Confartigianato Benessere propone al Governo alcune misure per la riapertura di parrucchieri ed estetiste
La sospensione dei servizi di cura della persona s’è tradotta in un inasprimento dell’abusivismo.
Confartigianato categoria Benessere ha predisposto un documento contenente alcune azioni utili per consentire la riapertura di parrucchieri e centri estetici. Condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che garantiscano la sicurezza e la tutela della salute dei clienti, degli imprenditori e dei loro dipendenti.
La chiusura delle attività, anche se accolta con favore nella consapevolezza della criticità della situazione sanitaria, ha provocato oltre all’evidente danno economico anche un disagio tra i cittadini che si sono visti privati della possibilità di fruire dei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.
Purtroppo tra gli effetti collaterali dovuti alla chiusura dei saloni e dei centri si è reso evidente e si è concretizzato maggiormente quello dell’abusivismo, che deve essere contrastato con un’intensificazione dei controlli ed un inasprimento delle sanzioni.
“Alla luce di tutto questo sarebbe opportuno prevedere una riapertura dei saloni di acconciatura e dei centri estetici subordinata all’applicazione di misure di carattere igienico-sanitario – così afferma Confartigianato Benessere – Ferme restando le disposizioni dei decreti governativi (integrate dal Protocollo delle misure negli ambienti di lavoro), le imprese regolari siano in condizioni di riorganizzare le attività e rimodulare le modalità di erogazione dei servizi, in modo da operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori”.
Le misure principali di carattere organizzativo elaborate da Confartigianato sono:
- Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail)
- Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici
- Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento
- Adozione – per le imprese maggiormente strutturate – di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti
Limitatamente ai saloni di acconciatura che, contrariamente ai centri estetici, normalmente non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza ad un solo cliente per operatore:
- delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile
- utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti
- distribuzione della clientela tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore)
Le azioni utili di carattere igienico sanitario sarebbero:
- Utilizzo mascherina e guanti
- Utilizzo di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro (per gli acconciatori limitatamente ai servizi di taglio/cura della barba)
- Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio
- Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
- Utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto
- Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela
Mentre per i centri estetici vengono proposte delle ulteriori misure, come:
- Utilizzo di soprascarpe monouso
- Utilizzo di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti
- Accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento
Al momento tale iniziativa resta una proposta da parte di Confartigianato al Governo, in quanto non si hanno ancora ipotesi di date certe per le riaperture e nemmeno sulle condizioni alle quali si potrà riprendere a lavorare. Come già anticipato nei giorni scorsi da parte del Presidente provinciale della Categoria Benessere, Johnny Oregioni, l’invito è quello di attendere indicazioni certe prima di avviare azioni di sanificazione o investimenti in qualsiasi attrezzatura utile ad evitare il contagio da Coronavirus.
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