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Tag: Trasporto persone

Il trasporto persone va tutelato. Difendere la professionalità e la qualità a favore degli utenti.

«Chiediamo stralcio art. 8 Ddl Concorrenza e l’avvio immediato del R.E.N. Proclamiamo lo stato di agitazione della categoria»

Confartigianato Imprese Sondrio aderisce all’iniziativa lanciata da Confartigianato Lombardia unitamente alle altre sigle del comparto, a tutela delle imprese del servizio del trasporto persone.

L’associazione infatti valuta il testo dell’art. 8 del DDL Concorrenza un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea ed esprime grande preoccupazione per gli assetti normativi che potrebbero compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento anche in attrito con la Costituzione che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione.

Daniele Gavazzi

Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina, infatti, le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”, vincolati a un regime di semi-dipendenza.

Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio come già sperimentato in altre nazioni nelle quali, dopo simili sperimentazioni,  si sta tornando all’assetto precedente. Deve essere marcata la differenza tra intermediazione e interconnessione, per evitare che si verifichi un vero e proprio attacco al lavoro che privilegi pericolosamente strumenti che lo intermediano anziché produrlo. Occorre quindi – a nostro giudizio – tutelare il lavoro, non l’intermediazione del lavoro.

Ricordiamo sempre che (art. 41 della Costituzione) l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Questi valori costituzionali sono sí dei limiti alla libertà d’impresa, ma anche una garanzia dovuta agli imprenditori nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve essere sempre garantita, in quanto servizio pubblico.

Il provvedimento, inoltre, non può prescindere dalla difesa dell’artigianato e della cooperazione – settori tutelati dall’art. 45 della Costituzione.

 “Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale, afferma Daniele Gavazzi, referente della Categoria Trasporto Persone operante all’interno di Confartigianato Imprese Sondrio. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato. La collettività o le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo, perché comprendano che non si tratta di una battaglia di parte; scardinare un servizio pubblico come il nostro sottrae valore, competenze e risorse alla collettività perché si propone di scavalcare questi fattori solo in nome del profitto, del libero mercato e di una squilibrata concorrenza”.

 “Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, e per contrastarne gli effetti – prosegue Gavazzi – hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini; hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, hanno svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Per tutto ciò ci attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori”.

Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, la categoria Trasporto Persone di Confartigianato Imprese:

  • proclamano lo stato di agitazione degli associati
  • chiedono lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con Parlamento e Governo per riattivare quel processo di riforme previsto con l’approvazione della legge 12/2019, mai portato a termine; 
  • attendono che la richiesta di incontro al Governo, formulata per le vie brevi, sia accolta per rispetto del contributo che le categorie hanno dato durante la pandemia come segno di comprensione delle difficoltà ancora oggi sostenute; 
  • si riservano – in futuro e in ragione del prosieguo della vertenza – di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione
  • organizzano, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, le proprie assemblee nazionali degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni e alle quali parteciperanno i rispettivi gruppi dirigenti nazionali di categoria, aperta a tutti i gli iscritti del territorio. E’ possibile collegarsi alla videoconferenza tramite questo link

Trasporto persone, tra i settori più colpiti da Covid

-74% ricavi, persi 4,1 miliardi di euro

I dati analizzati da Confartigianato Imprese Sondrio

Il crollo dei flussi turistici, la cancellazione di eventi e fiere, l’annullamento delle gite scolastiche e, più in  generale, la caduta della mobilità conseguente ai provvedimenti restrittivi per contrastare l’epidemia da Covid-19 ha reso drammatiche le condizioni settore del trasporto persone, composto da imprese di trasporto con taxi, trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente e di autobus turistici e scuolabus.

Il comparto, con 29 mila imprese e con 79 mila addetti su tutto il territorio nazionale, è quello che nel 2020, secondo i dati raccolti da Confartigianato, ha segnato una caduta dei ricavi tra le più pesanti, con una flessione del 73,8%: in termini assoluti il trasporto persone ha perso 4.118 milioni di euro di mancati ricavi.

L’analisi di alcune delle variabili relative al mercato delle imprese del trasporto persone delinea un quadro impressionante. Nell’anno del Covid-19 le località italiane hanno perso 78 milioni di arrivi di turisti e 233 milioni di  presenze, mentre le prenotazioni aeree sono crollate del 87%; le previsioni sui primi due mesi del 2021 registrano un sostanziale azzeramento (-98%). Nell’anno dello scoppio della pandemia le presenze turistiche si sono più che dimezzate (-53,3%), combinazione di una flessione delle presenze straniere di intensità doppia (-70,1%) rispetto a quelle degli italiani (-36,1%).

