Il gruppo Giovani promuove l’innovazione come fattore strategico per la competitività
Il prossimo 22 ottobre il seminario “La rete che lavora. Mestieri e professioni nell’era digitale”
Facebook, Twitter, LinkedIn: più di un terzo degli italiani utilizza i social network per tenersi in contatto con amici e conoscenti, creare nuove relazioni, informarsi, divertirsi, ma anche per lavorare. Il web relazionale è frequentato da persone che cercano e offrono lavoro, comunità di esperti che si scambiano informazioni e conoscenze, volontari che co-creano prodotti e servizi, minoranze che organizzano nuove modalità di rappresentanza degli interessi.

Le piattaforme di social network supportano gli utenti nella gestione del proprio “ecosistema professionale”: uno spazio sociale dinamico dove la creazione di legami visibili è condizione necessaria (ma non sufficiente) per lo scambio di risorse. Sono spazi aperti e ibridi che mettono in discussione i confini tra vita privata e pubblica, tra tempi di vita e di lavoro, tra amici e colleghi, tra hobby e professione.. Un viaggio esplorativo nella “rete che lavora”, che parte dai social network per descrivere e interpretare il mondo del lavoro che cambia. E scoprire quali nuove culture stanno prendendo piede.
In quest’ottica il gruppo Giovani ha deciso di promuovere per lunedì 22 ottobre alle ore 20,30, a Sondrio presso la sede di Confartigianato Imprese Sondrio il seminario “La rete che lavora. Mestieri e professioni nell’era digitale”.
L’incontro vedrà la partecipazione della professoressa Ivana Pais docente di Sociologia economica nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, esperta di social network e comunità professionali digitali che ha appena pubblicato presso EGEA il libro “La rete che lavora. Mestieri e professioni nell’era digitale”. Il seminario vuole permettere di riflettere sulle esperienze e i racconti del lavoro che cambia, attraverso i social media. Storie di lavoratori che nei social network vedono cadere i confini tra i loro ruoli e cercano nuove modalità per rappresentare la propria identità e costruire unareputazione; storie di persone che navigano le reti per cercare lavoro; dipendenti alla ricerca di informazioni e occasioni di confronto che vadano oltre i confini delle loro aziende; di professionisti che nei social media costruiscono nuove comunità professionali.
“La priorità del nostro gruppo – ha affermato Bianca Maria Gadola, presidente del Gruppo Giovani – è quella di contribuire alla crescita dei soci nella loro attività imprenditoriale, promuovendo in particolare l’innovazione come fattore strategico per la competitività delle imprese. Questa è la ragione, per cui dopo il convegno “Più digitale fa bene alle imprese artigiane” del luglio 2010, abbiamo voluto proporre questo momento di riflessione e di approfondimento”.