Il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti – Corso 18 dicembre a Sondrio con Paolo Pipere
Dal 15 dicembre anche le aziende produttrici di rifiuti pericolosi con meno di 10 addetti dovranno iscriversi al RENTRI e cominciare ad usare il registro di carico e scarico digitale.
Niente di trascendentale, verrebbe da dire, anche tenendo conto degli altri obblighi imposti dal nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti quali, ad esempio, la trasmissione dei movimenti al RENTRI, i FIR digitali dal 13 febbraio ’26 per i rifiuti pericolosi e qualche altra piccola novità.
E invece, per le microimprese che costituiscono non solo la spina dorsale del Paese ma anche tutto il resto dello scheletro non è cosi.
Chi ha più esperienza della mia (197 aziende visitate da marzo ad oggi per il RENTRI) dice che non gli sono mancati casi di aziende che aggiornano il registro una volta l’anno per tutto l’anno.
Carta canta, ed è perfettamente intonata, se il giorno prima dello scarico annuale l’artigiano chiude bottega per un paio di ore e mette in ordine il registro polveroso che ha sulla scrivania vicino al bordo del tavolo.. sempre pronto a lanciarsi nel cestino sottostante.
Spesso abitudini come questa sono tecniche di sopravvivenza, necessità imposte dalla mancanza di tempo o dai clienti che immancabilmente portano la macchina da riparare la sera dopo il loro lavoro, troncando sul nascere le buone intenzioni del meccatronico di turno che dopo le 17:30 vorrebbe aggiornare il registro.
Dunque? Due belle notizie ed una pessima. Aggiornare il registro di carico e scarico digitale è molto più semplice e veloce che non quello cartaceo. Basta vedere come si deve fare.. ed è proprio questo (parte di ) quello che Confartigianato ha fatto “a gratis” per quasi 200 aziende.
La piattaforma implementata da Ministero ed Albo semplifica la vita dell’artigiano e della microimpresa e NON solo della Pubblica amministrazione e delle forze di controllo.
La pessima notizia è che .. la compilazione creativa del registro non è l’unica tentazione circa la gestione dei rifiuti. Ce ne sono molte altre, anche ben più gravi e pericolose di questa che ad una delle aziende di cui sopra è costata 4000 carte.
Ogni azienda che mischia rifiuti urbani e rifiuti speciali, classifica un RAEE come se fosse un pezzo di ferro, trasporta rifiuti in discarica con mezzo non iscritto all’Albo o, peggio, con mezzo privato fa cose che non dovrebbe fare. Chi fa una sola di queste cose è meglio che si iscriva velocemente al corso che Confartigianato Imprese Sondrio organizza per la IV volta in un anno con Paolo Pipere come docente.
L’artigiano è spaventato dal RENTRI ma dovrebbe, invece, essere terrorizzato da quanto sopra e contento che il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti lo aiuti a velocizzare quello che avrebbe sempre dovuto fare.
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