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‘Imprese rischiano di fallire per crediti’. Allarme di Confartigianato

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Il problema del blocco del mercato dei crediti fiscali legato agli interventi edilizi, a partire dal Superbonus 110%, è purtroppo ormai noto: banche, Poste o Cdp hanno esaurito la capacità di compensare e non acquisiscono più nuovi crediti. A farne le spese sono le imprese della filiera delle costruzioni, e soprattutto quelle artigiane, che restano con il cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità.

Grande eco negli ultimi giorni all’allarme lanciato a livello nazionale da Anaepa, rappresentanza del comparto edile all’interno Confartigianato.

“Siamo al paradosso: ci sono migliaia di imprese che rischiano di fallire per crediti”, ha dichiarato il presidente nazionale di ANAEPA Confartigianato, Stefano Crestini. “Quando il Superbonus è andato a regime – prosegue Crestini -, non c’era questa sensazione di pericolo. Si contrattualizzava il lavoro, poi si caricava il credito nelle piattaforme e si vendeva. Da un momento all’altro il meccanismo si è fermato, anche i soggetti pubblici come Poste e Cdp hanno chiuso”.

Paolo Panizza

“Come si può biasimare un imprenditore che ha firmato un contratto per una villetta o un installatore di caldaie che ha realizzato tanti micro-interventi con lo sconto in fattura e ora è a corto di soldi? L’urgenza, in ogni caso, è far ripartire le cessioni per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese artigiane e il blocco dei cantieri avviati”, conclude il presidente di ANAEPA.

“La situazione di totale incertezza che si è venuta a creare sta mettendo a dura prova tutto il settore – aggiunge Paolo Panizza, Presidente di Anaepa-Confartigianato Edilizia Sondrio. Le micro imprese hanno firmato dei contratti con la committenza quando erano in vigore determinate regole e oggi, a seguito delle modifiche da parte del Governo, fanno molta fatica a portare a termine gli impegni presi perché si trovano improvvisamente senza liquidità.”

“Comprendiamo la necessità di una revisione del sistema degli incentivi fiscali, così com’è non è ammissibile. – prosegue Panizza – Bisogna che il Governo ripensi a delle aliquote inferiori al 110% ma incentivanti allo stesso tempo e che le renda certe nel medio lungo termine se non strutturali per evitare speculazioni e bolle inflazionistiche e per consentire ai cittadini e alle imprese una programmazione efficace.”

Le criticità di tutto il sistema e l’allarme del mondo delle micro e piccole imprese saranno evidenziate da Confartigianato Sondrio a livello locale ai Parlamentari eletti in Valtellina e Valchiavenna, da sempre attenti alle sensibilità del comparto produttivo del territorio.

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