Rete Imprese Italia sollecita al Ministro Tremonti l’abrogazione o quantomeno la modifica della norma che ha istituito la ritenuta alla fonte del 10% applicata dalle banche e dalle poste sui bonifici con i quali i beneficiari delle agevolazioni fiscali (del 36% sulle ristrutturazioni edili e del 55% per il risparmio energetico) pagano le imprese esecutrici dei lavori.
In una lettera inviata al Ministro dell’Economia, il Presidente di Rete Imprese Italia Carlo Sangalli sottolinea che “questa disposizione penalizza le imprese regolari, quelle che correttamente fatturano i corrispettivi e assolvono gli obblighi fiscali”.
Pur condivisibile nelle finalità di combattere efficacemente il lavoro nero ed evasione fiscale, il Presidente Sangalli fa rilevare che la ritenuta “calcolata sull’ammontare dei ricavi, produce l’effetto di ridurre la liquidità delle imprese nell’attuale negativa congiuntura, a cui si aggiunge una persistente difficoltà di accesso al credito. Sul piano fiscale – si legge nella lettera inviata al Ministro Tremonti – si istituisce una ulteriore anticipazione del prelievo che, peraltro calcolato sui ricavi anziché sul reddito, sommandosi ai normali acconti di imposta già versati, determinerà di sicuro un incremento delle posizioni a credito. Tutto questo senza apportare alcun effettivo contributo alla lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero. Su tali cessioni di beni o prestazioni di servizi, infatti, l’Amministrazione finanziaria, incrociando le informazioni a cui sono tenuti comunque i contribuenti, dispone di tutti gli elementi per effettuare i dovuti controlli”.
Il Presidente Sangalli, poi, sottolinea che “in tema di lotta all’evasione fiscale, l’introduzione dell’incentivo fiscale sulle ristrutturazioni e manutenzioni è stata una delle misure realmente efficaci nel far emergere il lavoro nero o irregolare. Pertanto preoccupano provvedimenti come questo che rischiano di ridurre anziché aumentare il positivo effetto sino ad ora riscontrato nell’applicazione della norma”.
“Rete Imprese Italia – così si conclude la lettera del Presidente Sangalli al Ministro Tremonti – rappresenta la necessità che venga superata nell’interesse generale in quanto norma priva di concreti effetti sul versante del contrasto all’evasione, o quantomeno che venga ridotta in maniera consistente la percentuale della ritenuta operata”.
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