Il mandato inizierà ufficialmente il 1° maggio, festa del San Giuseppe lavoratore, ma il cambio è avvenuto durante il Consiglio di Confartigianato Cremona che si è riunito giovedì 22 aprile, sotto la presidenza di Giuseppe Ferrari.
Ebbene Antonio Bonini, da 13 anni Segretario dell’Associazione, va in pensione. Nuovo segretario è Roberto Maffezzoni, 50 anni ad agosto, da 28 in Confartigianato. Ragioniere il primo, geometra il secondo, sono figure molto note e molte stimate non solo nell’ambiente dell’artigianato.
Infatti sono presenti anche in diverse commissioni della Camera di Commercio, della Liuteria, delle città d’arte.
E’ in tutti questi impegni, hanno sempre portato, con passione, le voci degli artigiani cremonesi che, come ha ricordato recentemente lo stesso Presidente Ferrari, sono aziende che sostengono l’economia provinciale e dove i giovani possono imparare l’intelligenza delle mani.
Lunga la carriera di Antonio Bonini in Confartigianato (ben 37 anni) dove si è occupato di tutto, dal fisco alla cooperativa servizi, dalla contabilità alla terza età.
L’ha fatto sempre con competenza, con precisione, con discrezione.
I rapporti di Bonini con le istituzioni e con la stampa sono stati sempre corretti e cordiali, improntati al rispetto ed alla collaborazione.
I vari presidenti che si sono succeduti, così come i segretari che l’hanno preceduto (ultimo Antonio Beltrami) hanno sempre trovato in Bonini la massima disponibilità.
Ed insieme uno stile sobrio e tranquillo, da autentico gentiluomo.
Il ringraziamento ufficiale avverrà in autunno.
Nuovo Segretario, eletto all’unanimità dalla Giunta e dal Consiglio, è quindi Roberto Maffezzoni che di Bonini è stato il vice.
Maffezzoni ha fatto tutta la carriera all’interno di Confartigianato, ha competenza, capacità, cordialità, entusiasmo.
Ieri sera il Presidente Ferrari (affiancato dal vice Antonio Davò e da Ernesto Cabrini, membro di giunta) ha detto che Maffezzoni è un “valore aggiunto” per l’Associazione che si prepara a sfide importanti.
Che certamente saprà vincere con l’intesa tra i dipendenti, i dirigenti, e soprattutto gli associati.
Lascia un commento