Si dimezza anche il traffico ferroviario e i relativi flussi di viaggiatori da e verso le stazioni: nei primi tre trimestri del 2020 scendono del 50,6% i passeggeri che prendono il treno, con una riduzione stimata su base annua di 447 milioni di passeggeri.

L’analisi dei flussi turistici delle grandi città – dove si concentra un quinto delle presenze turistiche del 2019 ed è maggiore la domanda di servizi di mobilità delle persone – evidenzia nei primi dove mesi del 2020 una caduta  delle presenze turistiche del 73,2%, di trenta punti superiore 43,5% registrato nelle restanti località.

Nel 2020 si sono persi 18 milioni di pernottamenti per viaggi di lavoro, con una riduzione di oltre due terzi (-67,5%), a seguito del sostanziale azzeramento nel secondo trimestre dell’anno di congressi, convegni, seminari (-86,6% nel 2020) riunione d’affari, fiere ed esposizioni (-77,5%), attività culturali, artistiche, religiose (-63,1%), docenze e corsi di aggiornamento professionale in presenza, a cui si è sovrapposto il forte ridimensionamento di viaggi di rappresentanza e vendita (-67,9%) e delle missioni di lavoro (-61,0%).

Con lockdown, provvedimenti di restrizioni alla mobilità e ad attività sono crollati gli spostamenti  relativi agli hub di trasporto (da e verso stazioni ferroviarie, della metropolitana e degli autobus), che nell’ultimo anno, sulla base dei dati di mobilità forniti da Google, segnano tra marzo e dicembre 2020 un calo medio del 39%, che si consolida nel 2021, segnando una flessione del 43% nei primi tre mesi dell’anno.

“Il comparto, anche in Valtellina e Valchiavenna, ha drammaticamente sofferto la rarefazione della didattica in presenza e l’annullamento dei viaggi di istruzione afferma Daniele Gavazzi, referente delle imprese e Vicepresidente della Categoria Trasporto di Confartigianato. In provincia queste attività interessano nelle sole scuole di II grado, quasi 9000 studenti. Ricordiamo – aggiunge Gavazzi – che il settore è impegnato sia nei viaggi collettivi (scolastici e non solo) sia nel turismo. Questi ultimi sono di fatto fermi dal  febbraio del 2020. Al momento alcuni mezzi sono utilizzati a supporto del trasporto pubblico locale per consentire ai pendolari di poter raggiungere le scuole in totale sicurezza, fatta eccezione per i periodi di stop nelle “zone rosse”. Questi servizi non hanno in alcun modo attutivo le conseguenze negative sui bilanci delle imprese e da qui nascono le pressanti richieste di garanzie e tempi certi per poter riprendere a lavorare”.

Le imprese del Trasporto Persone vanno sostenute

Le misure del DL “Agosto” non bastano, chiesto l’impegno ai politici regionali e nazionali. Fondamentale il loro ruolo nel trasporto locale

Nonostante le aspettative e il pressing costante esercitato da Confartigianato il Decreto legge Agosto non prevede, purtroppo, alcuna misura a favore del comparto del trasporto persone per il ristoro dei danni subiti dalle imprese nel periodo del lockdown. Nel testo viene stanziata una dotazione di 20 milioni di euro, con l’ampliamento delle risorse (53 milioni di euro) ma analizzando nel dettaglio gli obiettivi dei fondi, per il settore autobus e auto NCC non c’è molto, visto che gli articoli interessati prevedono pochissimi  aiuti  per le aziende della nostra Provincia. Moratoria su leasing e prestiti prolungata fino 31 gennaio 2021 e poco altro. Il tanto atteso e auspicato ristoro delle perdite del fatturato, infatti, è destinato solamente alle aziende con sede nelle città capoluogo e nelle città metropolitane a grosso afflusso turistico e nessuna cittadina Valtellinese o Valchiaennasca è inserita nella misura.  

Vengono introdotti i buoni viaggio in favore di persone in situazione di disagio con un fondo di 35 milioni di euro che anche in questo caso sono destinati a residenti nei comuni di città metropolitane e capoluoghi di Provincia.  Analizzando per bene gli stanziamenti, rimane qualche aiuto per chi ha acquistato veicoli dal 2018 in avanti e per nuovi investimenti in mezzi di trasporto, ma la domanda è: quale imprenditore è disposto ad investire in questo momento di grande incertezza e con la mancanza di lavoro?

Le imprese del territorio, si sono trovate improvvisamente ferme per via delle misure di gestione dell’emergenza sanitaria e oggi, a distanza di 7 mesi, hanno ripreso le attività solo in una piccola percentuale.

