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Tag: COVID-19

Covid-19: le novità dell’INAIL e l’assistenza del Patronato INAPA. La sicurezza sul lavoro. Le prestazioni di WILA.

L’emanazione dei vari DPCM, del “Protocollo condiviso” del 14 marzo tra le associazioni di categoria datoriali e sindacali con il Governo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro nonché le prossime fasi di riapertura delle attività, ci vedono coinvolti nella più ampia diffusione di alcune importanti notizie per le aziende artigiane.

Per questo portiamo alla vostra attenzione:

– Covid-19 malattia/infortunio: circolare 13/2020 INAIL – Assistenza del Patronato
– Protocollo sicurezza delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro 
– prestazione WILA per l’acquisto dei DPI – assistenza ufficio welfare e bilateralità

COVID-19 malattia/infortunio, le novità dell’Inail e l’assistenza del Patronato INAPA

Nel caso di azienda chiusa il cui lavoratore sia colpito dal Virus Covid 19 l’assenza deve essere trattata come “malattia” e questo vale anche per il periodo di quarantena.
Il Decreto Legge “Cura Italia” 18/2020 ha previsto alcune regole specifiche che riguardano la tutela infortunistica per chi è stato contagiato in occasione dell’attività lavorativa, considerando tale contagio a tutti gli effetti come un infortunio sul lavoro, estendendo al Coronavirus una tutela già esistente per altre patologie di origine virale. 
La norma quindi ammette che, in caso di contagio da Covid-19 sul lavoro, il lavoratore sia coperto dalla tutela assicurativa INAIL, riconducendo tale patologia alla causa virulenta.
Precisiamo che il contagio avvenuto in occasione di lavoro non comporta che per qualsiasi contagio si acceda alle tutele INAIL, ma devono essere presenti delle specifiche condizioni. Un evento viene considerato infortunio quando sono contemporaneamente presenti: la causa violenta, la lesione e l’occasione di lavoro. 
Mancando anche solo uno di questi elementi non siamo in presenza d’infortunio, ma di malattia comune.

L’occasione di lavoro in una situazione di infezione virale generalizzata come quella che stiamo vivendo, è senza dubbio l’elemento più difficile da valutare e diviene veramente difficile individuare se il virus sia  stato contratto in ambiente di lavoro o fuori da questo.

La circolare INAIL n. 13/2020 precisa che ci sono situazioni in cui la presunzione di origine professionale/lavorativa è facile da individuare ; ad esempio per tutti gli operatori in ambito sanitario quali medici, infermieri, inservienti e coloro che si occupano dei servizi di pulizia, manutenzione, cucina e simili; ovvero le figure che garantiscono il funzionamento di una struttura sanitaria. 
La motivazione della applicazione della “presunzione” che la contrazione del virus dipenda dall’occasione di lavoro è da ricercarsi nella altissima possibilità che gli operatori della sanità hanno di venire contagiati in relazione alla necessità di operare in presenza delle persone che devono essere assistere.

Ad una situazione di alto rischio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/utenza. In via esemplificativa : gli addetti al front-office, i cassieri, addetti alle vendite/banconisti etc.

Per questo la circolare prevede che per aprire un caso di malattia-infortunio ci devono essere: un certificato medico che metta in stretta correlazione il lavoro eseguito con il contagio avvenuto, con indicazioni precise da parte del medico, una denuncia d’infortunio telematica da parte del datore di lavoro e un documento che confermi la diagnosi di contagio.
Nei casi in cui l’INAIL non ravveda la presenza di tutte queste concause e soprattutto che il virus sia stato contratto in occasione di lavoro, la pratica d’infortunio verrà declassata a malattia e verrà trasmessa direttamente all’INPS.
Altro elemento importante da tenere presente è che l’infortunio indennizzato dall’INAIL, con il riconoscimento del nesso causale tra la prestazione lavorativa e l’infezione contratta, non è computato ai fini della determinazione dell’oscillazione in malus del tasso applicato all’azienda, non determinando così nessun effetto negativo sul premio INAIL dell’azienda.

