  • essere in regola con il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva);
  • applicare correttamente le retribuzioni previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro;
  • non aver riportato condanne definitive per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro negli ultimi cinque anni.

Possono accedere allo sgravio i datori di lavoro classificati con i seguenti codici:

  • Codici statistici contributivi (CSC): da 11301 a 11305 per l’industria e da 41301 a 41305 per l’artigianato;
  • Codici ATECO 2007: da 412000 a 439909.

L’INPS emanerà a breve una circolare operativa con:

  • le modalità di presentazione delle domande;
  • termini per la richiesta del beneficio;
  • codici da utilizzare nel flusso UniEmens per la comunicazione dello sgravio.

Sulla misura è intervenuto il Presidente Crestini, che ha accolto positivamente la conferma del beneficio, sottolineando però la necessità di migliorarne il meccanismo:

“Si tratta senza dubbio di un provvedimento utile e positivo per le imprese del comparto edile, che continuano a fronteggiare costi crescenti e una congiuntura ancora complessa. Tuttavia, sarebbe auspicabile — ha dichiarato Crestini — che questa riduzione fosse riconosciuta in misura maggiore alle aziende che dimostrano comportamenti virtuosi in materia di sicurezza sul lavoro e riduzione degli infortuni. In prospettiva, l’INPS potrebbe valutare un incremento della percentuale di sgravio per queste imprese, premiando chi investe con continuità nella tutela dei lavoratori e nella prevenzione.”

Link al Decreto direttoriale del 29 settembre 2025

Pubblicato sul portale CNEL il CCNL Edilizia Artigianato e PMI

È stata pubblicata sul portale del CNEL la stesura definitiva e armonizzata Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane e delle e delle piccole e medie imprese industriali dell’edilizia e affini del 20 maggio 2025, sottoscritto da ANAEPA-Confartigianato Edilizia insieme alle altre organizzazioni datoriali e sindacali il 15 ottobre us.

Il contratto è identificato con il codice CNEL F015 ed in vigore fino al 30 settembre 2028.

Cos’è il CNEL

Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) è un organo costituzionale italiano che svolge funzioni consultive in materia economica e sociale. Tra i suoi compiti principali c’è la raccolta, classificazione e pubblicazione dei contratti collettivi di lavoro, rendendoli accessibili e trasparenti per cittadini, imprese e istituzioni.

Come consultare il CCNL sul sito CNEL

Per visualizzare il testo del contratto:

  1. entrare nella sezione Archivio Contratti Collettivi del CNEL: Ricerca CCNL.
  2. nella maschera di ricerca, selezionare il settore “Edilizia” e cerca il contratto tramite il codice CNEL F015.
  3. Una volta selezionato, è possibile accedere a tutte le versioni disponibili del contratto, inclusi gli accordi di rinnovo e i testi definitivi.

Link al sito CNEL: Stesura definitiva del CCNL per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese industriali dell’edilizia e affini del 20 maggio 2025

Firmata la stesura definitiva del Ccnl Edilizia Artigianato

Le Associazioni artigiane dell’edilizia – in primis Anaepa-Confartigianato Edilizia – e le Organizzazioni sindacali firmatarie comunicano di aver sottoscritto lo scorso 15 ottobre 2025 la stesura definitiva del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i lavoratori delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese industriali dell’edilizia e affini. Una firma storica, giunta a diciassette anni dopo l’ultima stesura del testo armonizzato, che coinvolge migliaia di imprese artigiane delle costruzioni su tutto il territorio nazionale.

L’intesa è frutto di un lungo e complesso percorso di confronto e armonizzazione tra le parti sociali, mira a garantire stabilità contrattuale, promuovere condizioni di lavoro eque e sostenibili e rafforzare la competitività del tessuto produttivo artigiano nazionale. Il testo del CCNL armonizza il testo del Ccnl 23 luglio 2008 integrandolo con gli accordi di rinnovo del 16 dicembre 2010, del 24 gennaio 2014, del 30 gennaio 2020, del 4 maggio 2022 e del 20 maggio 2025.