“Alcune amministrazioni, pochissime al momento – afferma il Presidente della Categoria Trasporto Persone di Confartigianato Imprese Sondrio, Daniele Gavazzi – hanno provveduto a riconoscere una percentuale sui contratti di appalto trasporto scolastico, per andare a coprire le spese fisse e per poter consentire il mantenimento in funzione dei veicoli per essere pronti alla ripresa. Purtroppo la maggior parte delle amministrazioni non ha ancora compreso la gravità della situazione e non ha quindi preso iniziative in tal senso. L’invito a un sollecito nei confronti degli enti appaltanti è aperto anche ai rappresentanti a livello regionale dei cittadini di Valtellina e Valchiavenna, l’Assessore Massimo Sertori  e la Consigliera Simona Pedrazzi.”

Non solo, a livello nazionale al momento  occorrono misure strutturali, in stretta connessione con i provvedimenti a sostegno del turismo, come più volte indicato dalla categoria al Governo, ma serve un sostegno mirato alla realtà provinciale.

Confartigianato Trasporto Persone sollecita anche chiarezza sulle modalità operative del servizio, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. Il 31 agosto la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha approvato le nuove Linee Guida generali del trasporto persone che dovranno conciliare le esigenze organizzative delle imprese con le misure di contenimento del contagio. Gli imprenditori hanno investito molto nel rinnovo e nell’ammodernamento del parco mezzi e sono pronti per approntare le nuove sfide, ma per tornare a regime devono essere ripristinati in sicurezza i flussi turistici e non devono esserci incertezze che incidano negli aspetti organizzativi dei servizi di trasporto, soprattutto in vista della riapertura dell’anno scolastico. In Valtellina e Valchiavenna il settore del trasporto persone è quello che ha risentito di più e che non è ancora riuscito a ripartire. Siamo certi che l’attenzione alla problematica delle imprese del settore che operano nella nostra provincia venga messa in agenda dai deputati Ugo Parolo e Mauro Del Barba

TRASPORTO PERSONE – Da Confartigianato appello al Governo: ‘Aiuti concreti per far ripartire il settore’

Il settore del trasporto persone (taxi, NCC e autobus turistici) si trova in una situazione di grave crisi ed è tra quelli che sta subendo le peggiori conseguenze dell’emergenza da Covid 19. Il fermo, iniziato ben prima del lockdown e che sta proseguendo, riguarda 38.000 imprese con 40.000 addetti e oltre 70.000 veicoli.

I taxi hanno operato con grandissime difficoltà per quasi tre mesi. Gli autobus turistici e il noleggio con conducente sono sostanzialmente in stand by in attesa che riprendano i flussi turistici e si creino le condizioni per la ripartenza. Il trasporto scolastico è fermo e rischia di non veder riconosciuta alcuna forma di ristoro dei corrispettivi definiti da parte dei comuni appaltanti il servizio. Insomma una situazione grave per migliaia di imprese in grossa crisi finanziaria e che si dibattono nell’incertezza della data esatta in cui potranno ricominciare partire.

Confartigianato Trasporto Persone ha avviato un confronto con il Governo e con le Regioni per trovare soluzioni, stanziamenti specifici ma anche un supporto per aiutare le imprese a individuare nuovi segmenti di mercato.

Dopo l’invio del documento di richieste del settore al Presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini, Confartigianato Trasporto Persone è intervenuta a più riprese sul Governo per sollecitare attenzione verso le categorie rappresentate e da tale azione è scaturita la convocazione della riunione in videoconferenza da parte del Ministero dei Trasporti che si terrà il prossimo 8 giugno.

Secondo Confartigianato occorre mettere in campo un ventaglio di aiuti che possano contribuire a tenere in vita migliaia di imprese e famiglie: contributi a fondo perduto, proroga degli ammortizzatori sociali, azioni di ristoro per servizi in appalto non svolti e proroga dei servizi e infine specifici aiuti per gli autobus nel Decreto rilancio all’interno delle misure a sostegno del turismo.

I servizi taxi e NCC per norma sono integrativi al trasporto di linea e con uno stanziamento ad hoc si potrebbe permettere alle imprese di operare come supporto al Trasporto Pubblico Locale, laddove questo risulti strutturalmente inadeguato o troppo oneroso per la fornitura dei servizi ai cittadini. L’intero settore ha contribuito fino a pochi mesi fa a sostenere la mobilità collettiva in modo efficace, lo ha fatto con un patrimonio di micro e piccole imprese e soggetti collettivi che rappresentano eccellenze su tutto il territorio nazionale e non possiamo correre il rischio di disperderlo.

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