Correttivo Codice appalti: accolte le richieste di Confartigianato Edilizia
Lo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36”, cosiddetto “Correttivo” al Codice dei Contratti approvato lo scorso 21 ottobre dal Consiglio dei Ministri contiene, tra le altre, alcune modifiche alla disciplina del subappalto, richieste da ANAEPA-Confartigianato Edilizia per favorire la partecipazione delle micro e piccole imprese edili agli appalti.
In particolare, la modifica al comma 20 dell’articolo 119 del Dlgs n. 36/2023 consente ai soli subappaltatori di utilizzare le certificazioni relative ai lavori eseguiti per ottenere o rinnovare l’attestazione SOA.
“Si tratta di un’ottima previsione che rafforza quanto già declinato nel precedente Codice con l’obiettivo valorizzare le micro
e piccole imprese che effettivamente eseguono i lavori”, ha dichiarato il Presidente di ANAEPA-Confartigianato Stefano Crestini commentando lo schema di decreto.
Un’ulteriore novità riguarda l’introduzione dell’obbligo di riservare alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) almeno il 20% delle prestazioni subappaltabili.
Gli operatori economici hanno comunque facoltà di indicare nella propria offerta una diversa soglia di affidamento
per ragioni legate all’oggetto o alle caratteristiche delle prestazioni o al mercato di riferimento.
Per gli appalti di lavori “sottosoglia” che non presentano interesse transfrontaliero,
le Stazioni Appaltanti potranno riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e/o concessione o di riservarne l’esecuzione a piccole e medie imprese.
“Finalmente la nostra richiesta di riserva di appalto e di Km 0 – evidenzia Crestini – è stata inserita nel testo normativo e speriamo che venga confermata nella versione definitiva del Correttivo”.
Il Presidente di ANAEPA valuta positivamente anche l’introduzione delle clausole di revisione dei prezzi anche per il subappalto e/o subfornitore,
pena la mancata autorizzazione al subappalto da parte della stazione appaltante.
“Anche questa è una nostra istanza, portata anche all’attenzione del Ministro Salvini nel corso dell’Assemblea di ANAEPA-Confartigianato dello scorso luglio”.
Giudizio in chiaroscuro, invece, per la modifica all’articolo 11 dell’attuale Codice dei Contratti,
poiché ritenuta non totalmente risolutiva della criticità inerente alla previsione che impone alle Stazioni Appaltanti di indicare, in fase di gara, il contratto collettivo di riferimento.
“Sarebbe stato utile modificare l’articolo indicando al plurale il riferimento contrattuale poiché vige il principio di equivalenza delle tutele tra i contratti sottoscritti dalle associazioni datoriali
e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che in edilizia equivale ai codici F15, F12 e F18”, conclude Crestini.