Stefano Crestini, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, ha espresso profonda soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo e ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo. “Credo sia importante sottolineare che il contratto non è soltanto uno strumento tecnico o un mezzo per monetizzare il lavoro. Per noi rappresenta un elemento di equità sociale: è attraverso il contratto che organizziamo gran parte della nostra vita lavorativa e quella dei nostri dipendenti. È, in sostanza, uno strumento che genera benessere e beneficio per l’intero Paese. L’attività di rinnovo del contratto va oltre la contrattazione: la consideriamo un’attività che contribuisce al bene comune e al futuro della collettività, che nel nostro piccolo sentiamo di rappresentare. L’auspicio è che chi verrà dopo di noi possa proseguire su questa strada, anzi migliorandola, perché il CCNL rappresenta uno strumento vitale per il futuro e la crescita del comparto edile.”

Siglati due accordi nel settore edile su welfare e riduzione dei costi per le imprese

In data 8 ottobre 2025, le Parti Sociali dell’edilizia hanno sottoscritto due accordi di rilievo in materia di gestione amministrativa, tutela dei lavoratori e contribuzione di settore.

Il primo accordo approva il documento tecnico relativo alla Denuncia Unica Edile (DUE),

che costituirà il riferimento operativo per tutte le Casse Edili ed Edilcasse in vista dell’entrata in vigore della nuova disciplina sulla trasferta nazionale.

Pur confermando l’obbligo di denuncia per singolo cantiere, vengono individuate le condizioni specifiche che consentono l’indicazione di un “cantiere generico”.

È stata inoltre definita la costituzione dell’anagrafica impiegati, affidata alla CNCE, finalizzata alla gestione della sanità integrativa

e della previdenza complementare per il personale impiegatizio, in attuazione di quanto previsto dal rinnovo contrattuale.

Il secondo accordo prevede l’attivazione di nuove prestazioni sociali a favore dei lavoratori, finanziate attraverso il Fondo Nazionale Prepensionamento. Le misure includono:

  • contributi allo studio per i figli di operai edili deceduti a seguito di infortunio sul lavoro;
  • prestazioni straordinarie per operai affetti da gravi patologie che, superato il periodo di comporto, necessitino di un’aspettativa fino a sei mesi;
  • contributo straordinario per il sostegno all’affitto o all’acquisto dell’abitazione.

“Esprimo grande soddisfazione per il risultato raggiunto,” ha dichiarato il Presidente Crestini.

“Questi accordi rappresentano un esempio concreto di dialogo costruttivo tra le Parti Sociali, volto a rafforzare il sistema bilaterale e a rispondere con efficacia alle esigenze di imprese e lavoratori.”

Dal punto di vista contributivo, è stata concordata la riduzione del 15% delle aliquote regionali del contributo APE, con decorrenza dal 1° ottobre 2025.

Inoltre, per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2026 e il 31 dicembre 2027, è prevista la sospensione del contributo dello 0,10% a carico dei datori di lavoro 

destinato al Fondo Incentivo Occupazione, con mantenimento delle prestazioni previste.

Tra le novità introdotte, si segnala anche l’istituzione di un sistema di premialità annuale rivolto a imprese e lavoratori.

Il riordino della normativa sull’edilizia sia una vera riforma per qualità e sicurezza

Il riordino e l’aggiornamento della disciplina dell’edilizia e della pianificazione urbana siano l’occasione per una vera riforma di sistema per favorire e migliorare la competitività delle imprese, la qualità della vita urbana, la sicurezza e la sostenibilità ambientale. È quanto hanno sottolineato Confartigianato e Cna in audizione alla Commissione ambiente della Camera sulle due proposte di legge di delega al governo per l’aggiornamento della normativa sull’edilizia.

Le due organizzazioni condividono i principi delle due proposte quali semplificazione, chiarezza normativarigenerazione urbana, contenimento del consumo di suolo, sostenibilità, innovazione e prossimità e rilevano che la riforma deve garantire certezza delle regole, tempi rapidi e riduzione del contenzioso.

Confartigianato e Cna auspicano che le due proposte confluiscano in un unico testo e indicano la necessità di definire una chiara ripartizione di competenze tra governo centrale e territori scongiurando frammentazioni e conflitti di competenza (oggi esistono oltre 8mila regolamenti edilizi comunali con regole diverse).

Nell’ambito della riforma le due organizzazioni ribadiscono l’esigenza di garantire qualità degli interventi, sicurezza nei cantieri e legalità diffusa.

