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Tag: Benessere

Settore Benessere. La chiave del successo è rafforzare il connubio e l’alternanza scuola/lavoro.

Nei giorni scorsi è stato rinnovato l’accordo tra la Categoria “Benessere” attiva all’interno di Confartigianato Imprese Sondrio ed il PFP Valtellina volto ad offrire agli studenti dei corsi del quarto anno di “Tecnico dell’Acconciatura” e di “Tecnico dei Trattamenti Estetici” una formazione a carattere professionale in linea con le esigenze e le innovazioni nel mercato e nel mondo del lavoro.

L’accordo fa parte di una più ampia collaborazione che prosegue da diversi anni che ha come obiettivo quello di avvicinare sempre più il mondo della scuola con il mondo dell’impresa e del lavoro ; l’obiettivo di fondo è quello di formare i giovani alla professione e consentire loro di essere pronti ad affrontare il mercato del lavoro e confrontarsi con le crescenti  esigenze della clientela. 

All’incontro per il rinnovo dell’accordo erano presenti il Direttore del Polo di Formazione Professionale Evaristo Pini, la coordinatrice dei corsi Valentina Mostacchi, il Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio, Gionni Gritti, Il Presidente della Categoria “Benessere” che ricomprende acconciatori ed estetisti, Johnny Oregioni e il Segretario della stessa Categoria dell’associazione Alberto Romagna Laini.

Le esigenze del mondo del lavoro e le tecniche sono in continua evoluzione ed è fondamentale la sinergia e la collaborazione tra chi ogni giorno opera nei saloni e nei centri e il mondo della formazione. 

I percorsi formativi del PFP Valtellina sono infatti strutturati per un insegnamento sia teorico sia pratico delle professioni artigiane secondo gli indirizzi regionali ed europei che prevedono quattro anni di formazione scolastica anziché cinque. Il valore aggiunto dei corsi è legato al fatto che, a partire dal secondo anno, gli allievi svolgono direttamente in azienda un totale di mille ore di alternanza scuola/lavoro. Superato l’esame di fine anno, gli studenti hanno acquisito competenze tali da poter entrare immediatamente nel mondo del lavoro e possono sostenere l’esame di abilitazione all’esercizio della professione (titolo obbligatoriamente richiesto per la gestione in autonomia e titolarità di una attività nel settore benessere). Per la quasi totalità degli studenti la conclusione del percorso scolastico coincide con l’assunzione.

“Grazie all’elevato numero di ore di alternanza scuola/lavoro – ha sottolineato Oregioni – previste dalle indicazioni regionali seguiti dal PFP Valtellina – di gran lunga maggiori rispetto ai percorsi scolastici statali – i ragazzi sono pronti ad entrare nei saloni e nei centri e da imprenditori questo è l’aspetto centrale e fondamentale.  Crediamo da sempre che gli artigiani, gli imprenditori e i professionisti sono coloro che possono trasferire la passione e le competenze sul campo agli studenti. Al primo anno spesso i giovani paiono demotivati o poco convinti delle proprie potenzialità poi con il tempo la motivazione e la passione crescono e al termine del percorso scoprono di essere “portati” per un mestiere artigiano”.

L’alternanza tra formazione professionale ed esperienza sul campo all’interno delle botteghe artigiane e dei saloni di bellezza è fondamentale anche sotto il profilo sociale oltre che economico di un territorio che avrà sempre maggiore bisogno di tramandare il “saper fare” coniugandolo alle nuove tendenze e alle innovazioni che solo il mondo imprenditoriale può mettere a disposizione del mondo scolastico e più in generale della formazione. 

“L’alternanza scuola-lavoro è già una realtà – ha ribadito il Presidente Gionni Gritti – in diversi paesi fra cui la Germania e la Svizzera (sistema duale) ed è anche il modello a cui si ispirano le politiche dell’Unione Europea. Da anni non a caso ci battiamo per un rafforzamento dell’apprendistato in questa direzione. Quello che spesso manca è il riconoscimento (anche concreto) all’artigiano e ai professionisti in genere di questo fondamentale ruolo formativo. Non si tratta di sostituire la formazione scolastica con quella sul campo ma di creare le migliori condizioni per dare continuità ad un patrimonio di conoscenze e di abilità che solo il mondo reale può assicurare ai nostri giovani”. 

“La collaborazione con Confartigianato Imprese Sondrio – aggiunge il Direttore del PFP Valtellina, Evaristo Pini – forte della esclusiva rappresentanza delle quasi 450 imprese del settore, di cui circa 315 acconciatori e 135 estetisti, presenti in provincia di Sondrio è un punto di forza per la formazione dei ragazzi e delle future generazioni di artigiani imprenditori del nostro territorio. La qualità del sistema di partnership tra scuola e impresa è un fiore all’occhiello del nostro istituto.”

Confartigianato Benessere propone al Governo alcune misure per la riapertura di parrucchieri ed estetiste

La sospensione dei servizi di cura della persona s’è tradotta in un inasprimento dell’abusivismo.

Confartigianato categoria Benessere ha predisposto un documento contenente alcune azioni utili per consentire la riapertura di parrucchieri e centri estetici. Condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che garantiscano la sicurezza e la tutela della salute dei clienti, degli imprenditori e dei loro dipendenti.

La chiusura delle attività, anche se accolta con favore nella consapevolezza della criticità della situazione sanitaria, ha provocato oltre all’evidente danno economico anche un disagio tra i cittadini che si sono visti privati della possibilità di fruire dei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.

Purtroppo tra gli effetti collaterali dovuti alla chiusura dei saloni e dei centri si è reso evidente e si è concretizzato maggiormente quello dell’abusivismo, che deve essere contrastato con un’intensificazione dei controlli ed un inasprimento delle sanzioni.

“Alla luce di tutto questo sarebbe opportuno prevedere una riapertura dei saloni di acconciatura e dei centri estetici subordinata all’applicazione di misure di carattere igienico-sanitario – così afferma Confartigianato Benessere – Ferme restando le disposizioni dei decreti governativi (integrate dal Protocollo delle misure negli ambienti di lavoro), le imprese regolari siano in condizioni di riorganizzare le attività e rimodulare le modalità di erogazione dei servizi, in modo da operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori”.

Le misure principali di carattere organizzativo elaborate da Confartigianato sono:

  • Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail)
  • Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici
  • Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento
  • Adozione – per le imprese maggiormente strutturate – di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti

Limitatamente ai saloni di acconciatura che, contrariamente ai centri estetici, normalmente non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza ad un solo cliente per operatore:

  • delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile
  • utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti
  • distribuzione della clientela tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore)

Le azioni utili di carattere igienico sanitario sarebbero:

  • Utilizzo mascherina e guanti
  • Utilizzo di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro (per gli acconciatori limitatamente ai servizi di taglio/cura della barba)
  • Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio
  • Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
  • Utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto
  • Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela

Mentre per i centri estetici vengono proposte delle ulteriori misure, come:

  • Utilizzo di soprascarpe monouso
  • Utilizzo di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti
  • Accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento

Al momento tale iniziativa resta una proposta da parte di Confartigianato al Governo, in quanto non si hanno ancora ipotesi di date certe per le riaperture e nemmeno sulle condizioni alle quali si potrà riprendere a lavorare. Come già anticipato nei giorni scorsi da parte del Presidente provinciale della Categoria Benessere, Johnny Oregioni, l’invito è quello di attendere indicazioni certe prima di avviare azioni di sanificazione o investimenti in qualsiasi attrezzatura utile ad evitare il contagio da Coronavirus.

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