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Tag: Edilizia

Emergenza climatica e sicurezza sul lavoro: firmato il Protocollo Quadro tra le Parti Sociali

Lo scorso 2 luglio è stato sottoscritto tra le Parti Sociali il Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro, con l’obiettivo di promuovere buone pratiche volte a prevenire infortuni e malattie professionali connesse alle condizioni climatiche estreme.

Il Protocollo nasce dalla volontà di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in un contesto climatico sempre più critico. L’adozione del documento è il risultato di un percorso concertativo avviato nell’ambito degli incontri promossi dal Ministero del Lavoro, che ha ricevuto formale richiesta dalle Parti Sociali di recepire il Protocollo e supportarne l’efficacia.

ANAEPA-Confartigianato Edilizia ha accolto con favore la sottoscrizione del Protocollo, che affronta in modo organico l’impatto degli eventi climatici estremi sulle condizioni di lavoro, valorizzando la contrattazione collettiva a livello nazionale, territoriale e aziendale. Il documento conferma il quadro regolatorio previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 in materia di valutazione dei rischi, evitando così interventi legislativi che avrebbero potuto penalizzare i datori di lavoro per eventi non imputabili alla loro responsabilità.

In tale direzione si inserisce anche il rinnovato CCNL Edilizia Artigianato, che all’allegato I prevede espressamente la possibilità di rimodulare l’orario di lavoro in caso di avversità atmosferiche, al fine di garantire la massima tutela della salute dei lavoratori.

Il Protocollo quadro potrà essere declinato in accordi attuativi settoriali, territoriali o aziendali, al fine di individuare misure condivise per la prevenzione dei rischi legati alle emergenze climatiche. Tali interventi potranno fungere da riferimento per le autorità locali nell’adozione di provvedimenti emergenziali, contribuendo a una gestione unitaria e coerente delle emergenze.

Le Parti Sociali hanno inoltre richiesto al Ministero del Lavoro di sostenere l’efficacia del Protocollo attraverso misure concrete, tra cui:

il ricorso automatico agli ammortizzatori sociali in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per eventi climatici estremi;il supporto al sistema produttivo per la rimodulazione degli orari di lavoro, anche in presenza di ordinanze locali (es. ordinanze antirumore); la tutela delle imprese da responsabilità legate a ritardi nella consegna dei lavori dovuti all’osservanza di ordinanze pubbliche o protocolli attuativi.

In tale contesto, si segnala che l’INPS ha pubblicato il Messaggio n. 2130 del 3 luglio 2025, contenente le istruzioni operative per l’accesso ai trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) in caso di emergenza climatica. Il messaggio chiarisce, tra l’altro, che le temperature percepite superiori ai 35°C, anche se non effettivamente registrate, possono giustificare la richiesta di CIGO, qualora le condizioni di lavoro lo rendano necessario.

Protocollo quadro

In Lombardia ordinanza per stop ai cantieri dalle 12.30 alle 16 in caso di caldo record

L’ordinanza riguarda cantieri edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche

Il presidente di Regione LombardiaAttilio Fontana, ha firmato un’ordinanza urgente finalizzata a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti alle alte temperature. La decisione dopo una riunione con le organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro, convocata lunedì 30 giugno dall’assessore al Welfare, Guido Bertolaso.

L’ordinanza, in vigore dalle 00.01 di mercoledì, 2 luglio, e fino al 15 settembre 2025, disciplina il divieto di attività lavorativa all’aperto tra le 12.30 e le 16 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche, limitatamente ai giorni in cui la mappa giornaliera pubblicata quotidianamente su questo sito  riferita a: ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’ ore 12, segnali un livello di rischio ‘ALTO‘.

Per verificare se l’area di lavoro rientra tra le zone dichiarate a rischio ALTO bisogna controllare sull’apposito portale https://app.worklimate.it/ordinanza-caldo-lavoro

Nell’ordinanza si richiama inoltre l’importanza delle ‘Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare’, approvate dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome e che costituiscono una sintesi dei vari documenti emanati dalle Regioni e PPA, tra cui la Lombardia.