Infine, il riordino normativo deve sancire il principio di proporzionalità degli oneri amministrativi distinguendo con chiarezza tra grandi opere e interventi minori, prevedendo, per quest’ultimi, procedure snelle e digitalizzate, basate su autocertificazioni e controlli ex post, assicurando tracciabilità delle attività e tutela dell’interesse pubblico.

35° anniversario EBC: Piccoli costruttori, grande impatto locale. Le microimprese al centro della riqualificazione energetica

La Confederazione Europea dei Costruttori (EBC) ha concluso nei giorni scorsi le celebrazioni per il suo 35° anniversario presso il Comitato Economico e Sociale Europeo con una conferenza di alto livello, durante la quale è stato presentato lo studio “Le microimprese edili dell’UE: verso gli obiettivi climatici del 2040” realizzato da Climact. Il messaggio condiviso da decisori politici, partner sociali e attori del mercato è stato chiaro: l’Europa potrà raggiungere i suoi obiettivi climatici solo se le imprese edili più piccole potranno contribuire pienamente.

Contesto dello studio: Le microimprese rappresentano il 94% delle aziende edili nell’UE, impiegano il 46% della forza lavoro del settore, ma generano solo il 31% del valore aggiunto—dimostrando che il loro potenziale è ancora inespresso. Quasi il 75% del patrimonio edilizio dell’UE è inefficiente dal punto di vista energetico, mentre il tasso di riqualificazione energetica è fermo all’1% annuo. Per raggiungere gli obiettivi del 2050, tale tasso dovrebbe salire al 3–4% annuo, pari a circa 23.000 abitazioni al giorno. Le ristrutturazioni profonde sono ancora rare; i volumi attuali sono insufficienti, evidenziando la necessità di aumentare sia gli interventi graduali che quelli completi.

Climact individua 4 fattori che stanno trasformando la struttura del mercato della riqualificazione residenziale:

  • la crescente necessità di ristrutturazioni energetiche profonde;
  • sportelli unici per sostenere e stimolare la crescita del mercato;
  • soluzioni individuali e collettive per il riscaldamento, la ventilazione e la climatizzazione puliti, per abitazioni salubri;
  • materiali ecologici e pratiche circolari.

Secondo lo studio, le microimprese edili possono contare su punti di forza chiave: competenze specialistiche; relazioni di fiducia con i clienti; agilità e flessibilità; radicamento locale. Tutti elementi cruciali per rimanere centrali e prosperare. Tuttavia, potrebbero dover adattare il proprio modello operativo, strutturando collaborazioni per aumentare la capacità produttiva conciliando artigianato e industrializzazione; adottando processi snelli focalizzati sul valore finale per il cliente e sulla replicabilità; e implementando soluzioni digitali semplici per una diffusione capillare e una facile partecipazione al mercato. Inoltre, per aumentare e qualificare la forza lavoro—una sfida storica del settore—le microimprese edili avranno bisogno di un supporto su misura per migliorare il reclutamento, l’accesso alla formazione e valorizzare lo spirito imprenditoriale.

I ricercatori evidenziano i seguenti strumenti pratici:

  • combinazioni politiche prevedibili;
  • finanziamenti accessibili per ristrutturazioni profonde e graduali;
  • sportelli unici inclusivi per le microimprese;
  • investimenti in competenze e salute e sicurezza sul lavoro;
  • metodi industrializzati in sinergia con il valore artigianale.

L’eurodeputata Isabelle le Callennec (PPE, Francia) ha dichiarato: “Il ruolo centrale delle microimprese edili nella riqualificazione energetica europea è innegabile. Estendendo questa osservazione alle sfide dell’edilizia sostenibile e accessibile, attualmente prioritarie a Bruxelles, gli strumenti europei potrebbero offrire un reale sostegno ai comuni e alle piccole imprese locali. Dobbiamo lavorare insieme su questo fronte.”

L’eurodeputato Marcos Ros Sempere (S&D, Spagna) ha aggiunto: “Affrontare la crisi abitativa nell’UE deve essere una priorità nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, includendo la sfida della riqualificazione energetica. La Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici è uno strumento potente che richiede sforzi finanziari da parte di attori pubblici e privati per permettere alle microimprese edili e ai loro lavoratori di raggiungere obiettivi ambiziosi.”