Il servizio del Patronato Inapa per i datori di lavoro e i loro lavoratori  

A seguito di quanto sopra ricordiamo che Confartigianato, da sempre vicino alle esigenze delle imprese, tramite il proprio Patronato INAPA sarà a disposizione per seguire le pratiche dei lavoratori coinvolti, in modo completamente gratuito, successivamente alla denuncia d’infortunio fatta dall’azienda .
Il Patronato Inapa ha stipulato una collaborazione con un medico specializzato, al fine di garantire una corretta valutazione sanitaria legata all’epidemia in essere. 
Per questo invitiamo i datori di lavoro a segnalare ai propri dipendenti tale opportunità.
Ricordiamo che il Patronato Inapa a titolo completamente gratuito è altresì a disposizione per i titolari, i soci, i collaboratori delle imprese che necessitano di assistenza per gli eventi d’infortunio o malattia professionale.

La sicurezza sul lavoro, Protocollo e prescrizioni in vista della fase 2 (apertura)  

Le imprese che riapriranno dovranno seguire sia le disposizioni del “Protocollo condiviso” sia le altre prescrizioni che le autorità (nazionali e regionali) stanno elaborando in questi giorni e che saranno rese note in vista della fase 2 (riapertura).
Gli adempimenti in materia di sicurezza e prevenzione avranno un ruolo centrale in quanto si pongono il fondamentale obiettivo di salvaguardare la  salute di tutti gli operatori (artigiani titolari, dipendenti, collaboratori) rispetto al rischio di contagio da Covid 19 ( e non solo). 

Prestazione straordinaria WILA PER LE IMPRESE  

Il Consiglio di Amministrazione di WILA – fondo riservato ai lavoratori – in via straordinaria e vista la situazione ha previsto una prestazione a favore delle imprese con dipendenti,regolarmente iscritti al Fondo Wila, in attività o che riprenderanno nei prossimi mesi e che dovranno dotare i loro lavoratori dei presidi sanitari di protezione individuale per Covid-19.
La prestazione prevede il rimborso parziale del costo dell’acquisto, effettuato nel periodo che va dal 1°marzo al 31 ottobre 2020. 
Tale prestazione è richiedibile una sola volta, in caso di più fatture si dovrà presentare un’unica richiesta, allegando tutte le fatture. Il termine per la presentazione è di 24 mesi dalla data della fattura.
I presidi sanitari ammessi devono essere conformi alle norme vigenti e sono: 
•    mascherine 
•    guanti 
•    occhiali di protezione. 

Il rimborso è previsto nei limiti del massimale: 
• aziende da 1 a 5 dipendenti fino a € 100,00 
• aziende da 6 a 10 dipendenti fino a € 150,00 
• aziende da 11 a 15 dipendenti fino a € 200,00 
• aziende oltre i 16 dipendenti fino a € 250,00


La documentazione da allegare :
– modello di richiesta Wila
– uniemens aziendale del mese di ripresa per l’azienda sospesa; l’ultimo disponibile per l’azienda in attività
– fatture di acquisto
– copia del pagamento fattura (bonifico o altro).

Il nostro ufficio welfare e bilateralità è disponibile a dare informazioni ed istruire la pratica in modo completamente gratuito.

Unicredit – Misure emergenza covid-19

Sul sito internet unicredit.it è stata creata una pagina dedicata al DL Liquidità – Misure per Imprese 
https://www.unicredit.it/it/piccole-imprese/iniziative-per-le-imprese-decreto-liquidita-per-le-imprese.html, nella quale le imprese possono tenersi informate sull’attuazione dei vari provvedimenti, anche in dipendenza delle delibere di attivazione da parte dei soggetti gestori (Fondo Centrale di Garanzia per le PMI / MCC e/o SACE), e sul relativo iter operativo. 

Con particolare riferimento al finanziamento fino a 25.000 euro garantito al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia, è indicato il processo operativo e la documentazione da produrre. Per comodità trovate:

  • allegato 4BIS (Modulo richiesta agevolazione soggetto beneficiario finale del Fondo di Garanzia);
  • format banca Unicredit di dichiarazione per informazioni aggiuntive per la richiesta di garanzia.

I Consulenti Business/Gestori Corporate di Unicredit, attivi in modalità Smart Working, sono sempre a disposizione delle Imprese Clienti, contattabili sui rispettivi cellulari aziendali/indirizzi e-mail ed in grado di operare da remoto per l’elaborazione delle richieste di finanziamento. 