Il divieto non si applica alle pubbliche amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio, ai loro appaltatori, agli interventi di protezione civile e di salvaguardia della pubblica incolumità.

La violazione delle disposizioni comporta sanzioni secondo quanto previsto dall’art. 650 del codice penale, fatta salva l’applicazione di eventuali reati più gravi.

Per tutti gli approfondimenti si rimanda al testo dell’Ordinanza.

ANAEPA-Confartigianato Edilizia protagonista della riunione sul Piano Casa con il Ministro Salvini

Si è svolta lo scorso 17 giugno presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la quinta riunione del tavolo tecnico sul Piano Casa, presieduta dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro Matteo Salvini. A rappresentare ANAEPA Confartigianato Edilizia è intervenuto il Segretario Nazionale, Ing. Daniela Scaccia.

L’incontro, che ha visto la partecipazione di enti e associazioni di categoria, ha confermato un approccio collaborativo nella definizione delle politiche abitative nazionali.

Durante la riunione sono state illustrate le novità del Piano Casa Italia, un programma strategico volto a contrastare il disagio abitativo, rilanciare le politiche abitative e riorganizzare l’offerta esistente.

Per la fase di avvio e sperimentazione del Piano sono stati destinati i primi 660 milioni di euro.

Gli obiettivi chiave del Piano Casa Italia includono: 

  • riorganizzazione del sistema di social housing e delle Aziende Casa; 
  • promozione di modelli innovativi di finanziamento dei progetti di social housing, fondati sulla integrazione tra risorse pubbliche e private; 
  • creazione di soluzioni abitative flessibili, fondate sulla commistione di edilizia residenziale e sociale, e integrate nella città; 
  • definizione di modelli edilizi di social housing idonei a fornire una risposta alle esigenze di gestione dei bisogni sociali anche da parte del Terzo Settore.

Inoltre, sono stati presentati gli esiti della consultazione sulla revisione del Testo Unico dell’Edilizia. L’obiettivo è semplificare e chiarire le norme edilizie attraverso una legge delega che mira a: 

  • integrare la disciplina edilizia e delle costruzioni, in coordinamento con la disciplina dei beni culturali e urbanistica; 
  • adeguare il testo unico al riparto di competenze tra Stato e Regioni; 
  • semplificare i procedimenti amministrativi anche grazie alla digitalizzazione; 
  • riordinare gli interventi edilizi e i relativi procedimenti, tenuto conto del relativo impatto sul territorio; 
  • garantire certezza ai tempi di rilascio o formazione dei titoli abilitativi; 
  • semplificare le modalità di attestazione dello stato legittimo dell’immobile; 
  • sostenere e accompagnare la rigenerazione urbana con semplificazioni e incentivi regolatori.


Il ministro Salvini ha ribadito l’impegno del Governo a modernizzare il settore edilizio e a proseguire il dialogo con tutti gli attori per un’attuazione rapida ed efficiente delle riforme, a favore di cittadini e famiglie.

Il Segretario Nazionale di ANAEPA Confartigianato Edilizia, Daniela Scaccia, ha espresso apprezzamento per l’approccio partecipativo adottato dal Ministero e ha sottolineato l’importanza di: – valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese del comparto, – promuovere la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, – garantire certezza normativa e semplificazione amministrativa.

“Accogliamo con favore – ha sottolineato – l’avvio di un percorso condiviso per la riforma del settore edilizio. È fondamentale che le nuove norme siano costruite ascoltando le esigenze di chi opera quotidianamente nei cantieri, per favorire investimenti, occupazione e qualità urbana. 

Sensibilizziamo il Ministero sulla previsione di una rigenerazione urbana integrata che tenga conto anche della valorizzazione degli opifici dismessi, un passo importante per la valorizzazione del territorio e la sua rinascita. Fondamentale l’intervento normativo sul testo unico dell’edilizia e prezioso il lavoro che il ministero sta portando avanti.

