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Tag: decreto PNRR

DL PNRR – Bene novità su governance, semplificazioni, Piano Transizione 5.0. No a patente a punti nei cantieri e sul lavoro

Le imprese artigiane esprimono un giudizio complessivamente positivo sul decreto Pnrr che consente di snellire le procedure e accelerare l’attuazione del piano. È quanto hanno indicato Confartigianato, Cna e Casartigiani in audizione lo scorso 12 marzo 2024 davanti alla Commissione Bilancio della Camera, mettendo in risalto le misure per una governance più efficiente anche con l’attivazione di poteri sostitutivi in caso di ritardi e inerzie da parte delle amministrazioni.
Le tre Organizzazioni, inoltre, apprezzano il programma Transizione 5.0, particolarmente atteso dalle imprese artigiane, per incentivare gli investimenti in innovazione digitale e efficienza energetica, anche in abbinamento a investimenti in impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili. Confartigianato, Cna e Casartigiani sottolineano che “anche grazie all’entità delle risorse stanziate si potranno sostenere in maniera diffusa gli investimenti delle PMI” che negli ultimi anni sono rimaste escluse dai principali strumenti di agevolazione, tarati sulle imprese energivore o indirizzati sul fronte domestico/residenziale”.

“Ci aspettiamo che le misure di attuazione – rilevano le tre organizzazioni – garantiscano condizioni e procedure tali da non innalzare barriere di accesso penalizzanti per le piccole imprese”. In tale prospettiva “abbiamo sostenuto e apprezzato la scelta di non prevedere una soglia minima di investimento per accedere al credito d’imposta”. Positiva anche la possibilità che la riduzione dei consumi possa riguardare non solo l’intera unità produttiva ma anche il singolo processo sul quale si realizza l’investimento.

Confartigianato, Cna e Casartigiani invece valutano molto negativamente le norme sul tema della sicurezza e in materia di lavoro. Le imprese artigiane condividono l’esigenza di migliorare la qualificazione delle imprese che operano nei cantieri edili ma sono fortemente critiche verso la patente a punti, in primo luogo perché introduce ulteriori oneri a carico delle imprese e poi in quanto l’articolato normativo presenta numerose criticità. Inoltre non si comprende la disposizione secondo cui le imprese con qualificazione SOA non sono tenute al possesso della patente a punti. Infatti “la SOA ha la funzione di comprovare le capacità economiche e tecniche di un’impresa, ma non ha alcuna valenza in materia di sicurezza sul lavoro”.

Giudizio negativo anche sulla disposizione che ai lavoratori coinvolti nell’appalto e nel subappalto si applica il trattamento economico non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo maggiormente applicato. Il criterio della maggiore applicazione non può essere elevato a strumento di certificazione di qualità.

Infine Confartigianato, Cna e Casartigiani esprimono particolare apprezzamento sulle semplificazioni a favore dell’impresa artigiana, anche se ogni Scia o comunicazione nascondono una serie di atti che impongono alle imprese costi elevati e tempi lunghi prima ancora di avviare la propria attività.

Terre e rocce da scavo: semplificazioni in arrivo con Decreto PNRR 3

Il 25 febbraio 2023 è entrato in vigore il Decreto-legge 24 febbraio 2023, n.13, cd. PNRR 3, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”.

Nel provvedimento sono contenute anche alcune novità in materia ambientale che riguardano la razionalizzazione e semplificazione della gestione delle terre e rocce da scavo,

con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle tempistiche di attuazione del PNRR per la realizzazione delle opere e delle infrastrutture previste.

Nel dettaglio, l’articolo 48 la delega il ministero dell’Ambiente ad adottare, entro i sei mesi successivi all’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 13/2023 e, dunque,

entro la fine di ottobre 2023, un decreto decreto avente ad oggetto la disciplina semplificata per la gestione delle terre e delle rocce da scavo. Il decreto dispone altresì l’abrogazione dell’attuale Dpr 120/2017 dalla data di entrata in vigore del futuro Dm.

Il Regolamento dovrà, nello specifico, fare riferimento:

  • a) alla gestione delle terre e delle rocce da scavo qualificate come sottoprodotti ai sensi  dell’articolo 184-bis del TU Ambiente, provenienti da cantieri di piccole dimensioni, di grandi dimensioni e di grandi dimensioni non assoggettati a VIA o ad AIA, compresi quelli finalizzati alla costruzione o alla manutenzione di reti e infrastrutture;
  • b) ai casi di cui all’articolo 185, comma 1, lettera  c) del TU Ambiente, di esclusione dalla  disciplina di cui alla parte quarta del medesimo decreto del suolo non contaminato e di altro materiale allo stato naturale escavato;
  • c) alla disciplina del deposito temporaneo delle terre e delle rocce da scavo qualificate come rifiuti;
  • d) all’utilizzo nel sito di produzione delle terre e delle rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti;
  • e) alla gestione delle terre e delle rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica.

Non da ultimo dovranno essere assicurati “adeguati livelli di tutela ambientale e sanitaria” e garantiti controlli efficaci.

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