R.ete.: ancora incerti i benefici per i consumatori

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Il decreto legislativo per l’apertura del mercato del gas, pur condivisibile nell’obiettivo di potenziare le infrastrutture di stoccaggio di cui il Paese è carente, non offre sufficienti certezze circa i benefici per i consumatori e per le piccole e medie imprese derivanti dalla maggiore concorrenza nel mercato.

E’ la posizione espressa mercoledì 16 giugno da Rete Imprese Italia nel corso dell’Audizione davanti alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato sullo schema di Decreto legislativo recante misure per la maggior concorrenzialità nel mercato del gas.

Nel decreto – si legge in una nota di Rete Imprese Italia – viene delineato un meccanismo che certamente andrà a vantaggio delle grandi industrie e, se ci sarà spazio, di alcune piccole e medie imprese che potrebbero avere accesso ai servizi di stoccaggio. Di contro, i benefici che potrebbero derivare per l’intero sistema del gas, in termini di maggiore concorrenzialità e liquidità del mercato, appaiono incerti ed inadeguati.

A giudizio di Rete Imprese Italia occorrerebbero misure in grado di garantire che una quota dei vantaggi derivanti dalla maggiore capacità di stoccaggio possa essere trasferita alla collettività. Inoltre, gli effetti positivi in termini di maggiore liquidità del mercato dovrebbero essere garantiti da norme più stringenti ed incisive rispetto a quelle previste dal decreto.

Nonostante negli ultimi mesi siano stati emanati importanti provvedimenti che possono aumentare la concorrenza, il mercato del gas – si legge nella nota di Rete Imprese Italia – presenta tuttora forti criticità che non consentono il trasferimento ai consumatori finali dei segnali di prezzo del mercato spot. Ad esempio, permane il controllo delle infrastrutture (rete e approvvigionamento) da parte di un medesimo soggetto, condizione che – segnala Rete Imprese Italia – contribuisce ad ostacolare i potenziali effetti positivi di tali riforme.

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