È essenziale evidenziare le opportunità che questo processo offre alle piccole imprese, soprattutto nel campo delle manutenzioni programmate, favorendo interventi strategici che coniughino sostenibilità, innovazione, crescita economica e cura del patrimonio edilizio”_

ANAEPA continuerà a fornire il proprio contributo tecnico e propositivo nei prossimi incontri, con l’obiettivo di costruire un sistema edilizio moderno, sostenibile e a misura di impresa.

Caro materiali e appalti: le modalità di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche

Con decreto del 8 maggio 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio scorso,

il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state definite le modalità operative e condizioni di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche (articolo 26, comma 6-quater, del Decreto-legge 50/2022).

Il provvedimento è in attuazione della Legge di bilancio 2025 (art. 1, comma 532, L. 207/2024) che ha prorogato il meccanismo di aggiornamento dei prezzi di cui all’articolo 26 del DL 50/2022, cd DL “Aiuti”,

anche ai lavori eseguiti o contabilizzati nel 2025, per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, con riguardi agli appalti pubblici di lavori.

La Legge di Bilancio 2025, nel modificare l’art. 26, comma 6-quater, del DL.50/2022, ha previsto quale limite massimo di spesa per l’operatività del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche,

uno stanziamento “di 300 milioni di euro per l’anno 2025 e di 100 milioni di euro per l’anno 2026”.

L’accesso al Fondo è previsto per:

  • Appalti pubblici di lavori, inclusi affidamenti a contraente generale e accordi-quadro, aggiudicati sulla base di offerte presentate entro il 31 dicembre 2021, per lavorazioni eseguite, contabilizzate o annotate nel libretto delle misure tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2025;
  • Accordi-quadro di lavori aggiudicati con offerte presentate tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023, che non abbiano accesso al “Fondo opere indifferibili” (art. 26, comma 7, DL Aiuti), per lavorazioni eseguite o annotate nel medesimo periodo (1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2025);
  • Appalti e accordi-quadro delle società del Gruppo Ferrovie dello Stato, ANAS e altri soggetti operanti nei settori speciali che non utilizzano prezzari regionali;
  • Contratti affidati a contraente generale da Ferrovie dello Stato e ANAS, in essere alla data di entrata in vigore del DL Aiuti, per opere in corso di esecuzione: in questi casi, è previsto un incremento del 20% sugli importi delle lavorazioni eseguite e contabilizzate tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025.

Le istanze devono essere inviate tramite la piattaforma https://adeguamentoprezzi.mit.gov.it, rispettando le seguenti finestre temporali:

  • 1ª finestra: dal 1° al 31 luglio 2025, per lavorazioni eseguite tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2025;
  • 2ª finestra: dal 1° al 28 febbraio 2026, per lavorazioni eseguite tra il 1° giugno e il 31 dicembre 2025.

Ogni istanza deve contenere informazioni dettagliate sul contratto, sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle risorse disponibili e sull’importo richiesto.

Il Ministero esaminerà le istanze ricevute entro i seguenti termini: il 31 ottobre 2025 per le istanze presentate dal 1° luglio 2025 al 31 luglio 2025 (I finestra); il 31 maggio 2026 per le istanze presentate dal 1° febbraio 2026 al 28 febbraio 2026 (II finestra).

Il MIT deciderà cumulativamente secondo l’ordine cronologico delle domande, emanando decreti direttoriali adottati nei termini indicati, solo laddove le risorse siano disponibili. Il trasferimento delle somme riconosciute avverrà entro 90 giorni dall’adozione dei decreti, nel rispetto del limite massimo di spesa previsto.

Sicurezza sul lavoro: in G.U. l’accordo Stato-Regioni 17 aprile 2025

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 119 del 24 maggio 2025 entra in vigore il nuovo Accordo Stato Regioni 17 aprile 2025

che ridefinisce in maniera organica la disciplina della formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,

in attuazione dell’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008, sostituendo integralmente i precedenti Accordi del 21 dicembre 2011 e del 7 luglio 2016.

L’Accordo si pone l’obiettivo di semplificare, razionalizzare e rafforzare la qualità della formazione, introducendo nuove regole per soggetti formatori, modalità didattiche, requisiti dei docenti, e tracciabilità dei percorsi.

