Fondo di garanzia per le PMI. Al via i nuovi criteri semplificati di accesso al credito

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Giorgio Guerrini
Giorgio Guerrini

Il commento di Confartigianato: “Positivo cambiamento di rotta”

 

Venerdì 4 dicembre sono stati emanati i provvedimenti attuativi dei nuovi criteri di valutazione di accesso al Fondo centrale di garanzia per le Pmi.

I parametri sono caratterizzati da una maggiore flessibilità e apertura alle aziende e una velocizzazione delle procedure di ammissione.

Si tratta di un cambiamento significativo frutto della condivisione da parte di tutte le categorie presenti nel Comitato di Gestione del Fondo di Garanzia per le Pmi (strumento recentemente esteso alle imprese artigiane e ampliato con una sezione speciale per il settore dei trasporti): Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie), Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Regioni, Ministero Infrastrutture e Trasporti, Ministero delle Politiche Agricole, ABI, Confartigianato, Confindustria, Confcommercio, Unatras, Confocoperative, Confapi, Cna, Casartigiani.

Secondo il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini “si tratta di un deciso cambiamento di rotta per aumentare l’efficacia anticrisi di uno strumento come il Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi, a cui abbiamo sempre attribuito una grande importanza. Avevamo infatti salutato con grande favore l’allargamento del Fondo alle imprese artigiane, decisione assunta nei mesi scorsi dal Governo tra le prime misure a sostegno dell’economia reale nei primi mesi della crisi”.

 I criteri per l’accesso al credito sono stati aggiornati e rivisti per estendere la garanzia dello Stato anche a quelle aziende sane che hanno subito la crisi, ma che rappresentano un tessuto forte e robusto che farà da leva per la ripresa.

Nel dettaglio, queste le novità approvate:

  • semplificazioni procedurali per le richieste di garanzia su operazioni di importo ridotto da parte di imprese start up;
  • ampliamento dell’accesso alle procedure semplificate;
  • aumento dell’importo massimo ammissibile alla procedura di  microcredito da 75.000 euro a 100.000 ed estensione anche alle aziende che hanno presentato una perdita in uno degli ultimi due bilanci;
  • modifica dei valori di riferimento, ora più flessibili, di alcuni indicatori per l’ammissione alla garanzia e sostituzione di quelli considerati ormai obsoleti.

L’Osservatorio del Comitato di Gestione, soprattutto per i primi sei mesi della riforma, terrà sotto controllo l’andamento dei nuovi criteri che potranno eventualmente essere perfezionati e ri-tarati tenendo conto, ad esempio, delle differenze che caratterizzano le imprese italiane (dimensionali, settoriali e territoriali).

Compito dell’Osservatorio, infatti, è quello di monitorare costantemente l’andamento del Fondo per disegnare un quadro completo del funzionamento e dell’utilizzo dello strumento da parte delle imprese.

Per quanto riguarda il 2009, ecco gli ultimi dati:  un aumento delle domande dell’86,4% rispetto allo stesso periodo del 2008, un incremento del 185,8% dei finanziamenti richiesti, dell’87,3% dei finanziamenti accolti, del 109,6% dell’importo garantito.

Oltre alla revisione dei criteri, nel 2009 sono state apportate altre importanti novità: l’ampliamento della dotazione a 1,6 miliardi di euro da qui al 2012, l’estensione del Fondo alle imprese artigiane e l’aggiunta di una sezione speciale per il settore trasporti per i quali sono stati versati 50 milioni di euro.

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