I giovani imprenditori festeggiano il loro decennale dedicandosi al tema della cultura digitale

In occasione del decimo anniversario della fondazione del Gruppo Giovani Imprenditori, Confartigianato Imprese Sondrio ha organizzato l’evento “Più digitale fa bene alle imprese artigiane”, svoltosi venerdì 16 luglio presso il ristorante La Brace a Forcola (SO).

Il Gruppo Giovani – Confartigianato Imprese Sondrio ha voluto così proporre un’occasione di confronto, di analisi e di approfondimento sulle tecnologie digitali con particolare attenzione alla realtà delle imprese artigiane.

Il convegno si è realizzato grazie al contributo di Banca Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese, con il patrocinio della Provincia di Sondrio e della Camera di Commercio di Sondrio. Politec – Polo dell’innovazione della Valtellina, attore strategico per la promozione e la diffusione dell’innovazione nella nostra Provincia, ha trasmesso l’evento in diretta via streaming e ha reso disponibile durante il seminario una connessione WIFI gratuita.

Nell’aprire il seminario, il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Bianca Maria Gadola, dopo i saluti e ringraziamenti di rito, ha illustrato ai presenti la mission del gruppo e le principali attività svolte negli ultimi anni (dall’impegno per avvicinare gli studenti al mondo dell’artigianato, alle diverse attività formative organizzate, alle esperienze di tipo associativo a livello regionale e nazionale, ecc.). “La sfida che vogliamo affrontare – ha continuato Bianca Gadola – è quella di approfondire le modalità con cui la “rivoluzione tecnologica”, dentro cui ci troviamo, può favorire il successo delle nostre imprese. Vogliamo capire come questi strumenti incontrino la maestria artigiana, come le piccole e micro imprese che caratterizzano il nostro territorio possono sfruttare l’innovazione tecnologica, come tali strumenti e tali innovazioni possano favorire il nostro lavoro quotidiano. Nasce infatti nella quotidianità delle nostre imprese l’esigenza di interpretare il dinamismo e la velocità del cambiamento digitale, vincendo le “vecchie” resistenze e interpretando la velocità del mercato in senso positivo, come fattore decisivo di competitività e di crescita”.

Successivamente sono intervenuti per portare i propri saluti il Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio, Fabio Bresesti, l’ex Presidente del Gruppo Giovani Stefano Ramponi, l’attuale presidente regionale Federico Costa e il presidente nazionale Marco Colombo.

Fabio Lalli, responsabile Sistemi ed Infrastrutture del gruppo BEE Team, Fondatore degli Indigeni Digitali, esperto di Web 2.0 e social media, blogger, ha evidenziato come negli ultimi anni il panorama tecnologico sia fortemente cambiato: la rete è cresciuta, si è passati dal web 1.0 al web 2.0, vi è un uso sempre più massiccio del social media e sono nate nuove forme di business. Secondo l’esperto l’avvento del web 2.0 ha dato alla nascita una “nuova” cultura digitale caratterizza da 4 fattori chiave: l’interattività, la condivisione, la partecipazione e la trasparenza. Oltre ad illustrare aspetti teorici della questione, Lalli ha saputo offrire esempi concreti: “ Il mio fisioterapista offre ai propri clienti, mentre aspettano la propria seduta, una connessione gratuita ad internet. In questo modo ha triplicato il suo giro d’affari”. Lalli ha poi descritto le possibilità di utilizzo de i QR Code per taggare e geolocalizzare allo stesso tempo.

“Ecco come funziona – ha affermato Lalli – il proprietario di un’azienda genera un codice a QR Code utilizzando l’indirizzo fisico (Via tal dei tali…) o l’ID di Foursquare e attacca il codice in punto ben visibile del locale/ditta stesso. I visitatori/clienti possono quindi utilizzare la semplice lettura del barcode utilizzando l’apposito software per scattare una foto al QR. La scansione rileva le informazioni ed effettua il check in modo più rapido. Mi aspetto di vedere questo tipo di logica e tecnologia applicata ad altri contesti, ma affinché prenda piede è necessario che i consumatori, gli utenti inizino ad utilizzare attivamente lo scanner per codici QR o altri tipi di sistemi di lettura di TAG”. Ecco quindi come la tecnologia del QR Code e della geolocalizzazione potrebbe prestarsi a dare maggiore visibilità alle aziende artigiane, con costi ridottissimi.

Bianca Maria Gadola

Successivamente è intervenuto Domenico Catagnano, giornalista caporedattore TGCOM.it che ha illustrato le potenzialità di internet ai giovani artigiani raccontando come  “sul nostro portale c’è una significativa presenza di blog che vedono impegnati imprenditori nella produzione di contenuti. Si tratta, solo per citare alcuni esempi, di sommelier che descrivono i propri vini o di autotrasportatori impegnati nella mappatura del traffico. Loro acquisiscono lettori grazie alla presenza sul nostro sito, noi portiamo da noi le persone attente a questi contenuti”.

Ultimo intervento quello di Stefano Besseghini, amministratore delegato di Politec, che ha formulato un’analisi approfondita dei possibili vantaggi di una maggiore digitalizzazione, ma ha anche rilevato una situazione di criticità del nostro territorio caratterizzato dal “digital divide”, ovvero il divario esistente tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. La definizione include sempre più anche la disparità nell’acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell’informazione. In provincia di Sondrio le linee sono mediamente lente e in diversi comuni non ci sono connessioni veloci al web. “Dobbiamo chiederci cosa ci stiamo perdendo in Valtellina – ha spiegato Besseghini – il digital divide esiste: tutte queste opportunità legate al digitale nelle imprese crescono, ma lo fanno via di qua, dalla Brianza in giù. Da noi arrivano inevitabilmente con un ritardo e un’onda lunga superiore. In regione c’è un progetto che vuole portare banda extralarga nelle case delle persone. Il gap infrastrutturale che rischiamo di pagare è rilevante non solo sulla base dell’isolamento fisico, ma anche per quello delle “autostrade informatiche”. E’ una questione su cui dobbiamo lavorare: sarà un gap competitivo che crescerà esponenzialmente”.

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