Un punto di particolare rilievo dell’accordo riguarda la formazione dei Datori di Lavoro che intendono assumere direttamente i compiti di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (DL-RSPP).

L’Accordo riconferma questa possibilità, ma ridefinisce il percorso formativo in due fasi: un modulo comune di otto ore, valido per tutti i settori,

seguito da moduli tecnico-integrativi la cui durata varia da 12 a 16 ore in funzione del codice ATECO (per esempio, 16 ore per agricoltura e costruzioni, 12 ore per pesca o sanità residenziale).

La verifica finale dell’apprendimento e il rilascio di un attestato con validità nazionale restano elementi imprescindibili.

È previsto, inoltre, che tutto il percorso venga concluso entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del nuovo Accordo:

i Datori di Lavoro che abbiano già seguito corsi conformi avranno riconosciuto il loro percorso e potranno aggiornarsi secondo le nuove regole a partire dalla data di completamento precedente.

Tra le altre novità introdotte nell’accordo si segnala:

  • Testo unico per la formazione
    Tutti i percorsi formativi — lavoratori, preposti, dirigenti, datori di lavoro, RSPP/ASPP e coordinatori — sono riuniti in un unico “testo base”, che definisce in modo omogeneo contenuti minimi, modalità di erogazione, durata, verifica e aggiornamento.

  • Categorie di soggetti formatori e repertorio nazionale
    Vengono chiaramente definite tre tipologie di enti abilitati alla formazione (istituzionali; accreditati a livello regionale; organismi paritetici, fondi interprofessionali e parti sociali) ed è istituito presso il Ministero del Lavoro un repertorio nazionale per assicurarne trasparenza e controllo.

  • Progetto formativo e progettazione didattica
    Ogni corso richiede un progetto formativo dettagliato, con obiettivi, contenuti, metodologie, tempi, modalità di verifica dell’apprendimento e criteri per il rilascio dell’attestato.

  • Modalità di erogazione flessibili e disciplinate
    È confermata la possibilità di svolgere la formazione in: presenza, videoconferenza sincrona, e-learning (solo per le parti di aggiornamento e nei casi previsti), modalità mista. Per ciascuna modalità sono precisate condizioni e limiti, a garanzia di efficacia e qualità.

  • Verifica finale obbligatoria
    Tutti i percorsi si concludono con una prova di apprendimento documentata da verbale: obbligatoria anche per i corsi generali rivolti ai lavoratori.

  • Durata e contenuti di formazione generale e specifica
    • Formazione generale: minimo 4 ore, credito formativo permanente;
    • Formazione specifica: 4, 8 o 12 ore in base alla classe di rischio (basso, medio, alto), con aggiornamenti periodici che garantiscono l’adeguatezza ai rischi effettivi dell’azienda.

  • Archiviazione e tracciabilità decennali
    Il “fascicolo del corso” — registro presenze, elenco docenti, verbali di verifica, progetti e attestati — deve essere conservato per almeno 10 anni, anche in formato digitale.

Per agevolare la transizione al nuovo sistema e non interrompere i percorsi formativi in corso, l’Accordo prevede specifiche misure transitorie:

  • fino a dodici mesi dall’entrata in vigore sarà possibile avviare corsi secondo i vecchi Accordi del 2011 e del 2016 (nonché secondo l’Allegato XIV previgente al D.Lgs. 81/2008);
  • i Datori di Lavoro destinati al DL-RSPP dovranno completare il loro iter formativo entro ventiquattro mesi;
  • per i lavoratori, dirigenti e preposti si riconosce automaticamente il credito formativo già acquisito;
  • nel caso dei preposti, se la formazione supera i due anni di anzianità al momento dell’entrata in vigore, sarà necessario un aggiornamento entro dodici mesi.

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Patente a crediti e appalti: obbligo o alternativa? Il TAR fa chiarezza

Con la sentenza 8 maggio 2025, n. 3670, il Tar Campania ha fornito importanti chiarimenti in merito alla legittimità del possesso della patente a crediti quale requisito di partecipazione alle gare pubbliche, ai sensi dell’art. 29, comma 19, del D.L. n. 19/2024.

