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Tag: Sicurezza lavoratori

Piattaforme aeree (PLE), patentino davvero obbligatorio

Da molti anni chi utilizza piattaforme aeree (PLE) deve aver svolto un corso teorico e pratico sull’uso corretto di questi utilissimi mezzi da lavoro. Niente di nuovo sotto il sole? Non proprio. Se le leggi non cambiano -o se proprio peggiorano aggiungendo nuovi vincoli, nuovi corsi ai troppi già presenti-, il mercato sembra essere cambiato sensibilmente.

Ne ha avuto prova chi ha cercato di noleggiare una piattaforma aerea negli ultimi mesi. Prima ancora del preventivo o della verifica della disponibilità del mezzo, il noleggiatore chiede se l’interessato ha il patentino o no. Se non c’è niente verifica disponibilità del mezzo, niente preventivo, niente.

Inutile dire, come ha fatto il sottoscritto “sono qui per verificare la disponibilità del mezzo, se c’è verrà l’azienda che deve fare i lavori di sostituzione serramenti a casa mia con tutti i patentini che servono”.

A poco serve cambiare noleggiatore, tutti si comportano cosi, almeno in loco.

Che cosa dice la legge in merito alle piattaforme aeree?

E’ almeno dal 2012 che l’Accordo Stato regioni ha incluso le piattaforme di lavoro mobili elevabili nell’elenco delle attrezzature per le quali è necessaria formazione specifica. Quindi è da almeno 13 anni che non si può usare una PLE senza avere fatto in corso ad hoc secondo quanto presente nell’allegato III all’accordo Stato Regioni di febbraio 2012 (link)

Il corso per addetti all’uso di piattaforme mobili con e senza stabilizzatori dura circa 10 ore, comprensive di 4 ore di teoria e 6 pratiche.

Il costo di mercato di tali corsi è piuttosto elevato. Si va dai 250 euro (link) ai 300 (link). Ci son anche offerte più basse per chi sa scegliere.

La proposta di Confartigianato Sondrio.

Preso atto di un probabile mutamento del contesto locale, Confartigianato Sondrio ha proposto un corso completo per addetti all’uso delle PLE. I posti a disposizione sono esauriti in meno di 24 ore con 36 partecipanti suddivisi in 6 lezioni pratiche e 2 teoriche. Non si poteva fare altrimenti dato che il legislatore ha imposto limiti di 6 partecipanti per la parte pratica e 24 per quella teorica. Per ascoltare un docente che parla bisogna essere in pochi, evidentemente.

Le due lezioni teoriche sono state fatte il 21 e il 27 maggio dalle 8 alle 12 presso la sede associativa. Le prove pratiche nei pomeriggi degli stessi giorni e il 29 maggio, 5, 10, 18 giugno dall’ex Parmiani di Montagna in Valtellina.

Costo? Gratuito, ovviamente. Confartigianato Imprese Sondrio non lucra sugli adempimenti obbligatori. Non su questo, sull’aggiornamento carrellisti e sulla qualifica manutentori antincendio perlomeno.

pdf

Informazioni:

Ufficio Categorie e mercato, referente dottor Pietro Della Ferrera

Amianto: nuove norme UE di protezione dei lavoratori

Lo scorso 27 giugno 2023, il Consiglio dell’UE ha raggiunto un accordo con il Parlamento europeo per rafforzare la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione all’amianto. Nonostante sia vietato nell’UE da quasi vent’anni, l’amianto costituisce ancora una minaccia per la salute dei lavoratori a causa della sua presenza negli edifici più vecchi.

Le nuove norme riducono in modo considerevole gli attuali valori limite per l’amianto e prevedono modalità più accurate per misurare i livelli di esposizione, in linea con i più recenti sviluppi tecnologici.

Linee principali dell’accordo

Più specificamente è stato concordato sull’uso di un cosiddetto “modello duale” per i valori limite di esposizione professionale (OELV).

In un primo momento i datori di lavoro dovranno ridurre l’OELV dall’attuale 0,1 a 0,01 fibre di amianto per cm³ senza alcun periodo di transizione (cioè al massimo 2 anni dopo l’entrata in vigore della direttiva).

Dopo 6 anni, gli Stati membri dovranno utilizzare una tecnologia più moderna ed efficace per rilevare le fibre, ovvero la microscopia elettronica.

Dovranno quindi scegliere tra:

  • utilizzare un OELV ancora più basso di 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, oppure
  • mantenere lo 0,01 OELV ma includendo le fibre sottili.

In base alle nuove norme, le imprese che intendono effettuare lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto saranno tenute a ottenere autorizzazioni dalle autorità nazionali. I datori di lavoro dovranno inoltre adottare misure per individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto di amianto prima di iniziare i lavori di demolizione o manutenzione in locali costruiti prima dell’entrata in vigore del divieto nazionale relativo all’amianto. A tal fine possono, ad esempio, ottenere informazioni dai proprietari dell’edificio o da altri datori di lavoro, oppure consultare altre pertinenti fonti di informazione, come i registri.

Gli Stati membri dovranno tenere un registro di tutti i casi di malattie professionali legate all’amianto diagnosticate da un medico.

Le nuove norme stabiliranno anche un elenco di mezzi per evitare l’esposizione, come l’uso appropriato di dispositivi di protezione personale e respiratoria, la pulizia sicura degli indumenti, una procedura di decontaminazione e requisiti di formazione di alta qualità per i lavoratori.

Le prossime tappe

Gli ambasciatori degli Stati membri presso l’UE saranno chiamati ad approvare l’accordo raggiunto con il Parlamento in una prossima riunione del Comitato dei Rappresentanti Permanenti (COREPER). Il testo della direttiva sarà quindi sottoposto a revisione giuridica e linguistica prima di essere adottato dai ministri in una prossima riunione del Consiglio.

Una volta adottata la direttiva, gli Stati membri disporranno di due anni per introdurre il nuovo livello massimo di esposizione di 0,01 f/cm³ e di sei anni per introdurre la microscopia elettronica al fine di misurare i livelli di amianto sul luogo di lavoro.

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