Imprese del verde: sondaggio sulla gestione di sfalci e potature
La reintroduzione del verde pubblico nell’ambito della disciplina dei rifiuti ex D.Lgs. 116/2020 ha determinato problemi di gestione dello scarto da parte di alcune piazzole ecologiche. Ad aziende e privati che non possono consegnare ramaglie ed erba non resta che bruciare il tutto come si faceva un tempo. All’orizzonte altre soluzioni suggerite da Confartigianato e da supportare con la compilazione di un’apposito questionario.
La ringraziamo fin da ora per il suo prezioso contributo: i risultati del sondaggio saranno rilevanti per orientare l’attività della categoria delle imprese del verde, pertanto, è richiesta la massima partecipazione.
Da dove nasce il problema del conferimento di sfalci e potature?
In moltissime aree del territorio le multiutility pubbliche locali non permettono più alle imprese artigiane di conferire gli scarti della manutenzione del verde privato presso i centri di raccolta comunali di rifiuti urbani. Dal 1 gennaio 2021 La legge classifica sfalci e potature come rifiuti speciali non pericoli e non più come urbani. Da settembre/ottobre corso anche le piazzole più “tolleranti” hanno cominciato a far rispettare scrupolosamente la legge.
Cronistoria delle modifiche legislative 2006 -2021
2006
L’articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, escludeva paglia, sfalci e potature dal campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti.
2019
La previsione di cui al punto precedente fu sostituita. La legge esclude dal campo di applicazione della disciplina in materia di rifiuti anche “gli sfalci e le potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico dei comuni”;
2020
La Commissione Europea apre contro l’Italia il Caso EU Pilot 9180/17/ENVI, step precedente per l’apertura di una procedura di infrazione contro il nostro Paese.
Al fine di evitare ciò gli sfalci e le potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico dei comuni sono stati ricompresi nell’ambito dei rifiuti dall’articolo 1, comma 13, lett. a), del D. Lgs. n. 116/2020.
2021
Intelligentemente lo stesso D. Lgs. n.116/2020 integra le definizioni di rifiuto urbano in vigore dal 1° gennaio 2021. Così rifiuti della manutenzione del verde pubblico come foglie, sfalci e potature entrano di diritto nei rifiuti urbani.
Legislazione vigente
Pertanto, in base a quanto sopra riportato gli scarti derivanti dalla manutenzione del verde devono essere classificati oggi come:
a) rifiuti urbani: se prodotti nell’ambito di una attività di manutenzione del verde pubblico o materiali prodotti nell’ambito di una attività di manutenzione del verde privato “fai da te”, attuata da privati (Codice EER 200201);
b) rifiuti speciali non pericolosi: se prodotti nell’ambito di una attività di manutenzione del verde privato da un’attività d’impresa (non risultando l’attività in questione ricompresa tra quelle individuate nell’allegato L-quinquies del D.lgs.vo 116/2020). Il codice EER da attribuire è sempre 200201;
c) sottoprodotti: se derivanti da attività di buone pratiche colturali e avviati ad attività di recupero energetico, secondo il DM 264/16, o se ceduti ad altre imprese agricole per l’impiego nelle buone pratiche colturali di queste ultime.
Sfalci e potature ad Ecomondo 2021
Ecomondo 2021 è stata una fucina di idee e proposte risolutive del problema. Confartigianato, Presente all’evento con il Vice Presidente imprese del Verde Confartigianato Veneto- Giuseppe Lumia e con il responsabile Ambiente, ha sottolineato gravità della situazione e suggerito soluzioni condivise alle quali si sta ancora lavorando.
Informazioni:
Ufficio categorie e mercato, referente dottor Pietro Della Ferrera (pietro.dellaferrera@artigiani.sondrio.it).
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