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Categoria: Autotrasporto

DL Super green pass – aggiornamenti per il settore del trasporto pubblico non di linea

A seguito all’entrata in vigore del Decreto Legge 26 novembre 2021, nr. 172 (c.d. Decreto Super Green Pass) il Governo ha emanato una tabella volta a chiarire le attività e i servizi che, dal 6 dicembre al 15 gennaio, potranno essere svolti in zona bianca, gialla e arancione.

Sul trasporto pubblico non di linea è stato ulteriormente chiarito che in tutte e tre le zone:

  • nei limiti attuali della capienza, per i servizi taxi e NCC fino a 9 posti non vi è obbligo di green pass per i trasportati. Ricordiamo che l’ultimo aggiornamento delle Linee Guida (Ordinanza Ministro della Salute dell’11 novembre 2021) prevede di evitare che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente e che sui sedili posteriori, al fine di rispettare le distanze di sicurezza, non possano essere trasportati – distanziati il più possibile – più di due passeggeri, se non componenti dello stesso nucleo familiare;
  • nei limiti della capienza e per quanto riguarda invece i servizi mediante autobus e pullman adibiti a noleggio con conducente vige l’obbligo di green pass “base” per i trasportati.

Ricordiamo che l’ultimo aggiornamento delle Linee Guida prevede una percentuale di riempimento non superiore all’80%. Preme evidenziare che è stato approvato un emendamento al Decreto Legge “Capienze” che prevede di riportare la capienza al 100%. Siamo in attesa della pubblicazione in G.U per la conseguente entrata in vigore della norma.

Più in generale ricordiamo che è obbligatorio il green pass “base” anche per l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico o privato di linea (aerei, treni, navi e traghetti; autobus e pullman di linea che collegano più di due regioni, mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale), mentre non è previsto obbligo di green pass per l’utilizzo di scuolabus da parte di minori di 12 anni.
In tutti i casi citati vige l’obbligo di possesso del green pass “base” per i conducenti dei mezzi.

Trasporto Persone – Ordinanza Ministeriale protocollo Covid-19. Aggiornamento Allegato 14. Materie di interesse servizi di trasporto non di linea.

È stato emanato un nuovo protocollo di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica, adottato dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, in seguito ad approvazione del CTS, e reso pubblico il 12 novembre 2021 tramite un’apposita ordinanza.

Le Linee Guida aggiornano e sostituiscono quelle emanate il 31 agosto u.s. . In virtù di questo si deduce che rimane valida la capienza all’80% per gli autobus e che queste nuove indicazioni si riferiscano quindi solo a taxi e NCC auto.

Nello specifico, per quanto riguarda i servizi di trasporto non di linea risulta opportuno evitare che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente. Sui sedili posteriori, al fine di rispettare le distanze di sicurezza, non potranno essere trasportati, distanziati il più possibile, più di due passeggeri, se non componenti dello stesso nucleo familiare. Per il conducente vige l’obbligo di indossare una mascherina chirurgica o un dispositivo di protezione individuale di livello superiore. All’interno del veicolo dovranno possibilmente essere installate paratie divisorie tra conducente e passeggero. Le presenti disposizioni, per quanto possibile, si applicano anche ai natanti che svolgono servizi di trasporto non di linea. Vige anche per il personale conducente tali servizi l’obbligo della Certificazione verde.

Il trasporto persone va tutelato. Difendere la professionalità e la qualità a favore degli utenti.

«Chiediamo stralcio art. 8 Ddl Concorrenza e l’avvio immediato del R.E.N. Proclamiamo lo stato di agitazione della categoria»

Confartigianato Imprese Sondrio aderisce all’iniziativa lanciata da Confartigianato Lombardia unitamente alle altre sigle del comparto, a tutela delle imprese del servizio del trasporto persone.

L’associazione infatti valuta il testo dell’art. 8 del DDL Concorrenza un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea ed esprime grande preoccupazione per gli assetti normativi che potrebbero compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento anche in attrito con la Costituzione che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione.

Daniele Gavazzi

Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina, infatti, le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”, vincolati a un regime di semi-dipendenza.

Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio come già sperimentato in altre nazioni nelle quali, dopo simili sperimentazioni,  si sta tornando all’assetto precedente. Deve essere marcata la differenza tra intermediazione e interconnessione, per evitare che si verifichi un vero e proprio attacco al lavoro che privilegi pericolosamente strumenti che lo intermediano anziché produrlo. Occorre quindi – a nostro giudizio – tutelare il lavoro, non l’intermediazione del lavoro.

Ricordiamo sempre che (art. 41 della Costituzione) l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Questi valori costituzionali sono sí dei limiti alla libertà d’impresa, ma anche una garanzia dovuta agli imprenditori nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve essere sempre garantita, in quanto servizio pubblico.

Il provvedimento, inoltre, non può prescindere dalla difesa dell’artigianato e della cooperazione – settori tutelati dall’art. 45 della Costituzione.

 “Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale, afferma Daniele Gavazzi, referente della Categoria Trasporto Persone operante all’interno di Confartigianato Imprese Sondrio. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato. La collettività o le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo, perché comprendano che non si tratta di una battaglia di parte; scardinare un servizio pubblico come il nostro sottrae valore, competenze e risorse alla collettività perché si propone di scavalcare questi fattori solo in nome del profitto, del libero mercato e di una squilibrata concorrenza”.

 “Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, e per contrastarne gli effetti – prosegue Gavazzi – hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini; hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, hanno svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Per tutto ciò ci attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori”.

Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, la categoria Trasporto Persone di Confartigianato Imprese:

  • proclamano lo stato di agitazione degli associati
  • chiedono lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con Parlamento e Governo per riattivare quel processo di riforme previsto con l’approvazione della legge 12/2019, mai portato a termine; 
  • attendono che la richiesta di incontro al Governo, formulata per le vie brevi, sia accolta per rispetto del contributo che le categorie hanno dato durante la pandemia come segno di comprensione delle difficoltà ancora oggi sostenute; 
  • si riservano – in futuro e in ragione del prosieguo della vertenza – di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione
  • organizzano, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, le proprie assemblee nazionali degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni e alle quali parteciperanno i rispettivi gruppi dirigenti nazionali di categoria, aperta a tutti i gli iscritti del territorio. E’ possibile collegarsi alla videoconferenza tramite questo link
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