Assemblea Confartigianato 2011, ‘Rilanciare competitività’

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Il Presidente Giorgio Guerrini indica le priorità per rilanciare la competitività italiana
La crescita stenta a riprendere, il sistema economico soffre ancora e manca la risposta efficace della politica

“La crisi sarà anche passata, ma la crescita stenta a riprendere, il sistema economico italiano soffre ancora: non è mancanza di ottimismo, ma realismo di imprenditori seri.  C’è un quadro di forte difficoltà caratterizzato da tre elementi chiave: i prezzi delle materie prime, la finanza di impresa e la fiscalità. A fronte di tutto questo ha assunto evidenza la mancanza di una risposta efficace della politica”.

Ad affermarlo il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, nella sua relazione all’Assemblea tenutasi martedì scorso nella sala S. Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, alla quale è intervenuta una qualificata rappresentanza di Ministri e Parlamentari della maggioranza e dell’opposizione: il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, del Lavoro Maurizio Sacconi, quello della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il titolare degli Affari Regionali Raffaele Fitto e della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini.

Tremonti: “Giuste tre aliquote Irpef”

“La crisi –  ha avvertito il Ministro dell’Economia Tremonti intervenendo all’assemblea – è tutt’altro che conclusa, tutti i fattori che l’hanno causata sono ancora in atto e questo aumenta i rischi di incertezza e instabilità, perciò bisogna vigilare sul controllo dei conti.

Il prelievo fiscale – ha affermato il Ministro – può essere modificato in funzione di tre logiche fondamentali: i figli (la natalità), il lavoro e i giovani”

La base imponibile ha spiegato Tremonti “deve essere la più larga, senza i regimi di favore e le aliquote devono essere più basse possibili” allo scopo di ridurre l’evasione”. “Credo che sia giusto un sistema con tre aliquote Irpef” – ha aggiunto il Ministro dell’Economia.”

“Una riforma – ha ribadito il Ministro Tremonti – che però non si può fare in deficit”.

“In questa prima parte del 2011 – ha evidenziato il presidente di Confartigianato Guerrini – si registrano tensioni che generano scricchiolii nella sostenibilità del sistema. Mi riferisco al forte incremento dei prezzi delle materie prime, al costo del denaro, alla pressione fiscale, pari al 42,6% del PIL, ma che, se consideriamo l’incidenza del sommerso, arriva in termini effettivi al 51,3%.

Certo abbiamo apprezzato la chiarezza, il rigore ed il realismo contenuti nel Documento di Economia e Finanza; siamo comunque convinti della necessità di interventi più incisivi per rilanciare la competitività italiana. Crediamo che ci siano ampi margini per ridurre la spesa pubblica improduttiva, per eliminare gli sprechi e per modificare le condizioni che oggi vincolano le imprese e condizionano la ripresa economica.”.

No a una ‘taglia’ unica delle imprese

“Assistiamo, poi, alla nascita o al ritorno di erronee quanto presuntuose posizioni, che vorrebbero imporre al sistema economico una taglia dimensionale unica delle imprese studiata a tavolino.

Gli imprenditori, invece, chiedono semplicemente di poter continuare a svolgere la propria attività, senza sentirsi costretti a crescere per forza. Si può diventare grandi rimanendo piccoli, rimanendo leggeri, di una leggerezza che si nutre di flessibilità, di creatività, di forza della persona.. È il mercato che decide e premia la dimensione giusta per competere.

Per le imprese un habitat poco favorevole

Ciò che deve cambiare non sono le dimensioni delle imprese, bensì le condizioni di un habitat troppo poco favorevole. L’impresa infatti non è alleggerita nei fattori di contesto: burocrazia, credito, fisco.

Serve riequilibrio della pressione fiscale su imprese e lavoro, meno adempimenti. Noi crediamo in una riforma che riduca la pressione fiscale, che la riequilibri a favore del lavoro e dell’impresa, che allinei la tassazione delle rendite ai livelli europei.

Occorre sfoltire la mole di norme e adempimenti che si sono stratificati nel tempo. Meno regole e più certezza nella loro applicazione: questo è l’obiettivo cui tendere, Basti dire che oggi in Italia sono ben 29 gli enti che si occupano di controlli.

Insistiamo a credere che il federalismo possa contribuire davvero ad una progressiva riduzione della pressione fiscale e a rendere responsabili del risultato gli amministratori.

L’apprendistato è il contratto attraverso il quale i giovani possono acquisire le competenze e le professionalità realmente richieste dal mercato del lavoro e, quindi, può avere effetti rilevanti in termini di incremento occupazionale. Bisogna ristabilire pari dignità tra cultura classica e cultura manuale, tecnica, scientifica, imprenditoriale.

“Va ricordato – ha sottolineato il presidente di Confartigianato – che i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi sono il triplo rispetto alla media europea. Non va meglio sul fronte della giustizia civile: per veder riconosciuti i propri diritti bisogna aspettare in media 1.108 giorni. Inoltre le azioni fatte per liberare le imprese dalla burocrazia inutile, in molti casi o sono troppo timide, o fanno fare un passo avanti e due indietro, perché mentre si toglie un adempimento burocratico, ne compaiono di nuovi.”

Il credito è l’ossigeno indispensabile alla vita delle imprese. Soprattutto in questa delicata fase in cui occorre sostenere la ripresa, chi chiede finanziamenti per realizzare un’idea imprenditoriale, per investire, produrre e dare lavoro deve poter trovare allo sportello bancario la necessaria fiducia, gli stessi criteri semplici ma rigorosi applicati dai Consorzi fidi, non rigidi automatismi e modelli matematici che aumentano i costi e le difficoltà di accesso al credito.

Analoga attenzione sollecitiamo sul tema degli strumenti per sostenere gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, leva strategica per la competitività del nostro sistema produttivo

“Siamo convinti – ha concluso Guerrini – che l’obiettivo di riagganciare la ripresa economica sia alla nostra portata. Ma, affinché ciò avvenga, serve l’impegno condiviso. Il Paese intero ha bisogno di politica, non di polemica. Noi piccoli imprenditori, noi maggioranza produttiva del sistema economico e sociale del Paese non ci tiriamo indietro: responsabilmente, senza “uscire dalle imprese”, offriamo il nostro contributo per alimentare una nuova stagione di impegno civile, di lavoro, di coesione sociale. Insieme si può fare, insieme si possono fare delle belle imprese.”

Ai lavori ha partecipato una delegazione di dirigenti e funzionari di Confartigianato Imprese Sondrio, guidata dal presidente Fabio Bresesti, con il vicepresidente, nonché presidente della Sezione di Sondrio, Gionni Gritti, il presidente della Camera di Commercio Emanuele Bertolini e il segretario provinciale di Confartigianato imprese Sondrio Ornella Moroni.

Scarica il testo completo della relazione del Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini

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