Settore costruzioni e appalti pubblici. Rincaro dei prezzi dei materiali.
A rischio la ripresa post-pandemia. Appello alle Stazioni Appaltanti.
Le conseguenze dell’emergenza sanitaria – nonostante gli indubbi passi avanti compiuti sotto il profilo sanitario – si stanno facendo sentire nel sistema economico e sta determinando fortissime ripercussioni nel mondo dell’impresa
ed in particolare nel settore trainante per eccellenza e cioè quello delle costruzioni, del settore “Casa” e degli appalti pubblici.
Le imprese si trovano improvvisamente di fronte ad un aumento improvviso ed imprevedibile dei prezzi dei materiali e a notevoli ritardi nei tempi di consegna.
Tale spinta al rialzo dei prezzi è oggettivamente indipendente dalla volontà e dalle scelte compiute dalle imprese.
Il rincaro improvviso, elevato e imprevedibile sta assumendo dimensioni critiche e le cause sono diverse e assai complesse;
vi è in atto una spinta inflazionistica legata a logiche macroeconomiche e non da escludere qualche operazione di speculazione
di cui le imprese però sono “vittime” al pari dei Committenti (Pubblici e Privati).
Le imprese in sintesi non hanno alimentato questa spinta ma la stanno subendo.
Un evento quello del rialzo dei prezzi, imprevedibile e dettato da cause di forza maggiore esterne alle aziende esecutrici dei lavori.
Per questo Confartigianato ha suggerito alle imprese, in particolare a quelle che lavorano nel campo degli appalti pubblici,
di richiedere alle stazioni appaltanti e/o ai committenti una revisione prezzi.
Molte imprese che operano nel settore dell’edilizia e del comparto “Casa” e affidatarie di appalti pubblici,
si sono infatti rivolte alle associazione di categoria per un supporto per la grave situazione venutasi a creare.
Alle imprese sono state forniti alcuni possibili strumenti per far valere le proprie ragioni anche alla luce del fatto
che tali casi sono contemplati dal “Codice dei Contratti Pubblici” che prevede per l’appunto degli strumenti a tutela delle imprese.
La questione però va affrontata nel suo complesso e le Stazioni Appaltanti devono verificare in autonomia ogni possibile soluzione per evitare che il tutto si traduca in una sospensione o in uno stop dei lavori pubblici
o peggio ancora che tali rincari debbano gravare sulle spalle delle imprese o alimentare una deleteria guerra ad aggiudicarsi lavori non remunerativi.
L’auspicio è che le Stazioni Appaltanti del territorio prendano atto della situazione del tutto straordinaria ed imprevedibile e che venga da subito scongiurato uno stop ai lavori pubblici che finirebbe solo penalizzare tutto il territorio.