La normativa vigente prevede che le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili – come definiti dall’art. 89 del d.Lgs. n. 81/2008 – siano tenuti al possesso della patente a crediti. Tuttavia, tale obbligo non si applica alle imprese in possesso di attestazione SOA di classifica pari o superiore alla III, che costituisce requisito alternativo.

Nel caso in oggetto, un operatore economico ha impugnato un bando per un appalto, contestando la clausola che imponeva il possesso della patente a crediti anche ai membri di RTI, consorzi o reti. Secondo il ricorrente, tale requisito:

  1. Non era pertinente, poiché l’appalto non rientrava nei cantieri temporanei o mobili;
  2. Avrebbe dovuto essere sostituibile con la SOA di classifica III o superiore, come previsto dal d.Lgs. 81/2008;
  3. Violava i principi di proporzionalità, ragionevolezza, par condicio e favor partecipationis.

Il TAR ha ritenuto infondato il ricorso, confermando la legittimità della clausola del bando di gara che richiedeva il possesso della patente a crediti, ritenendo tale previsione coerente con la natura delle attività previste dall’appalto, riconducibili ai cantieri temporanei o mobili.

Nella sentenza è stato ribadito che il possesso della SOA di classifica III o superiore costituisce un’alternativa legittima alla patente a crediti, come previsto dall’art. 27, comma 15, del medesimo decreto legislativo.

Il TAR ha inoltre dichiarato inammissibile la censura relativa all’obbligo di sopralluogo, ritenendolo un adempimento strumentale alla corretta formulazione dell’offerta e non una clausola immediatamente escludente.

Infine, è stata ritenuta inammissibile anche la doglianza sulla mancata applicazione dei CAM, in quanto la ricorrente non ha dimostrato un interesse concreto e attuale, né ha fornito elementi tecnici a supporto della propria tesi.

Borse di Studio Sanedil per studi in ambito medico/sanitario


Sanedil, il Fondo Sanitario per i lavoratori dell’Edilizia,
 conferma anche per l’anno 2025 il proprio impegno a favore della formazione universitaria in ambito medico-sanitario, pubblicando il nuovo Bando per l’assegnazione di borse di studio, con riferimento all’anno accademico 2023/2024, riservato ai lavoratori iscritti e ai loro figli fiscalmente a carico.

Per offrire un sostegno ancora più ampio e inclusivo a chi ha scelto di investire sulla propria formazione, il Fondo Sanedil ha deciso di aumentare il numero delle borse di studio a disposizione, che passano dalle 36 previste nell’edizione 2024 alle 76 messe in palio dal nuovo bando.

La suddivisione delle borse di studio è la seguente:

  • n° 6 borse di studio di  5.000,00 ciascuna, per il conseguimento di laurea magistrale a ciclo unico o di laurea magistrale;
  • n° 5 borse di studio di  3.000,00 ciascuna, per il conseguimento di laurea triennale;
  • n° 65 borse di studio di  1.000,00 ciascuna, a copertura parziale delle spese per la frequenza di corsi di studio universitari.

Possono partecipare alla selezione coloro che, nell’anno accademico 2023/2024, hanno conseguito un titolo di laurea o frequentato con profitto corsi di studio presso Atenei pubblici.

Le domande dovranno essere inviate (anche da un indirizzo di posta elettronica non certificato) esclusivamente all’e-mail fondosanedil@pec.it dalle ore 00:01 del 3 giugno 2025 fino alle ore 23:59 del 30 giugno 2025.

Per tutte le informazioni è possibile consultare il bando integrale dove sono disponibili tutti i requisiti e le modalità di partecipazione.

