Marino Bergamaschi è più che mai vivo nel cuore e nel fare quotidiano di Confartigianato. Ad un anno dalla scomparsa, la sua figura e il suo insegnamento rimangono un solido punto di riferimento per tutto il Sistema Confederale.
Lunedì 14 marzo, organizzata da Confartigianato Lombardia insieme a ConfartigianatoImprese Varese e alla Fondazione San Giuseppe, si è tenuta a Milano, in occasione delprimo anniversario della scomparsa, la celebrazione della Giornata dedicata a MarinoBergamaschi, direttore generale dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varesee figura di spicco di Confartigianato Lombardia e nazionale.
Etica, moralità e valori imprenditoriali umani sono stati i temi al centro della giornataarricchita dalla relazione del Prof. Zamagni e dagli interventi di Giorgio Merletti,Presidente di Confartigianato Varese nonché di Confartigianato Lombardia e Vicepresidente nazionale di Confartigianato.
All’ iniziativa è intervenuto anche il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli il quale ha ricordato Bergamaschi con affetto e riconoscenza: “Un amico
e un collega preziosissimo. Marino era un instancabile ed appassionato animatoredell’associazionismo artigiano. Proprio per le sue qualità e la sua capacità di ‘faresquadra’ era stato chiamato a far parte del Comitato di Segreteria di Confartigianatonazionale”.Intenso e commosso il ricordo di chi ha lavorato a stretto contatto con Bergamaschi: «Abbiamo deciso di organizzare questa giornata a Milano – spiega Mauro Colombo,direttore di Confartigianato Imprese Varese che è succeduto a Bergamaschi – perpermettere a tutti i colleghi delle associazioni lombarde di Confartigianato dicondividere questo momento. Ciò che siamo oggi, nella nostra Associazione, lodobbiamo molto a lui. I suoi 10 anni di permanenza nell’Associazione hanno lasciatouna traccia indelebile che vogliamo portare avanti».
Il Presidente Merletti ricorda l’impegno di Bergamaschi in un’ottica sociale, perchéaveva capito il rischio della perdita di senso civico a causa dell’individualismoesasperato e il potenziale delle piccole imprese come punto di unione tra famiglia eterritorio.Umiltà, educazione e rispetto questi i principi con i quali Bergamaschi ha educato tuttinoi. Bergamaschi aveva capito che a reggere, di fronte alle crisi economiche, sarebbestata la micro impresa e non la grande industria.
Nella sua mission, l’impresa era sempre al centro come entità che unisce l’interocontesto sociale: le persone, le famiglie ed il territorio. Questo valore socialedell’impresa deve essere recuperato e la piccola impresa, fatta di persone, e nonsemplicemente di individui, è la chiave di lettura».
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