Dal 1° agosto potrebbero trovarsi senza lavoro molti dei 57.000 installatori che operano nel settore dell’energia da fonti rinnovabili.
E’ il destino che li attende in base al decreto legislativo 28/11 che impone, per poter effettuare interventi di installazione nel settore, percorsi di qualificazione professionale.
Ma, mentre per i laureati e i diplomati agli istituti tecnici la legge non prevede obblighi di formazione, e per i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore, non c’è alcun riferimento per i responsabili in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e dell’esperienza di anni di lavoro.
Renato Vergottini
In pratica a questi imprenditori si nega il riconoscimento delle competenze acquisite e la possibilità di svolgere corsi di aggiornamento.
“Si tratta di una disposizione assurda e discriminatoria – denuncia Renato Vergottini dell’Unione Regionale Bruciatoristi e Presidente della Categoria Metalmeccanici di Confartigianato Imprese Sondrio – che impedisce di lavorare agli imprenditori che da anni svolgono con competenza la propria attività”.
Confartigianato è intervenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare la modifica della legge chiedendo che vengano salvaguardati i diritti acquisiti degli installatori di impianti.
Confartigianato ha inoltre messo in risalto la difficile situazione che si sta verificando presso le Camere di Commercio regionali in merito alle iscrizioni di installatori ed autoriparatori al registro F-Gas evidenziando come le stesse Camere di Commercio non riusciranno entro il 12 aprile a soddisfare le domande di iscrizione.
Confartigianato ha quindi chiesto un’estensione del termine per le iscrizioni al registro.