Con una sala gremita, che ha visto la partecipazione di rappresentanti della Commissione Europea (DG Occupazione e DG Energia), organizzazioni datoriali, sindacati, proprietari immobiliari e architetti, oltre a numerose federazioni nazionali membri dell’EBC, il Presidente dell’EBC Jean-Christophe Repon ha concluso: “Oggi abbiamo posto un test semplice alla politica europea: se un’impresa da due a nove persone può accedere al mercato, ai finanziamenti e alla formazione di cui ha bisogno, l’Europa potrà aumentare e migliorare la riqualificazione su larga scala — con posti di lavoro di qualità in ogni comunità.”

Emergenze climatiche: nuove indicazioni INPS per la CIGO

Con la recente circolare n. 121/2025, l’INPS ha fornito le istruzioni applicative dell’art. 10bis, comma 1, introdotto in sede di conversione in legge (L. 1° agosto 2025, n. 113) del DL 92/25, riguardante i trattamenti di Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) per la tutela dei lavoratori in caso di emergenze climatiche.

In particolare, le imprese dei settori edile, lapideo ed escavazione, nel il periodo compreso dal 1° luglio al 31 dicembre 2025, possono richiedere la CIGO in caso di sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa dovute a eventi climatici eccezionali, come le ondate di calore, senza che tali periodi vengano conteggiati nel limite massimo previsto di 52 settimane nel biennio mobile.

Inoltre, per le richieste legate a eventi oggettivamente non evitabili (EONE):

  • non è dovuto il contributo addizionale, come previsto dall’art. 13, comma 3, del D.lgs. n. 148/2015;
  • non è richiesto il requisito dei 30 giorni di anzianità lavorativa presso l’unità produttiva;
  • la domanda deve essere presentata entro la fine del mese successivo all’inizio dell’evento che ha causato la sospensione o riduzione dell’attività.

La circolare include anche gli allegati tecnici con l’elenco dei codici ATECO interessati e le istruzioni per la compilazione dei flussi UNIEMENS e UNICIG, rispettivamente per il conguaglio dei trattamenti anticipati e per il pagamento diretto da parte dell’INPS.

Superbonus 2025: operativo il nuovo modello per la comunicazione delle opzioni

È entrato in vigore l’8 settembre 2025 il nuovo modello per la comunicazione delle opzioni di sconto in fattura e prima cessione del credito relative alle spese sostenute nel 2025 per interventi agevolati con Superbonus. Il modello, approvato con il Provvedimento n. 321370 del 7 agosto 2025 dell’Agenzia delle Entrate, recepisce le modifiche normative introdotte dal Decreto-legge n. 11/2023 e dal successivo DL n. 39/2024 (convertito in legge n. 67/2024), che hanno rimodulato il perimetro delle agevolazioni edilizie. Restano valide gli effetti delle comunicazioni inviate fino al 7 settembre 2025 utilizzando la precedente versione del modello e delle relative specifiche tecniche.

Il nuovo modello dovrà essere utilizzato esclusivamente per interventi rientranti nel Superbonus, in quanto non è più consentito esercitare le opzioni alternative alla detrazione per la generalità dei bonus edilizi. Sono escluse, tra le altre, le spese relative a Ecobonus ordinario, Bonus casa, Bonus facciate, Bonus barriere architettoniche e Sismabonus ordinario.

Le comunicazioni dovranno essere trasmesse entro il 16 marzo 2026. Non è più prevista la possibilità di avvalersi della cosiddetta remissione in bonis, che in passato consentiva di sanare ritardi o errori sostanziali nella trasmissione.

Il nuovo modello introduce anche modifiche tecniche e semplificazioni: sono stati eliminati i campi relativi alla cessione delle rate residue, non più consentita dal 29 maggio 2024, e sono stati rimossi riferimenti a interventi non più agevolabili. Restano invece confermate le regole operative per la trasmissione telematica, l’obbligo di visto di conformità e asseverazioni tecniche, e la possibilità di esercitare l’opzione in corrispondenza degli stati di avanzamento lavori (SAL), nel limite di due per intervento, ciascuno pari ad almeno il 30% dell’opera.

Il credito d’imposta maturato potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite modello F24. Le ulteriori cessioni sono consentite solo tra soggetti qualificati (banche, assicurazioni, intermediari finanziari), con limiti precisi sul numero di passaggi.

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