Segnali di resilienza nell’edilizia, locomotiva della ripresa: +44,5% valore aggiunto in 5 anni

L’attività nelle costruzioni manifesta una maggiore resilienza rispetto alle attese, grazie al recupero del potere di acquisto delle famiglie e agli interventi del PNRR. Nelle previsioni di aprile della Banca d’Italia nel 2025 gli investimenti in costruzioni tornano in territorio positivo (+0,2%), con una revisione al rialzo rispetto alle previsioni di dicembre (-3,3%). Nel 2024 l’attività edilizia è stata sostenuta dalla crescita dell’8,6% degli investimenti in fabbricati diversi dalle abitazioni e altre opere, un aumento in larga parte attivato dalla spesa del PNRR.

L’edilizia ha sostenuto la ripresa post-pandemia in Italia. Tra il 2019 e il 2024 il valore aggiunto in Italia è salito del 6,1% grazie alla forte spinta delle costruzioni che hanno visto una crescita del +44,5% del valore aggiunto, a fronte di una stagnazione (-0,6%) nella media europea del settore.

I dati territoriali su valore aggiunto e struttura del sistema imprenditoriale del settore è contenuta nell’Appendice statistica “Artigianato: valore aggiunto delle Costruzioni e imprese, addetti e dipendenti dell’Edilizia per regione e provincia” che integra il Report ‘2025, le prospettive per l’edilizia’.

In chiave territoriale, il valore aggiunto delle Costruzioni cresce dell’8,2% nel 2023, ultimo anno per cui sono disponibili i dati a livello regionale. La performance delle Costruzioni risente in particolare del maggiore dinamismo di Centro e Mezzogiorno. In particolare, si segnalano crescite a doppia cifra per Lazio con il +13,1%, Abruzzo con il +12,9%, Trentino-Alto Adige con il +12,3%, Marche con il +10,7%, Valle d’Aosta con il +10,1% e Basilicata con il +10,0%.

È di grande rilevanza il contributo dell’artigianato al valore aggiunto nelle Costruzioni, che nel 2021 presenta una quota del 31,0%. A livello territoriale il peso dell’artigianato sul valore aggiunto delle Costruzioni supera un terzo nelle regioni Valle d’Aosta (50,0%), Liguria (41,0%), Trentino-Alto Adige (35,9%), Puglia (35,8%), Lazio (35,4%), Sardegna (34,8%), Abruzzo (34,3%) e Piemonte (34,3%). A livello provinciale la quota dell’artigianato supera il 40% a Rieti (47,9%), Imperia (47,4%), Livorno (44,3%), Savona (43,2%), Viterbo (42,2%), L’Aquila (41,6%), Trento (41,6%), Trieste (41,5%), Lecce (40,9%), Frosinone (40,8%), Vercelli (40,7%), Benevento (40,6%) e Brindisi (40,3%).

Le sfide della direttiva green – Le prospettive del settore edilizio sono caratterizzate dall’evoluzione degli interventi sugli edifici per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risparmio energetico necessari per contrastare gli effetti del cambiamento climatico come evidenziato nell’articolo “Costruzioni, i segnali di tenuta e le sfide della direttiva green” a firma di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato.

Gli edifici in Europa rappresentano una quota significativa dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, spingendo l’UE ad adottare la direttiva finalizzata a migliorarne l’efficienza.  Gli interventi di riqualificazione devono aggredire un patrimonio edilizio vetusto e poco efficiente, con oltre due terzi (68,0%) delle abitazioni occupate che sono in edifici costruiti entro il 1980, prima dello sviluppo della legislazione sul risparmio energetico degli edifici. Un immobile residenziale costruito prima del 1992, per unità di superficie, emette più del triplo (3,3 volte) di CO2 di un immobile costruito negli ultimi dieci anni.

Gli interventi previsti dalla direttiva 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia dovranno consentire il raggiungimento di ambiziosi target comunitari attraverso un robusto incremento del tasso di riqualificazione annuo del settore residenziale. Per sostenere questa accelerazione degli interventi sugli edifici servirà un sistema ordinato di incentivi fiscali. Non va nella giusta direzione la riduzione delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie contenuta nella manovra di bilancio 2025.

