Autotrasporto: la categoria annuncia il fermo
Se non avremo risposte dal Governo fermarci sarà inevitabile
L’aumento insostenibile del costo del gasolio (settemila euro all’anno per veicolo), costanti aumenti dei premi assicurativi, l’aumento delle giornate di divieto di circolazione, il rischio della cancellazione dei costi di sicurezza e la liberalizzazione dell’accesso all’attività di autotrasporto compromettono la sicurezza stradale e riducono la competitività delle imprese.
Nonostante le continue richieste di incontro al Governo per esaminare i pressanti problemi del settore fatte dall’UNATRAS (Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto merci a cui aderisce anche Confartigianato Trasporti) non è pervenuta alcuna risposta positiva per cui l’esecutivo dell’organizzazione, nella riunione svoltasi il 14 dicembre, ha deciso di proclamare il Fermo dei Servizi di Autotrasporto che, nel rispetto del codice di autoregolamentazione, sarà effettuato entro la fine del mese di gennaio 2012.
Anche Confartigianato, Confcommercio e Casartigiani condividono le gravi preoccupazioni degli autotrasportatori circa la situazione delle imprese di autotrasporto e che ha portato alla proclamazione del fermo da parte di Unatras. L’iniziativa – sottolineano Confartigianato, Confcommercio e Casartigiani – è una decisione grave ma inevitabile per testimoniare il disagio in cui si trovano ad operare gli autotrasportatori e dovrebbe vedere unite e coese tutte le Organizzazioni che hanno a cuore le sorti della categoria. Le difficoltà delle imprese – spiegano le tre Confederazioni – sono aggravate dalle misure contenute nella manovra economica.
Il settore dell’autotrasporto è uno tra i più colpiti dalla crisi e la manovra non fa che inasprire problemi.
Confartigianato, Confcommercio e Casartigiani ribadiscono la richiesta di un incontro tra i rappresentanti di Unatras ed il Governo per dare risposte alle sollecitazioni espresse dalle imprese e scongiurare l’attuazione di iniziative di tutela della categoria che produrrebbero un grave danno all’economia del Paese.