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Confartigianato Lombardia: reattività e responsabilità le parole chiave per uscire dalla crisi

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 Reattivo e responsabile: sono queste le due caratteristiche chiave dei micro-imprenditori e degli artigiani lombardi che si stanno rimboccando le maniche per uscire al meglio da questo periodo di crisi.

È il ritratto che esce dall’ultima indagine ISPO-Confartigianato Lombardia presentata lunedì scorso a Milano, nella suggestiva cornice della Fornace Curti: “un luogo simbolico – come ha commentato il Segretario Generale di Confartigianato Lombardia Vincenzo Mamoli – che vuole essere un segno concreto del valore dell’artigianato, della sua capacità di mettere il saper fare e le persone al primo posto ogni giorno”.

Vincenzo Mamoli

Dopo la presentazione dei risultati dell’indagine da parte del Prof. Renato Mannheimer, sono intervenuti per fare il punto sull’artigianato lombardo gli Assessori regionali all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, e all’Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, oltre al Segretario Generale della CISL Lombardia Gigi Petteni.
“I risultati della ricerca comprovano l’idea che ci siamo fatti degli imprenditori artigiani lombardi: – ha dichiarato l’Assessore Rossoni – imprenditori socialmente responsabili che farebbero di tutto pur di non licenziare i propri dipendenti. In questo senso lo strumento degli ammortizzatori sociali ha giocato un forte ruolo nella nostra realtà, aiutando concretamente a non abbassare la saracinesca nei momenti peggiori della crisi. La Lombardia, poi, ha rappresentato anche a livello istituzionale un modello vincente, con la promozione di politiche attive a sostegno dei lavoratori, che hanno legato l’erogazione di aiuti economici alla promozione di un percorso di formazione per promuovere il capitale umano e assicurare la competitività delle imprese”.
L’Assessore Zambetti ha ripercorso le politiche avviate a sostegno dell’artigianato lombardo, ricordando come “i due elementi per vincere la crisi sono la capacità di Associazioni di categoria ed Istituzioni di lavorare in sinergia e coesione, insieme naturalmente alla vitalità degli artigiani, alla loro capacità di reagire impegnandosi in prima linea per garantire la sopravvivenza e il successo della propria azienda”.
Il Segretario CISL Lombardia Petteni ha quindi sottolineato come il comparto dell’artigianato rivesta un ruolo fondamentale nel sostenere il legame tra titolari e lavoratori e tra impresa e territorio: “Andrebbe lanciato un ponte tra gli imprenditori artigiani e le realtà sociali – ha aggiunto – anche in relazione ad alcuni temi fondamentali quali le relazioni con il sistema bancario”.

Il vice direttore del Corriere della Sera, Dario Di Vico, ha invitato le Associazioni di categoria a continuare con decisione il percorso di creazione di un unico soggetto di rappresentanza, tanto più a fronte della necessità “di definire, dopo una prima fase in cui le micro-imprese hanno finalmente preso la parola, ottenendo alcuni risultati, una seconda fase in cui vengano chiarite le priorità per continuare questo percorso, investendo massa critica su pochi punti fondamentali”.

Giorgio Merletti

Ha chiuso la mattinata il Presidente di Confartigianato Lombardia, Giorgio Merletti: “I problemi che il nostro mondo deve affrontare li conosciamo – ha affermato – ora è tempo di dare priorità ad alcune soluzioni che consentano di mantenere le imprese competitive, continuino a valorizzare il capitale umano e difendano la cultura del lavoro produttivo. Tempo e voglia di reagire, quindi, da parte di tutti i soggetti in causa, per garantire un futuro ad un mondo che ha finora giocato un ruolo fondamentale nel panorama economico lombardo, e non solo”.

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