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Tag: Taxi

NCC – Aeroporto di Linate – Dal 10 aprile 2025 Divieto Transito Corsia TAXI 

Dal 10 aprile 2025 gli NCC che effettuano i servizi presso l’aeroporto milanese di Linate non possono più transitare dalla corsia riservata ai Taxi, la prima, dell’area Partenze.

Lo definisce l’Ordinanza n.1/2025 di ENAC, pubblicata lo scorso 26 marzo 2025.

Le rilevazioni dei transiti vengono effettuate con telecamera posta alla fine della salita, prima della biforcazione tra parcheggi blu e gialli. Per i trasgressori è prevista una sanzione pari a € 38,00.

Per maggiori dettagli si rimanda all’ordinanza o al portale ENAC.  

Trasporto Persone – TAXI-NCC, Nasce il Registro Elettronico Nazionale per smascherare gli abusivi

Il 2 luglio 2024 è firmato il decreto che istituisce il Registro informatico pubblico nazionale (RENT) delle imprese titolari di licenza per il servizio taxi e di quelle di autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente effettuati con autovettura,

motocarrozzetta e natante a motore, istituito presso il Centro Elaborazione Dati del Dipartimento per i trasporti

e la navigazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell’articolo 10-bis, comma 3, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12.

In particolare, il decreto definisce le modalità di attivazione, le specifiche tecniche, le relative modalità di accesso e di registrazione al RENT,

recependo parte delle osservazioni presentate dalla Confederazione nel corso dei numerosi incontri e confronti con il Ministero.

Nell’attesa che il Ministero emani la Circolare esplicativa del DM, si evidenziano alcune criticità rilevate nel testo che sarà nostra cura segnalare per chiarimenti al MIT:

·         art. 3. Relativamente al riferimento del contratto di durata, appare necessario specificare una durata minima del contratto;

·         art. 4. Si ritiene necessario inserire tra i soggetti che hanno facoltà di accesso al RENT, oltre che i Comuni, anche le Regioni, Province e Città metropolitane, nonché le associazioni di categoria;

·         in fase di registrazione al RENT, sarebbe utile anche indicare oltre ai dipendenti e alle altre figure indicate nel decreto, anche i collaboratori familiari sostituti alla guida e gli eventuali contratti di gestione;

·         chiarire se verrà creata una piattaforma informatica per la registrazione.

Il RENT, che sarà accessibile agli operatori taxi e NCC, nonché ai Comuni, agli UMC e agli Organi di controllo,

contiene gli estremi delle imprese esercenti l’attività di trasporto pubblico locale non di linea e i dati relativi ai contratti stipulati.

È previsto per le imprese un termine di novanta giorni per l’iscrizione nel Registro,

il quale, dopo le verifiche del ministero, sarà pienamente operativo tra centottanta giorni.

TAXI – Continua il confronto con il Governo. Urge soluzione sui decreti per evitare il caos

Lo scorso 17 giugno 2024 si è svolto un incontro significativo tra le rappresentanze del comparto taxi e il vice ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Edoardo Rixi.

Al centro della discussione, i decreti RENT, Foglio di Servizio e il DPCM Piattaforme, cruciali per la regolamentazione del settore.

Il vice Ministro Rixi ha sottolineato l’urgenza di emanare i decreti su RENT e Foglio di Servizio,

evidenziando che il ritardo accumulato di cinque anni dall’entrata in vigore della Legge 12 del 2019 è stato oggetto di rilievi giurisdizionali.

Ha inoltre annunciato che il DPCM Piattaforme sarà affrontato dopo l’estate.

Durante l’incontro, Rixi ha chiarito che i testi definitivi dei decreti non sono ancora disponibili e ha rassicurato che il parere dell’Autorità Garante della Privacy è sostanzialmente positivo.

Tuttavia, ha lamentato l’imbarazzo istituzionale causato dalle anticipazioni non ufficiali riportate dalla stampa, in quanto i testi non sono stati ancora sottoposti all’AGCM e all’ART.

Rixi ha avvertito che il perdurare delle criticità nel rapporto tra domanda e offerta, soprattutto nelle grandi aree urbane, potrebbe costringere il Governo a intraprendere riforme più radicali del settore.

Confartigianato Taxi ha espresso le proprie preoccupazioni. Ha ribadito che i decreti attuativi, pur essendo normative secondarie, fanno riferimento a una legge primaria (L. 12/2019) che non ha mai pienamente convinto la categoria, poiché supera alcuni principi sostanziali della L. 21/92.

Quest’ultima prevedeva che le Regioni avessero il compito di definire gli ambiti operativi territoriali delle licenze e delle autorizzazioni e di pianificare i servizi in base alle modalità di trasporto, stabilendone anche il numero.

Confartigianato Taxi ha inoltre sottolineato che i testi attuali dei decreti non sono soddisfacenti e che qualsiasi ulteriore proposta di modifica rischierebbe di procrastinare ulteriormente la loro emanazione, fornendo al Governo un alibi per una riforma organica del settore con conseguenze imprevedibili.

Pertanto, ha dichiarato di non volersi assumere tale responsabilità allo stato attuale della trattativa.
In particolare, Confartigianato Taxi ha richiesto che il RENT includa una sezione apposita per l’iscrizione degli organismi economici come cooperative e consorzi.

Per quanto riguarda il Foglio di Servizio, ha ribadito la necessità di mantenere una chiara distinzione operativa tra i servizi taxi, destinati all’utenza indifferenziata, e i servizi NCC, rivolti all’utenza specifica.

Infine, per il DPCM Piattaforme, Confartigianato Taxi ha affermato che le regole devono essere uguali per tutti gli operatori economici, indipendentemente dal fatto che si occupino di intermediazione o di trasporto aggregato.

Ha precisato, tuttavia, che il decreto non può includere nell’intermediazione tutti i soggetti economici a causa della diversa natura dei contratti.

Trasporto Persone TAXI – Dpcm Piattaforme: serve tutelare il modello organizzativo del settore taxi

Salvaguardare l’integrità nel trasporto pubblico, rispettare la specificità costituzionalmente riconosciuta della forma cooperativa e valorizzare l’artigianato.
Queste le parole d’ordine delle Associazioni di rappresentanza dei tassisti dell’Artigianato, tra le quali Confartigianato Taxi, e della Cooperazione.

Le ultime bozze dei DPCM hanno introdotto cambiamenti inattesi che potrebbero minare l’integrità delle attività dei tassisti e delle cooperative a cui aderiscono.

Durante l’incontro del 7 marzo 2024 il Governo ha proposto un testo che ha suscitato l’apprezzamento delle sigle di rappresentanza del settore. Tuttavia, nell’incontro del 3 aprile, l’ultima bozza presentata prevede una serie di incongruenze che – a giudizio delle Associazioni – non tengono conto delle specificità degli organismi economici che svolgono attività di trasporto in modalità aggregata legittimati ad operare conformemente alla normativa esistente, rispetto alle piattaforme tecnologiche di mera intermediazione che ancora non sono regolamentate nel nostro Paese.

Queste incongruenze generano un approccio parziale che svilisce i valori della cooperazione e i fondamenti del servizio pubblico di interesse generale.

Le Associazioni si sono attivate per chiedere pertanto ai Ministeri competenti di rivedere e correggere questa impostazione, regolando l’attività di intermediazione delle piattaforme tecnologiche – come accade in altri settori – per evitare distorsioni di mercato e garantire equità nel settore del trasporto pubblico, assicurando nel contempo la tutela della distintività costituzionalmente riconosciuta della forma cooperativa e artigiana.

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