Ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione, emanati due provvedimenti
Il Governo ha emanato due provvedimenti per pagare i debiti dello Stato verso le aziende. Ma per gli imprenditori la strada è già in salita
Il Governo li aveva promessi alle imprese il 22 maggio ma, a distanza di un mese, ha emanato soltanto due dei 5 provvedimenti per sbloccare i crediti maturati dagli imprenditori nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale.
E stanno già sorgendo i primi problemi.
Uno dei due decreti, entrato in vigore il 21 giugno, consentiva alle imprese di chiedere i pagamenti in titoli di Stato entro il 28 giugno. Quindi solo 7 giorni di tempo, una missione quasi impossibile.
In alternativa, gli imprenditori possono richiedere la certificazione del credito all’Ente pubblico debitore ma con tempi e modalità che lasciano immaginare una trafila burocratica sicuramente non breve. Insomma, quella che doveva essere una strada semplice e rapida per risolvere il drammatico problema delle imprese, rischia di trasformarsi nella consueta corsa ad ostacoli tutta italiana.
A rendere ancora più lunga l’attesa degli imprenditori c’è ora l’incognita legata all’emanazione degli altri tre provvedimenti annunciati dal Governo per sbloccare i crediti incagliati. Uno riguarda la certificazione dei crediti nei confronti degli Enti locali, un altro la possibilità di compensare i crediti con i debiti fiscali iscritti a ruolo, il terzo prevede l’intervento del Fondo centrale di garanzia con agevolazioni per le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione.
Al momento, di questi tre decreti non si vede traccia. Confartigianato è intervenuta nei confronti dell’Esecutivo a sollecitarne l’emanazione per dare finalmente un segnale di certezza a migliaia di imprese italiane spesso costrette ad aspettare anni prima di ricevere i pagamenti dagli Enti pubblici.
Un’attesa che, negli anni, ha fatto accumulare oltre 60 miliardi di debiti per lavori già svolti e beni già consegnati dagli imprenditori.
E mentre si attende che il Governo rispetti gli impegni presi con le imprese, Confartigianato insiste a chiedere il recepimento della Direttiva europea che stabilisce tempi di pagamento certi per tutelare i diritti degli imprenditori.