Come indicato da Confartigianato, per raggiungere gli obiettivi climatici servono incentivi stabili, anche alla luce dell’elevata dipendenza energetica e al peso dei costi dell’energia sui bilanci delle famiglie: la spesa per energia elettrica e gas per gli edifici delle famiglie vale 2 punti di PIL. Su questo fronte preoccupano i recenti segnali di tensione del costo dell’energia.

Dialogo sociale settoriale europeo, EBC diventa partner ufficiale

La European Builders Confederation (EBC) è stata ufficialmente riconosciuta come partner sociale settoriale europeo dalla Commissione europea.

Questo riconoscimento fa seguito allo studio sulla rappresentatività di Eurofound pubblicato a dicembre 2024, che ha evidenziato il ruolo unico di EBC nel rappresentare le micro e piccole imprese nel settore delle costruzioni.

Riunitosi il 27 marzo 2025 a Bruxelles, il Consiglio di amministrazione di EBC ha accolto con favore questo importante e storico passo avanti,

che avvicinerà ulteriormente le piccole imprese edili alle istituzioni europee e renderà più inclusivo il Comitato europeo per il dialogo sociale settoriale per le costruzioni (SSDC).

Questo traguardo è in linea con la firma, all’inizio del mese di marzo 2025, del Patto per il dialogo sociale europeo, finalizzato a rafforzare il dialogo tra le parti sociali.

Il nuovo status di EBC conferma la sua posizione di organizzazione più rappresentativa per le microimprese nel settore delle costruzioni, rappresentando il 56,8% di tutte le microimprese (meno di 10 dipendenti) incluse nello studio di Eurofound.

In qualità di partner sociale riconosciuto, EBC sarà ora formalmente consultata ai sensi dell’articolo 154 del trattato dell’UE sulle proposte legislative nel campo delle politiche sociali.

Questo riconoscimento rafforza significativamente la voce delle piccole imprese edili nella definizione delle politiche UE del mercato del lavoro, dell’occupazione e delle politiche sociali.

Il presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Stefano Crestini, presente al Board di EBC ha commentato: “Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento per EBC, per il ruolo essenziale svolto in tutti questi anni per dar voce, anche con il supporto di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, alle micro e piccole imprese nel settore delle costruzioni che anche in Europa rappresentano la maggioranza.

Con questo riconoscimento mi auguro che il dialogo sociale settoriale per le costruzioni diventi ancora più efficace nel rispondere alle sfide che il settore è chiamato ad affrontare”.

Piattaforme di Lavoro Elevabili (PLE) nei cantieri – Pubblicate le nuove Linee Guida regionali

Regione Lombardia ha pubblicato la Linea Guida sull’uso delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE) nei cantieri temporanei e mobili.

Questo documento che aggiorna e sostituisce i contenuti del precedente pubblicato nel 2014 (DDS n. 6551) ha l’obiettivo di fornire indirizzi comuni ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (PSAL) delle ATS di Regione Lombardia (da utilizzare come riferimento per l’attività di vigilanza e controllo di queste attrezzature), ai committenti, ai coordinatori per la sicurezza, alle imprese affidatarie o esecutrici di lavori (per facilitare la valutazione del rischio) e ai lavoratori, con riferimento all’utilizzo corretto e sicuro delle piattaforme.

I contenuti del documento hanno diverse finalità:

  1. Illustrare le misure generali di sicurezza da adottare prima e dopo l’uso della piattaforma, e la procedura di emergenza
  2. Individuare correttamente l’ambito di utilizzo all’interno dei cantieri edile, con schede analitiche, l’utilizzo in ambiti specifici
  3. Evidenziare la possibilità di utilizzo delle PLE per “sbarco in quota”, modalità di utilizzo non consentita dalla normativa vigente tranne nel caso in cui l’utilizzatore abbia ottenuto l’approvazione del fabbricante mediante l’invio di linee guida specifiche
  4. Supportare sia l’Organo di vigilanza, nell’esercizio dei propri compiti istituzionali, che le aziende per gli aspetti legati alla valutazione del rischio mediante la compilazione della check list proposta
  5. Facilitare il dialogo tra le parti, riportando le definizioni tratte dalla normativa di riferimento
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