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Elusione del principio di rotazione: il chiarimento di ANAC

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Con Atto del Presidente del 24 maggio 2024, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC è intervenuta sull’applicazione del principio di rotazione

per un affidamento diretto ai sensi del vecchio Codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 50/2016.

A seguito di segnalazione della Guardia di Finanza, Anac è intervenuta in provincia di Biella, rilevando un affidamento diretto dei lavori in elusione del principio di rotazione.

Nella fattispecie, i lavori riguardavano interventi di messa in sicurezza della viabilità comunale.

Come ribadito dalla stessa Autorità in varie determine, nelle Linee Guida n. 4, approvate con delibera n. 1097 del 26.10.2016 e aggiornate con delibera n. 206 del 1.3.2018, in corso di validità nel periodo preso in esame,

e nella nota a firma del Presidente prot. n. 40149 del 27.3.2024 pubblicata su sito istituzionale, “il criterio di rotazione assume valenza generale,

al fine di garantire l’effettiva possibilità di partecipazione alle micro, piccole e medie imprese 

ed evitare lo stabilizzarsi di rendite di posizione in capo ad alcuni operatori, cui potrebbero derivare vantaggi dalle informazioni acquisite durante il pregresso affidamento,

soprattutto nei mercati in cui il numero di agenti non è elevato”.

La stazione appaltante – si legge nel testo – è tenuta dunque al rispetto del principio di rotazione degli inviti,

al fine di favorire la distribuzione temporale delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei e di evitare il consolidarsi di rapporti esclusivi con alcune imprese.

L’Autorità spiega, tuttavia, che il divieto di riaffidamento non assume valenza assoluta,

in quanto “ si ritiene ammissibile una deroga da parte della stazione appaltante che reinviti o riaffidi al contraente uscente,

purché motivi in maniera puntuale la scelta laddove il mercato presenti un numero ridotto di potenziali concorrenti ovvero in considerazione del livello di qualità del precedente rapporto contrattuale”.

Inoltre, nel caso di specie, l’Autorità constata anche la mancanza di un’adeguata motivazione nell’affidamento diretto, con violazione quindi del Codice Appalti del 2016.

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