UniCredit è inoltre operativa dal 6 aprile sull’anticipazione della cassa integrazione in favore dei dipendenti. Anche in questo caso tutte le informazioni utili alla pagina dedicata del sito UniCredit https://www.unicredit.it/it/contatti-e-agenzie/cig_informazioni-richiesta-anticipazione.html

I  finanziamenti fino a 25.000€ sono garantiti al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia. 
Si possono richiedere nuovi finanziamenti con le seguenti caratteristiche: 

  • durata massima di 72 mesi; 
  • preammortamento di 24 mesi; 
  • tassi di interesse e commissioni che tengono conto della copertura dei soli costi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria; 
  • importo non superiore al 25% dei ricavi del soggetto beneficiario (come risultante dall’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale o da autocertificazione per i soggetti beneficiari costituiti  dopo il 1.1.2019) e comunque massimo 25 mila euro.

A chi è rivolto
Alle micro, piccole e medie imprese, persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni. 

Garanzia

  • La garanzia pubblica è gratuita ed è pari al 100% 
  • È concessa attraverso modalità semplificate 

Documenti da presentare a mezzo PEC: 

  • Allegato 4 bis accompagnato da copia di un documento di riconoscimento 
  • Bilancio/dichiarazione redditi. Per i soggetti beneficiari costituiti dopo il 1° gennaio 2019, idonea documentazione o autodichiarazione 
  • Dichiarazioni per informazioni aggiuntive per la richiesta di garanzia su format banca. 
  • Per le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, certificato di attribuzione Partita IVA 

Costo della Garanzia:
La garanzia è gratuita, come previsto dal decreto liquidità e non è richiesta nessuna commissione per le garanzie concesse entro il 31.12.2020  

Confartigianato Benessere propone al Governo alcune misure per la riapertura di parrucchieri ed estetiste

La sospensione dei servizi di cura della persona s’è tradotta in un inasprimento dell’abusivismo.

Confartigianato categoria Benessere ha predisposto un documento contenente alcune azioni utili per consentire la riapertura di parrucchieri e centri estetici. Condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che garantiscano la sicurezza e la tutela della salute dei clienti, degli imprenditori e dei loro dipendenti.

La chiusura delle attività, anche se accolta con favore nella consapevolezza della criticità della situazione sanitaria, ha provocato oltre all’evidente danno economico anche un disagio tra i cittadini che si sono visti privati della possibilità di fruire dei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.

Purtroppo tra gli effetti collaterali dovuti alla chiusura dei saloni e dei centri si è reso evidente e si è concretizzato maggiormente quello dell’abusivismo, che deve essere contrastato con un’intensificazione dei controlli ed un inasprimento delle sanzioni.

“Alla luce di tutto questo sarebbe opportuno prevedere una riapertura dei saloni di acconciatura e dei centri estetici subordinata all’applicazione di misure di carattere igienico-sanitario – così afferma Confartigianato Benessere – Ferme restando le disposizioni dei decreti governativi (integrate dal Protocollo delle misure negli ambienti di lavoro), le imprese regolari siano in condizioni di riorganizzare le attività e rimodulare le modalità di erogazione dei servizi, in modo da operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori”.

Le misure principali di carattere organizzativo elaborate da Confartigianato sono:

  • Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail)
  • Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici
  • Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento
  • Adozione – per le imprese maggiormente strutturate – di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti

Limitatamente ai saloni di acconciatura che, contrariamente ai centri estetici, normalmente non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza ad un solo cliente per operatore:

  • delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile
  • utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti
  • distribuzione della clientela tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore)

Le azioni utili di carattere igienico sanitario sarebbero:

  • Utilizzo mascherina e guanti
  • Utilizzo di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro (per gli acconciatori limitatamente ai servizi di taglio/cura della barba)
  • Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio
  • Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
  • Utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto
  • Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela

Mentre per i centri estetici vengono proposte delle ulteriori misure, come:

  • Utilizzo di soprascarpe monouso
  • Utilizzo di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti
  • Accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento

Al momento tale iniziativa resta una proposta da parte di Confartigianato al Governo, in quanto non si hanno ancora ipotesi di date certe per le riaperture e nemmeno sulle condizioni alle quali si potrà riprendere a lavorare. Come già anticipato nei giorni scorsi da parte del Presidente provinciale della Categoria Benessere, Johnny Oregioni, l’invito è quello di attendere indicazioni certe prima di avviare azioni di sanificazione o investimenti in qualsiasi attrezzatura utile ad evitare il contagio da Coronavirus.

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