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Fisco, burocrazia e credito: l’appello al Governo dall’Assemblea di Confartigianato

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Giorgio Merletti presidente nazionale di Confartigianato Imprese ha aperto martedì scorso all’Auditorium della Conciliazione di Roma l’Assemblea annuale di Confartigianato Imprese.

Di fronte alla platea di imprenditori (presente anche una delegazione di Confartigianato Sondrio guidata dal presidente provinciale Gionni Gritti ) e ai rappresentanti del Governo, fra cui, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente nazionale ha chiesto una sola cosa: “Cambiare!”.

“Lo devono fare tutti, e il Governo ha la responsabilità di pensare ad un sistema economico, produttivo e sociale che ponga al centro dell’attenzione il modello della piccola impresa. Serve coraggio e determinazione nelle scelte; impegno, fermezza e rapidità da parte del Governo. Tutta l’Italia deve fare squadra: il campionato più importante é quello della crisi. Noi imprenditori saremo in campo e attendiamo tutti per giocare meglio”. Contro i gap, risaputi anche dai politici presenti all’Auditorium, che continuano a rendere difficile la risalita delle imprese. “Noi di Confartigianato, le nostre imprese – ha proseguito Merletti – siamo i testimoni, i protagonisti e le vittime della crisi. Ma siamo cambiati, e pretendiamo che a cambiare siano anche gli altri”. Per affermare, una volta per tutte, che la “piccola impresa è il modello imprenditoriale dello sviluppo”.

Perché flessibile e dinamica attraverso il primato del valore del prodotto e delle relazioni tra l’imprenditore e il suo cliente. Merletti, come dirà poi il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, lancia i temi sul tappeto con “delicatezza ma forza”. Allora parla di processo globale del cambiamento, del digitale che cambia produzione e modi di condividere esperienze e saperi, cita

Giorgio Merletti

il movimento dei maker che mettono d’accordo i valori dell’artigianato con le nuove tecnologie. E afferma che “il futuro dipenderà dalla qualità dei prodotti e non dalle dimensioni delle imprese”.

Ma i problemi restano: come ben evidenziato dal Rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato presentato durante l’assemblea. “fisco, burocrazia, credito, mercato del lavoro, disoccupazione giovanile, pagamento della PA, costi dell’energia elettrica, infrastrutture… Con tutte le sigle che seguono: SISTRI, TASI, TARI, IUC.

Il rapporto getta luce sul carattere oppressivo e intollerabile di burocrazia e fisco. A causa dei quali le imprese sono costrette a pagare quasi 31 miliardi di euro annui – oltre 7mila euro per unità produttiva – pari a 2 punti di PIL.

Gli italiani pagano 25,7 miliardi di tasse in più rispetto alla media Ue: 420 euro pro-capite per un’entità pari al 44 per cento del Prodotto interno lordo. Cifra che cresce al 53 per cento aggiungendo il gettito dell’economia sommersa. A ciò deve aggiungersi l’estrema complessità del regime tributario. Tra il 2008 e il 2014 sono state approvate 629 nuove regole, e 389 introducono nuovi obblighi per le aziende.

Per questo Governo “nato sotto il segno del cambiamento” ci sono tante sfide aperte: “La prima, è quella di iniziare a parlare il linguaggio delle piccole imprese”, ha aggiunto Merletti.

Al Governo chiediamo di non abbassare la guardia e dedicare impegno, fermezza e rapidità nel realizzare le grandi riforme necessarie.

Noi italiani sappiamo dare il meglio di noi stessi proprio nei momenti di maggiore difficoltà. E allora, prendo spunto dagli imminenti Mondiali di calcio per lanciare un appello: tutta l’Italia deve ‘fare squadra’, dobbiamo mettercela tutta e tutti insieme dobbiamo impegnarci per vincere il campionato più importante: quello per uscire dall’inferno della crisi a ‘riveder le stelle’, mi perdoni Dante, della crescita e dello sviluppo.

Noi artigiani, noi imprenditori, saremo, come sempre, in campo” ha concluso Merletti.

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