Payback dispositivi Medici, basta penalizzare le aziende fornitrici
Il payback dei dispositivi medici è lo spauracchio di odontotecnici e altre aziende artigiane che forniscono le strutture sanitarie. Confartigianato ha lanciato l’allarme già l’autunno scorso (link), tornando pubblicamente sull’argomento dicembre (link) e gennaio (link).
Payback: le aziende ripagano le inefficienze della PA
Confartigianato Imprese ha definito il payback dispositivi medici come un onere pesantissimo e ingiustificato. Ma in cosa consiste? Si tratta di una misura prevista all’articolo 18 del Dl Aiuti bis che dà attuazione al sistema del payback, introdotto nel 2015 e finora mai applicato, e che impone alle aziende la compartecipazione allo sforamento dei tetti di spesa sanitaria delle Regioni.
In pratica, le imprese produttrici di tecnologie per la salute si devono caricare il ripiano della spesa sanitaria riferita agli anni scorsi.
Confartigianato ha contestato da subito la disposizione che addossa alle aziende il mancato controllo della spesa sanitaria da parte delle Regioni e auspica l’intervento del nuovo Governo per evitare che gli imprenditori debbano subire l’ennesima e ingiustificata batosta in una fase già tanto difficile per le conseguenze dei rincari dell’energia e delle materie prime.
Payback dispositivi medici dimezzato grazie ad apposito fondo
Con la conversione in legge del D.L. 30 marzo 2023 n 34 gli odontotecnici tirano un altro sospiro di sollievo, anche se parziale. La norma introduce alcune disposizioni volte ad attenuare le criticità connesse al ripiano da parte delle imprese del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici il cui termine di versamento è stato opportunamente prorogato al 30 aprile 2023 dal DL cosiddetto milleproroghe.
In particolare, la norma istituisce uno specifico fondo di 1.085 milioni di euro per l’anno 2023, da
ripartire tra le Regioni in proporzione agli importi ad esse spettanti per gli anni dal 2015 al 2018, da
utilizzare per gli equilibri dei servizi sanitari regionali dell’anno 2022.
Confartigianato: Il payback resta illegittimo
Ancora ieri Confartigianato unitamente alle altre associazioni di categoria ha avuto modo di affrontare l’argomento del payback dispositivi medici in un’audizione davanti alle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera.
Innanzitutto le associazioni sottolineano che il fondo citato copre solo parzialmente i bisogni, lasciando in capo alle imprese stesse il 48% dell’importo indicato nei provvedimenti
emanati dalle Regioni per il ripiano stesso.
A giudizio di Confartigianato e delle altre associazioni
[..] tale provvedimento, seppure attenuando l’impatto del payback sulle imprese, tuttavia non risolve alla radice le problematiche connesse all’introduzione di un sistema che appare illegittimo sotto due aspetti: in primo luogo in quanto i dispositivi medici, a differenza dei farmaci, sono soggetti a una gara a evidenza pubblica per l’espletamento della quale viene fissato dalla committente una base d’asta, ossia un tetto di spesa preventivato; in secondo luogo, perché addossa una responsabilità in capo agli operatori, pur non dipendendo da questi lo sforamento dei tetti di bilancio.
Confartigianato auspica pertanto che la norma in oggetto venga definitivamente
superata attraverso sistemi non penalizzanti per le imprese fornitrici che non possono essere
chiamate a sopportare la responsabilità pubblica connessa all’osservanza dei tetti di spesa fissati.
Informazioni:
ufficio categorie e mercato, referente dottor Pietro Della Ferrrera
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