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Le PMI non si assicurano, ma un buon broker sa trovare soluzioni efficaci

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Da una ricerca dell’AIBA (associazione broker assicurativi italiani) e dell’istituto di ricerca Innovation Team emerge la pesante situazione di sotto-assicurazione delle PMI italiane.

Lo scarso utilizzo è dovuto a diversi fattori. Gli imprenditori vedono nell’assicurazione un puro costo e non uno strumento per proteggersi. Le compagnie di assicurazione, da parte loro, hanno un’offerta di prodotti abbastanza rigida e standard che raramente consente alle PMI una personalizzazione delle polizze.

Un possibile incentivo potrebbe essere la facilitazione dell’accesso al credito per gli imprenditori che hanno prodotti assicurativi in grado di tutelare le rispettive attività. In tal senso il broker assicurativo – grazie alla sua posizione di “terzietà” – può individuare il corretto equilibrio tra esigenze e costo. Il broker è al servizio del cliente e non è legato a nessuna compagnia. La sua mission è quella di cercare tra le società assicurative italiane ed estere le soluzioni più adeguate. La figura del broker è regolata dal Codice delle assicurazioni, che così la definisce “professionista che mette in collegamento le imprese di assicurazione senza nessun vincolo con i consumatori o le imprese che voglio stipulare una polizza, assistendoli nella firma, nella gestione e nell’esecuzione del contratto”.

Il broker analizza i possibili rischi, suggerisce interventi per prevenire e mitigare i possibili incidenti e individua quali tipi di polizze sono più indicate per l’attività dell’impresa.

Tratto dal numero di Maggio 2014 del mensile “Espansione – La voce delle imprese”, in uscita col quotidiano “Il Giornale” di mercoledì 7 maggio 2014

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